Napoli Velata: Ferzan Özpetek e il cast parlano del film tra misteri e sensualità
Nella meravigliosa location di Palazzo Massimo alle Terme, a Roma, Ferzan Özpetek e il cast di Napoli Velata hanno parlato di mistero, sesso e alchimia
Sarà al cinema dal 28 dicembre in 350 copie distribuito da Warner Bros. Napoli Velata, il nuovo film di Ferzan Özpetek che ci trascina in una Napoli ricca di misteri, arte e sensualità. Il regista italo-turco l’ha presentato oggi alla stampa romana in uno scenario davvero suggestivo, il Palazzo Massimo alle Terme, in cui sono custodite alcune meravigliose sculture antiche.
È in questa caratteristica location che il regista e il nutrito cast del film hanno parlato della realizzazione del thriller. Presenti in sala, oltre ai protagonisti Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Borghi, anche Anna Bonaiuto, Peppe Barra, Biagio Forestieri, Lina Sastri, Luisa Ranieri, Maria Pia Calzone, Arisa, interprete del brano Vasame, e lo sceneggiatore e produttore Gianni Romoli.
“Napoli è una città di cui è impossibile non innamorarsi, io sono appassionato della città e delle persone che ci vivono”, ha esordito Özpetek, il quale ha dichiarato di essersi ispirato a film come L’oro di Napoli e Viaggio in Italia di cui ha usato la stessa location.
Sui riferimenti a un determinato cinema noir come potrebbe essere quello di Alfred Hitchcock lo sceneggiatore Gianni Romoli ha spiegato che quando hanno iniziato a scrivere la storia non sono posti il problema di fare dei riferimenti e che prima di citare il cinema internazionale occorre ricordare registi del giallo italiano che hanno spesso e volentieri trattano la tematica femminile in abbinamento a quella della pazzia.
Giovanna Mezzogiorno, dal canto suo, torna a lavorare con Özpetek per la seconda volta dopo La finestra di fronte
“Tornare a lavorare con Ferzan 15 anni dopo è stato un onore enorme. Mi chiamò un’estate di due anni fa dicendomi che stava pensando a un film e aveva bisogno di un volto”, ha raccontato l’attrice, “è una storia così credibile e profonda, diversa da qualsiasi altra storia che io abbia mai letto”. L’attrice ha continuato a spiegare con grande passione gli aspetti che più l’hanno colpita di Napoli Velata, come la forte femminilità in ogni parte del racconto, la passione fisica, il disagio mentale. “[Adriana] è una professionista, una donna borghese. Vive in un’atmosfera ricca, sfarzosa, affascinante. Adriana si muove in questi ambienti e porta avanti questo suo tunnel mentale. La scena d’amore e passione è poi quella che innesca tutta una serie di vicende. Io l’ho vissuta con una certa e normale tensione perché sapevo quanto fosse importante per Ferzan, per la storia, per il mio personaggio e per quello di Borghi. Con lui si è creata una grande alchimia fisica e spirituale, non c’è stato pudore… la scena è stata girata di notte ed è andata subito liscia. Sono felice di averla fatta”.
Alessandro Borghi, reduce del successo di Non essere cattivo, Suburra, Il più grande sogno, The Place ha esordito dicendo “Sono 3 anni che dico che è un anno speciale!”. Già, perché in effetti l’attore si è incanalato in un percorso fruttuoso e dobbiamo dire che se lo merita. Riguardo a Napoli Velata, Borghi ha detto che “era un po’ di tempo che in Italia non che si faceva un film così”. E sul lavoro col team ha detto: “Ho trovato un ambiente di estrema leggerezza e semplicità. Mi sono lasciato guidare da Ferzan”.
Borghi ha anche cercato di spiegare la scena di sesso, aggiungendo qualche dettaglio a quello già detto dalla collega con la quale l’ha condivisa, spiegando che a suo parere per un uomo è più facile girare una scena hot.
Ferzan Özpetek e le donne in Napoli Velata: “Sono femminili anche il commissario e Beppe perché Napoli è femmina”
Oltre al regista anche le donne del cast hanno detto la loro. L’attrice Lina Sastri ha raccontato: “Volevo assolutamente lavorare con Ferzan. Mi ha tolta dalle mie comodità per mettermi in una situazione di piccolo disagio, una situazione importante e meravigliosa, vedevo che Ferzan guardava Napoli come una domanda… con poche risposte“.
Maria Pia Calzone, che nel film si occupa delle indagini dice: “La donna che interpreto si occupa dei misteri per professione”.
Luisa Ranieri: “La mia Catena è l’anima leggera di Adriana, la voce della sua coscienza. Nel film] ho visto una Napoli insolita e da napoletana sono felice di aver fatto questo film”.
Anna Bonaiuto non ha potuto fare a meno di sottolineare il modo col quale il regista ha guardato la città partenopea; “quest’occhio di Ferzan mentre guardava Napoli, lui che non è napoletano, ma certo viene da una città mediterranea e piena di mistero. Si è focalizzato su cose pagane e magiche e ci sono degli omaggi al cinema italiano”.
Beppe Barra: “[Il mio è un] ruolo materno e femminile… Napoli è donna, d’altro canto Ferzan ha amato Napoli da regista straniero, che poi tanto straniero non è perché quando si ama non si è mai stranieri. Per me è stato un momento di grande gioia”, ha spiegato, raccontando che per un napoletano vedere uno straniero che parla così della propria città è un vero gaudio. Inoltre il regista di origine turca ha inserito nella pellicola dettagli sconosciuti persino a chi vive Napoli come la farmacia degli incurabili nel quale c’è l’utero velato.
Beppe Barra: “Uno sguardo d’amore da parte di un regista, finalmente vedremo un film in cui Napoli è amata”
Biagio Forestieri, che interpreta il commissario di polizia, ha reso profonda gratitudine a Ferzan e infine è stata la volta di Arisa che, oltre a cantare un pezzo della canzone insieme a Barra ha detto: 2Sono onorata di trovarmi qui, Vadame è una canzone viscerale, che ben concretizza lo spirito napoletano. Il napoletano è una lingua sazia, che non lascia spazio ai fraintendimenti”.
Ferzan Özpetek ha spiegato di aver udito per la prima volta la canzone da Beppe e di aver rintracciato poi Arisa perché intenzionato a farla partecipare a un suo film a tutti i costi.