Michela Andreozzi: “Con Nove Lune e Mezza volevo raccontare le donne di oggi”
Raccontare le donne di oggi, questo lo scopo della regista di Nove Lune e Mezza, Michela Andreozzi, che racconta il film insieme al cast!
Nove Lune e Mezza è l’opera prima diretta dall’attrice Michela Andreozzi, storia d’amore tra sorelle che mostra fino a che punto ci si può spingere per fare la felicità dell’altro. Una commedia leggera scritta dalla Andreozzi assieme agli sceneggiatori Alessia Crocini e Fabio Morici, con un cast di attori che sa aggiungere brio alla già simpatica pellicola. A presentare il film a Roma oltre alla regista vi erano anche gli attori Lillo Petrolo, Giorgio Pasotti, Claudia Potenza, Alessandro Tiberi e Massimiliano Vado.
Michela, come è nata l’idea di mettere in scena questa commedia con i tuoi sceneggiatori Alessia Crocini e Fabio Morici?
“Intanto sono davvero contenta e molto grata di aver potuto realizzare questo film. Avevo voglia di parlare delle donne di oggi, di cosa vogliono, di cosa non vogliono, di cosa possono fare. Fortunatamente le mie idee si incontravano perfettamente con quelle di Fabio e Alessia e questo ha permesso di scrivere la sceneggiatura di Nove Lune e Mezza. In più anche il tema della fratellanza ci era molto caro ed è stato bello analizzarlo insieme.”
Come è stato il tuo primo approccio alla direzione di un film e cosa significa essere una regista donna?
“Avevo già scritto altro per diverse persone, ma questa storia non volevo proprio darla via, la sentivo troppo vicina. Dopo un corto autoprodotto mi sono sentita più sicura di potercela fare e sono poi stata sostenuta durante le riprese. Sono stata molto protetta ed ho sempre mantenuto aperte le orecchie per ascoltare i consigli intorno. Mi sembra pazzesco, da operatore del settore, che questo film sia stato realizzato, è bello vedere che il paese è pronto a modernizzarsi. Poi, chi ha creduto nel progetto lo ha fatto per il film in sé, non perché a proporlo era una donna.
Sono veramente felice di aver ricevuto tanta fiducia, visto anche che sono sempre troppo poche le registe. La più grande fortuna, ripeto, è stata che le mie idee coincidevano perfettamente con quelle degli sceneggiatori, ci siamo quindi approcciati alla commedia con affetto e felicità.”
Come vedi le donne del tuo film e in che modo le hai volute raccontare?
“Ho voluto compiere un lavoro che mi permettesse di guardare le donne in più modi. Volevo raccontare anche di donne che conosco, che sono realizzate dal punto di vista professionale quindi non hanno la necessità di sentirsi complete attraverso la maternità, ma allo stesso tempo parlare di quelle donne che hanno un marcato istinto genitoriale, come il mio personaggio. Ce ne sono tante nel film, madri pentite – scherzosamente ovvio – o madri che sono state formate dalla loro educazione ad avere una famiglia, ma non si sentono così davvero.”
Michela Andreozzi su Nove Lune e Mezza: “Volevo raccontare delle donne di oggi”
Il film tratta di una donna che presta il suo utero per la gravidanza di un’altra donna. In un paese come l’Italia, dove questa pratica è ancora fortemente contrastata, come pensi potrà reagire il pubblico?
“Non riesco proprio a fare nessun pronostico. Non sono una fan della strumentalizzazione del corpo della donna, per questo penso che il punto focale sia un altro, ossia perché in un atto di amore, una donna non può offrire ciò che vuole alla propria sorella? Bisogna stare attenti ai temi contemporanei, ma credo sia soprattutto questa la domanda del film. Cosa l’amore ci spinge a fare nei confronti dell’altro.”
Cosa pensate dei personaggi che interpretate nel film di Michela Andreozzi?
Giorgio Pasotti: “Il mio è un personaggio che sembra avere molte certezze, ma si accorge poi di non averne veramente molte. Gli equilibri della coppia vanno ad inclinarsi con la decisione del personaggio di Claudia (Gerini) e solo allora scopre di essere debole ed anche egoista.”
Lillo Petrolo: “Il mio è un uomo ordinario in una situazione straordinaria. Anche lui non ha assolutamente molte certezze, anzi, forse l’unica è il fantacalcio.”
Claudia Potenza: “Sono quel personaggio che ad un certo punto pronuncia tutto ciò che le madri non dicono, magari continuerò a farlo anche al di fuori! I figli sono un passaggio bellissimo nella vita, ma non sono per tutte la realizzazione, siamo in un calderone dove non è tutto uguale per tutte. C’è chi non può averne, chi non vuole averne; ho ascoltato varie storie e sono felice di aver partecipato al film.”
Alessandro Tiberi: “Con Michela abbiamo lavorato da subito su questo personaggio. Rappresenta un po’ quella parte di Italia che fa ancora difficoltà nell’accettare il cambiamento. Serviva quindi un personaggio radicato, anche se alla fine si scioglierà davanti a ciò che succede.”
Massimiliano Vado: “Con Stefano (Fresi) volevamo raccontare una realtà molto vicina a ciò che conosciamo. Ci siamo basati quindi sull’esperienza e abbiamo notato che esistono due tipologie di coppie: quelle aperte che non si fanno mai problemi e quelle in cui ancora capita a volte di imbarazzarsi della propria situazione. Con Stefano abbiamo quindi scelto questa seconda categoria, mostrando una coppia vera più che cinematografica, rimanendo assolutamente rispettosi.”
Michela, come avete lavorato sulla musica originale del film?
“Uno dei genitori di Nove Lune e Mezzo è anche Niccolò Agliardi che ha curato le musiche originali del film ed anche il singolo inserito nella commedia cantato da Arisa. Niccolò è stato coinvolto fin da subito visto che il mestiere della protagonista era quello della musicista, quindi abbiamo subito cercato di capire la direzione musicale del film. Sono nate le musiche partendo da un’idea e solo dopo si sono sposate con le immagini. Arisa è stato il primo nome che ci è venuto in mente per il brano Ho cambiato i piani, ha una voce da angelo, sono una sua grande fan e sono felice che abbia partecipato.”