Prisma – Stagione 2: il cast ci racconta i pregi di una serie felicemente corale [VIDEO]

Prisma torna con una seconda stagione, dal 6 giugno 2024 su Prime Video. Ecco cosa hanno da dirci, attori e showrunner, sulle sfide e le ricompense di una tra le più interessanti serie del panorama italiano.

Era cominciata nel 2022, con una prima stagione apprezzata da pubblico e critica e la domanda era sempre la stessa: tornerà o non tornerà? La risposta si è fatta attendere, ma alla fine la pazienza dei fan è stata ripagata. A partire dal 6 giugno 2024, Prime Video rende disponibili gli otto episodi della seconda stagione di Prisma, l’acclamata serie young adult scritta (con Francesca Scialanca) e diretta da Ludovico Bessegato e interpretata da – ma non solo – Mattia Carrano, Lorenzo Zurzolo, Caterina Forza, Chiara Bordi, LXX Blood, Matteo Scattaretico, Asia Patrignani, Flavia Del Prete, Elena Falvella Capodaglio.

prima 2 intervista cinematographe.it

L’etichetta young adult drama, romanzo di formazione se preferite, è precisa e imprecisa a un tempo. Si adatta bene a Prisma – Stagione 2, perché è di questo che si tratta: di un gruppo di adolescenti, nella Latina di oggi, che tra segreti, passioni e desideri mette alla prova confini e dinamiche della propria identità, fluida e sfaccettata. Contemporaneamente, è un’etichetta limitante – non è anche di questo che parla la serie, dei limiti delle categorizzazioni troppo nette? – perché ne riduce il pubblico potenziale a una sola fetta (lo spettatore giovane, attratto istintivamente dai temi, dal cast e dall’atmosfera) e trascura altri pubblici e altre generazioni, che invece avrebbero più di una ragione per perdersi nella storia e nei suoi riferimenti. Proprio per capire la profondità e lo spessore – trasversale alle generazioni – di Prisma – Stagione 2, noi di Cinematographe.it abbiamo avuto l’opportunità di fare quattro chiacchiere con cast e regista (e sceneggiatore), indagando le ragioni del successo e dell’appeal di una serie con pochi paragoni nel panorama italiano contemporaneo.

Prisma – Stagione 2: intervista video a Ludovico Bessegato, Mattia Carrano e Lorenzo Zurzolo

A proposito di sdoppiamenti, qui ce ne sono due. Anzi, tre. Il primo, il più ovvio per come funzionano le cose nel mondo seriale, è quello di Ludovico Bessegato. Che per Prisma – Stagione 2 è sceneggiatore e regista, non l’uno o l’altro ma tutti e due insieme, nel segno di un controllo creativo che ha ricadute positive in termini di coerenza e solidità della narrazione. Altro sdoppiamento, in scena e non fuori, è quello di Mattia Carrano, che è il volto di non uno ma due personaggi, due fratelli, gemelli s’intende, Marco e Andrea. Speculari nel percorso di costruzione dell’identità, radicalmente opposti nel carattere e nell’approdo. Perfetto contraltare alla “scissione” della coppia Bessegato-Carrano è Lorenzo Zurzolo. Il suo personaggio, Daniele, è uno soltanto ma ha una dualità racchiusa nello spazio che separa la sua immagine pubblica da un’interiorità turbolenta; il suo arco narrativo è dolce, doloroso e vitale, forse il migliore di questa seconda stagione. Ludovico Bessegato, Mattia Carrano e Lorenzo Zurzolo ci spiegano quanto, dell’universo della serie e dei personaggi, sia già stato esplorato. E quanto resti ancora da scoprire. Poi, rischi e pregi (soprattutto pregi) di una narrazione corale.

Prisma – Stagione 2: intervista video a Caterina Forza e Chiara Bordi

Nina e Carola sono molto amiche. Il tipo di percorso che si apre per loro in Prisma – Stagione 2 non è del tutto coincidente. Più ostico e doloroso, certamente doloroso, per Chiara Bordi, perché la sua Carola è costretta ad afffrontare una prova durissima: una vergognosa e spudorata violazione della sua intimità. Caterina Forza, Nina, deve affermare la sua identità senza nascondersi e ritrovare il filo della sua vita sentimentale. Chiara Bordi e Caterina Forza hanno una bella affinità, in scena e fuori. Tre domande per loro. Primo: quale posta in gioco caratterizza la seconda stagione, quale sfida c’è in serbo per Nina e Carola. Seconda domanda, la più sfaccettata, perché mette in gioco il rapporto con la pagina scritta, le indicazioni di regia e il margine di manovra assegnato alle attrici per costruire autonomamente i personaggi: c’è stata, sì o no, la possibilità di aggiungere, colorare e approfondire i personaggi di Nina e Carola, o la sceneggiatura aveva già previsto tutto? La terza domanda costringe le due brave interpreti a considerarsi in prospettiva. Viene chiesto loro se si aspettavano, cominciando quest’avventura, di accompagnare Nina e Carola per tutti questi anni, ben oltre lo scoglio della prima stagione. Sentite cosa hanno da dire.