Pio Stellaccio e la “responsabilità” di essere Enzo Scanno in L’amica geniale 4. L’intervista
Il 9 dicembre è calato il sipario su L’Amica Geniale, con il finale andato in onda su Rai 1 – l’ultima puntata della quarta stagione che ha chiuso la serie ispirata all’omonima saga di romanzi best seller di Elena Ferrante. E se c’è stato un personaggio essenzialmente simbolico in quest’ultimo capitolo dello spettacolo televisivo, allora è stato l’intelligente Enzo Scanno (compagno di Lila e padre di Tina) affidato all’interpretazione di Pio Stellaccio). Per l’Amica Geniale, Stellaccio ha condotto Enzo nelle circostanze più complesse della sua esperienza, rappresentando un modello di bontà quasi trascendente, perché potente, eccezionalmente genuino, positivamente incompatibile con i tanti ruoli maschili e tossici collocati nella schiera opposta.
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L’Amica Geniale 4 – L’intervista a Pio Stellaccio, che ha interpretato il “personaggio dagli occhi penetranti” di Enzo Scanno
Com’è nata la tua passione per la recitazione?
“Beh, è nata casualmente. A diciannove anni un’amica mi convinse a recitare in Natale in casa Cupiello messo in scena dalla Compagnia Stabile di Bellizzi (gruppo teatrale del mio paese). All’epoca ero piuttosto timido, ma quando salii per la prima volta sul palco sentii di stare a mio agio e più sereno. E così ho continuato fino ad oggi, studiando e facendolo diventare un mestiere. Principalmente perché mi fa stare bene”.
Sei un attore di cinema, teatro e televisione. Ma se dovessi usare tre keywords per sintetizzare il tuo modo di “sentire” ognuna di queste forme di spettacolo, quali sarebbero?
“Le rispettive parole chiave sarebbero radici, evoluzione ed aspirazione“.
Stellaccio ha interpretato Enzo Scanno nella quarta stagione de L’Amica Geniale, “uno di quei ruoli che restano addosso per lo spessore umano e la possibilità che danno di agire socialmente, convogliando verso il pubblico valori importanti“
Parlaci del tuo ruolo ne L’Amica Geniale 4.
“Il ruolo di Enzo, che interpreto in questa quarta stagione prendendo il testimone dal bravissimo Giovanni Buselli, è uno di quelli che ti restano addosso per lo spessore umano del personaggio e per la possibilità che danno di agire socialmente, convogliando verso il pubblico valori importanti, soprattutto oggi. Ne ho accolto quindi l’arrivo con grande gioia e senso di responsabilità. E l’ho vissuto anche molto bene sul set, dove sentivo che negli sguardi degli altri nei mie confronti si fondevano il rapporto di stima con Pio e l’affetto per Enzo“.
Il tuo personaggio trasmette infatti valori positivissimi. Ma cosa si prova a interpretare un ruolo di così grande responsabilità?
“Proprio così. Interpretare un ruolo come questo porta con sé vantaggi e immancabilmente responsabilità. Poche volte ho parlato del timore che ho vissuto nei primi giorni, nel camerino, con le sceneggiature davanti ed i pensieri (sarò all’altezza di ciò che è già stato fatto prima? riuscirò a dare continuità al personaggio senza scollarlo dal rapporto già instaurato col pubblico?’). Conscio del valore etico attribuito a Enzo Scanno, mi facevo queste domande sia rispetto al mio lavoro artistico che al suo messaggio sociale“.
Potresti rivelarci qualche aneddoto divertente delle riprese?
“Guarda… una cosa molto simpatica è successa il giorno in cui giravamo la scena in cui Enzo cerca di spiegare alle bambine come funziona il computer. Avevo un ottimo rapporto con le due piccole attrici e spesso giocavamo durante le pause, così quando girammo quella scena, loro guardavano quasi sempre me che parlavo e non il monitor. Allora l’aiuto regia pensò bene di stampare una mia fotografia. E poi l’appiccicò sullo schermo!“
“L’Amica Geniale mancherà a chi ne ha tanto amato i personaggi da volerne sapere di più, a quei lettori – prima di tutti – che avrebbero voluto sbirciare ancora in quelle vite e in quelle sfumature umane in cui si sono riconosciuti, anche grazie all’onestà del racconto“
L’Amica Geniale ha affrontato la sua ultima sfida. Sarà una di quelle serie che mancheranno alla tv italiana? Che cosa mancherà di più?
“Credo che una serie come L’Amica Geniale, che ha rappresentato comunque un fenomeno di costume di cui in tantissimi hanno parlato anche senza seguirla o aver letto i libri, resterà un riferimento importante. Non mancherà a chi non è piaciuta e a chi neanche l’ha vista ed ha ritenuto suo dovere criticarla comunque. E credo che non mancherà nemmeno a chi, pur amandola, ha accettato finisse come già aveva fatto per i libri. Mancherà forse a chi ne ha tanto amato i personaggi da volerne sapere di più, a quei lettori – prima di tutti – che avrebbero voluto sbirciare ancora in quelle vite e in quelle sfumature umane in cui si sono riconosciuti, anche grazie all’onestà di quel racconto“.
Negli ultimi mesi sei stato impegnato nelle riprese di Champagne, che racconta la vita di Peppino di Capri e andrà in onda sempre su Rai 1. Abbiamo saputo che interpreti Bernardo Faiella, il padre del famoso chansonnier…
“Sì, è così. Un ruolo che mi ha dato la possibilità di confrontarmi con una figura paterna che, pur nella sua rigidità, cercava il bene del figlio. E credo che la storia di Peppino di Capri potrà avere un’ottima accoglienza anche da parte dei più giovani, per i temi a loro vicini e per lo stile narrativo voluto dalla regista Cinzia TH Torrini“.