Roberto Capucci e il cast su Mio Fratello, Mia Sorella: il film Netflix che racconta la schizofrenia in modo “onesto”
Ecco cosa ci hanno svelato il regista e i cast su Mio Fratello, Mia Sorella, il film con Alessandro Preziosi e Claudia Pandolfi, su Netflix dall'8 ottobre 2021.
Mio Fratello, Mia Sorella è un film diretto da Roberto Capucci con protagonisti Claudia Pandolfi e Alessandro Preziosi. Film Netflix in associazione con Mediaset, una produzione Lotus Production, società di Leone Film Group, è in uscita sulla piattaforma streaming a partire dall’8 ottobre 2021. Storia di una famiglia, di un legame fraterno fortissimo ma anche molto, molto complicato. E storia di una malattia dura, la schizofrenia, di cui si parla poco. Al cinema e fuori. Ma per Roberto Capucci, che scrive la sceneggiatura del film insieme a Paola Mammini, l’urgenza di partire con il film era tanta. Come ha detto durante la conferenza stampa: “Grazie al professor Giovanni Martinotti e al suo supporto abbiamo avuto l’opportunità di raccontare la schizofrenia. Si è trattato di entrare in un mondo incredibile, tutto il cast ha avuto modo di partecipare alla preparazione, con l’eccezione di Alessandro Preziosi. Ma lui è stato tenuto volutamente fuori da questo discorso, per esigenze di scena”. Sul piano pratico/medico la sfida era “Raccontare la schizofrenia e lo schizofrenico dall’esterno. Cioè senza mostrare le allucinazioni e i disturbi del paziente“. Bello lo sforzo degli attori perché “non è scontata la passione del cast. E anche Alessandro ha fatto un lavoro incredibile“.
Mio Fratello, Mia Sorella: intervista al cast del film con Francesco Cavallo e Ludovica Martino
Già, il cast. Nutrito, oltre ai citati Pandolfi e Preziosi, da Ludovica Martino, Francesco Cavallo, Stella Egitto e Caterina Murino. Mio Fratello, Mia Sorella parte su note malinconiche raccontando di come, alla morte del padre, Tesla (Claudia Pandolfi) e suo fratello Nik (Alessandro Preziosi) si ritrovano, per un singolare patto successorio, a dover convivere per un anno sotto lo stesso tetto, pur non essendosi visti da più di vent’anni. Nella casa vivono anche i figli della donna: Sebastiano (Francesco Cavallo), violoncellista di talento affetto da schizofrenia, e Carolina (Ludovica Martino), un rapporto conflittuale con la madre e un mucchio di idee in testa.
Particolarmente arduo è stato il compito dell’esordiente Francesco Cavallo, a cui in Mio Fratello, Mia Sorella è assegnato il compito di dare fisicità e volto credibile alla malattia. Credibilità è il mantra, la sfida, l’obiettivo. Racconta Cavallo: “Abbiamo fatto ricerche, visitato cliniche, per toccare con mano la situazione ed evitare il rischio della macchietta. Il personaggio è creato dal nulla, il non esserci ispirati a nessuna persona in particolare ci ha permesso di essere il più creativi possibile”. Parole al miele per i compagni di viaggio “Già alla prima lettura del copione sembravamo una famiglia”.
Per Ludovica Martino “la chiave del film è familiare”. Prima regola, appoggiarsi al regista; “Roberto aveva già tutto il film in testa. Ha costruito la famiglia di Mio Fratello, Mia Sorella. Siamo entrati in empatia con ogni aspetto della storia ed è stato un bel viaggio emotivo. Alla fine, il lato umano ha prevalso”. La necessaria ricerca di un campo di informazioni e conoscenze, per meglio strutturare il racconto della malattia e offrire risposte emotive e comportamentali adeguate, ha coinvolto anche la giovane attrice. Che infatti spiega “Eravamo tutti curiosi di sapere, di scoprire. Alla fine eravamo noi a chiedere di andare in clinica. La parte preparatoria del film è stata la più emozionante. Iniziare con il background già definito ci ha fatti sentire uniti”.
Claudia Pandolfi e Alessandro Preziosi, fratelli sullo schermo e con bel feeling sul set di Mio Fratello, Mia Sorella
Spostando il focus sui ruoli principali, va detto che Mio Fratello, Mia Sorella disegna un legame molto complicato. Quello di Nick e Tesla è un copione anomalo ma non troppo, fratelli coltelli con buone ragioni per guardarsi in cagnesco e l’intoppo di un equivoco clamoroso che rovina tutto. Alessandro Preziosi, dal canto suo, appoggia la scelta del regista di allontanarlo dal percorso di ricerca sulla malattia. “Il modo con cui ho gestito il mio rapporto con Francesco Cavallo, la distanza che si è creata, ha permesso un punto di vista in più. La strategia di Roberto è stata vincente“. Sul rapporto con la co-star Pandolfi dice: “Le scene più intense girate con Claudia sono il frutto dell’empatia. L’atmosfera sul set era distesa e quando c’è questo nel film si lavora meglio. Claudia è un’attrice che sta sul pezzo. Qualcuno a cui potersi dare perché è la prima a non fare sconti, perché questo è il suo lavoro. Il rapporto tra Nik e Tesla è fluo, oserei dire. Basato su un’immediata idiosincrasia. Il rapporto sul set si è accompagnato, è stato magico. Alle spalle l’occulta regia di Roberto”.
Claudia Pandolfi ha le idee chiare sulla “sua” Tesla e per spiegarla ritorna ai fondamenti del mestiere: “una donna destrutturata. In genere quando si costruisce un personaggio ci si appoggia ai punti fermi. Lei invece è disarmata, vive di autosabotaggi. Ciò a cui tutti tenevamo era di raccontare questa famiglia in maniera onesta. Ho incontrato molte donne nelle condizioni di Tesla. Anche se il personaggio era già tutto scritto, avevo bisogno di ascoltare queste storie. L’esperienza umana è stata prepotente”. Le cose hanno funzionato bene con il fratello di set “Mi serviva un attore come Alessandro. Spiazzante. Ci eravamo conosciuti e annusati su un altro set. Ovviamente c’era una traccia da seguire, nelle scene che abbiamo girato insieme. Ma molte cose sono nate perché io sono io e lui è lui. Entrambi avvertiamo la necessità del contatto fisico. Giochiamo e ci doniamo reciprocamente, molto volentieri”.
Ma come vanno le cose sul fronte fraterno per Claudia Pandolfi e Alessandro Preziosi nel mondo reale? Comincia l’attrice romana. “Per dieci anni sono stata figlia unica, poi ho preteso un essere umano con cui rapportarmi in modo diverso dagli altri. Magari quando c’è vicinanza di età tra fratelli si avverte la tensione. Con mia sorella, invece, il rapporto è sempre stato speciale. Con lei sono stata da subito adulta, ma in maniera giocosa. Ancora oggi, anche se la vita un po’ tende a separarti, il legame resta quello. E nessuno ce lo può togliere”. Per Alessandro Preziosi, in realtà, si tratterebbe di ragionare su un’ipotesi, dal momento che lui una sorella non ce l’ha. Ma, vale la pena di prenderla con filosofia. “Avere una sorella sarebbe stato divertente, ma la vita mi ha dato così tanto che, forse, sarebbe stato chiedere troppo”.