Puoi baciare lo sposo: così Alessandro Genovesi parla delle nozze gay
Il regista Alessandro Genovesi e il cast presentano Puoi baciare lo sposo, la commedia che affronta uno dei temi più delicati degli ultimi anni, le unioni civili.
Puoi baciare lo sposo, l’ultimo film diretto da Alessandro Genovesi, è una commedia semplice e ironica che, nella sua essenzialità, tenta di affrontare un tema importante e delicato: le unioni civili. Per trattare tematiche di questo tipo al cinema, il linguaggio da utilizzare è uno degli elementi fondamentali: parlare infatti di un argomento delicato attraverso atmosfere cupe e dialoghi pesanti, non fa altro che rendere più drammatica una situazione che, se affrontata con il piglio giusto, potrebbe risultare molto più semplice da comprendere.
Questo è quello che Genovesi ha cercato di fare in Puoi baciare lo sposo. Come lo stesso regista ha dichiarato durante la presentazione del film, il linguaggio della commedia si è rivelato fondamentale per creare quel clima di leggerezza e naturalezza necessario. Per raggiungere il suo scopo, Genovesi ha scelto di trattare dei temi così importanti con il maggior realismo possibile e per farlo, ha deciso di concentrarsi maggiormente sulla recitazione degli attori e sfruttare l’utilizzo della macchina a mano. Il regista infatti ha chiesto a tutti i suoi attori di essere spontanei il più possibile e di non ricercare un’interpretazione parodistica e farsesca. Certo, trattandosi di tematiche così importanti e ormai sulla bocca di tutti, il rischio di cadere negli stereotipi è però sempre dietro l’angolo.
La scelta del regista della macchina a mano invece si è rivelata perfetta per conferire il maggiore realismo possibile: anche se è una tecnica poco usata nella commedia, le riprese mai statiche ma movimentate e quasi imprecise, tipiche della macchina a mano, permettono allo spettatore di entrare nella storia e non di assistervi passivamente.
Puoi baciare lo sposo: un cast impeccabile per un film che affronta un tema delicato, ma con ironia e realismo
La ricerca di realismo alla base del film voluta del regista, è stata ovviamente condivisa da tutti gli interpreti. E mentre Roberto, il padre di Antonio interpretato da Diego Abantantuono, incarna perfettamente la reazione che la maggior parte dei padri avrebbe davanti alla dichiarazione di omosessualità del figlio, Anna, la madre interpretata da Monica Guerritore, è una donna diversa.
Nel vestire i panni di Roberto, Abatantuono ha detto di sentirsi come la grande maggioranza dei padri: tutti gli uomini in realtà sono un po’ ottusi e, affrontare una situazione del genere, fa uscire fuori la propria ottusità. Come ha affermato l’attore, è più facile accettare il diverso quando non ti tocca da vicino ma, una volta che a fare coming out è il proprio figlio, anche il padre più aperto e progressista d’Italia come Roberto, non sa come reagire.
Anna invece è l’opposto: una donna forte e che proprio in questa situazione tira fuori tutto il suo carattere. L’attrice Monica Guerritore ha descritto il suo personaggio come una madre versatile, capace di adattarsi a tutte le situazioni: un tratto tipico di tutte le donne. Ma come madre è riuscita soprattutto ad accettare il figlio, a far vincere quell’amore incondizionato che li lega e a spingerla a fare di tutto pur di realizzare i suoi desideri. La bellezza di Anna, secondo la Guerritore, è quella di essere prima di tutto una donna legata alla tradizione e ai propri sogni, come quello del matrimonio perfetto. Interpretare Anna è stato per l’attrice un modo per far capire allo spettatore cosa si prova veramente in una situazione del genere:
L’interprete è quella persona che si mette nei panni degli altri per far capire al pubblico come ci si sente. Con Anna ho fatto capire come ci si sente in una situazione inaspettata… e alla fine ci si sente bene.
Puoi baciare lo sposo: il cambiamento di Salvatore Esposito
Ad interpretare Antonio e Paolo, i due protagonisti del film, sono Cristiano Caccamo e Salvatore Esposito. Il primo è un ragazzo un po’ insicuro che ha ancora dei dubbi su se stesso, soprattutto a causa delle continue pressioni da parte dell’ex ragazza. Ma nel corso del film, come ha ammesso lo stesso attore, Antonio riesce ad arrivare ad una vera e propria presa di coscienza e capisce che il vero amore della sua vita è Paolo.
Salvatore Esposito invece presta il volto a Paolo, l’altro sposo. Per Esposito Puoi baciare lo sposo rappresenta un passo in avanti, un’esperienza completamente diversa. Lo stesso attore ha dichiarato infatti di essere alla ricerca di avventure cinematografiche diverse, senza però mai rinnegare il suo passato e il successo raggiunto grazie a Gomorra. Con il film Esposito ha voluto dare il suo contributo al lavoro di Genovesi, cercando di raccontare qualcosa di vero e reale, attraverso la sincerità ma anche l’ironia tipica della commedia.
La ricerca del realismo da parte di Alessandro Genovesi ha portato il regista a collaborare con Francesca Vecchioni, la presidente dell’associazione Diversity, che da anni si batte per i diritti della comunità LGBT. Presente alla proiezione del film, Vecchioni ha raccontato di come il lavoro portato avanti per l’opera di Genovesi avesse fin dall’inizio lo scopo di una vera e propria consulenza. I due infatti hanno operato una vera e propria lettura critica del copione, per poter così rappresentare al meglio tutte le tematiche LGBT. Come ha dichiarato la stessa Vecchioni:
Potrebbe non sembrarlo, ma questo è un film importantissimo. Dal mia punto di vista, quello dell’inclusione, conta molto più una cosa come questa, è molto più “politica” una cosa come questa, di tante altre. Siamo in un momento in cui è importante far capire che bisogna battere le paure con la conoscenza e usare un linguaggio che arrivi a tutti, cambia la vita delle persone.
Puoi baciare lo sposo uscirà nelle sale italiane il prossimo 1 marzo, distribuito da Medusa Film.