L’origine del mondo: intervista alla regista Rossella Inglese e agli attori Giorgia Faraoni e Fabrizio Rongione “oggi troppo spesso manca il contatto umano” [VIDEO]
L’origine del mondo, presentato alla 22ª edizione di Alice nella città, durante la 19ª Festa del Cinema di Roma, è diretto da Rossella Inglese, anche sceneggiatrice del progetto. L’origine del mondo è il suo primo lungometraggio, diretto a seguito di 5 cortometraggi, dei quali ha curato anche la sceneggiatura e il montaggio, insieme ad alcuni dei quali è stata anche produttrice. In particolare Vanilla è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Sic@Sic della 31º Settimana Internazionale della Critica. Sempre interessata all’esplorazione della figura femminile e dell’universo dell’adolescenza, in L’origine del mondo, la protagonista è la 19enne Eva, emarginata dai coetanei, che ha difficoltà a comunicare con la propria famiglia e alle prese con una rabbia e una frustrazione che la fa sentire vittima di ogni situazione che vive. Una sera, tentando il suicidio, causa un incidente nel quale perde la vita una donna. Eva fugge via terrorizzata e nessuno scopre che la ragazza era presente sul luogo dell’incidente. Nei giorni successivi Eva entra in contatto con Bruno, uomo francese di 45 anni ed ex marito della vittima. Travolta dal senso di colpa, Eva nasconde a tutti il proprio coinvolgimento nella scomparsa della donna, in particolare a Bruno, che inizia a frequentare sempre più spesso.
Eva è interpretata da Giorgia Faraoni, attrice nota per film tra i quali Andrà tutto bene, Mia, Senza via d’uscita e Ferite. Volto di Bruno è invece Fabrizio Rongione, attore, sceneggiatore e produttore cinematografico belga con cittadinanza italiana. Fabrizio Rongione ha lavorato con i fratelli Dardenne in Rosetta, con Francesca Comencini in Le parole di mio padre, partecipando successivamente a moltissimi altri film tra cui L’Enfant – Una storia d’amore, Il matrimonio di Lorna e Il ragazzo con la bicicletta, sempre diretti dai fratelli Dardenne, Diaz – Don’t Clean Up This Blood, diretto da Daniele Vicari, Il primo re, diretto da Matteo Rovere, L’incredibile storia dell’Isola delle Rose diretto da Sydney Sibilia, La scelta di Anne di Audrey Diwan, Piove, di Paolo Strippoli. Eva e Bruno in L’origine del mondo, sono 2 facce della stessa medaglia. Entrambi soffrono, entrambi hanno perso e sentono la profonda assenza di qualcuno. Eva è ad esempio cresciuta senza una figura paterna. La difficoltà di entrare in sintonia e sentire la vicinanza di qualcuno è un dolore che li unisce e li connette, sia con se stessi che l’uno con l’altra. Divisi dalla vita che continua ad andare avanti mentre loro, insieme, cercano di liberarsi dalla propria sofferenza, Eva e Bruno si troveranno a fare i conti con la forte solitudine che entrambi provano da tempo.
L’origine del mondo: intervista video alla regista Rossella Inglese e agli attori Giorgia Faraoni e Fabrizio Rongione
La solitudine è quindi uno dei tanti temi di L’origine del mondo, che presenta 2 personaggi con un’eta anagrafica diversa, un vissuto e un dramma diverso, ma uniti dalla comunanza di un dolore. Entrambi soli, senza nessuno di potersi realmente fidare, trovano nella loro unione quello che non avevano. A detta della stessa attrice Giorgia Faraoni, la sua protagonista, Eva, capisce proprio che “non siamo soli, ognuno combatte le proprie battaglie” e al tempo stesso Fabrizio Rongione “ha modo di lasciarsi andare“, un qualcosa che mai era riuscito a fare prima. La solitudine è una tematica molto sentita oggi, soprattutto nei giovani, ma non solo, e il film evidenzia fortemente come il sentirsi soli sia un qualcosa di comune a tutti, che non dipende solo dall’essere adolescente e dal vivere il complesso periodo del passaggio dall’adolescenza all’età adulta. È infatti un momento specifico che si sta attraversando che può far sentire maggiormente soli, una sensazione che si considera impossibile da condividere, come fosse unica e singola. E invece molto spesso non è cosi. “Non credo che tutti si sentano soli, ma molte persone sentono la solitudine perché a volte manca una profondità dei rapporti, manca un po’ il contatto umano“, ha poi dichiarato la regista Rossella Inglese, ragionando sul concetto di solitudine e su come oggi venga vissuto.