Raya e l’ultimo drago: intervista ai registi e al cast. Il film Disney è “Un viaggio che amplia la mente”
Raya e l'ultimo drago è il nuovo avvincente film d'animazione Disney. Per lo studio è il primo pensato sulle tradizioni del sud-est asiatico, ma già spera "di essere un modello per il racconto della varietà culturale"
Nel fantastico mondo di Kumandra si è abbattuta una calamità. La principessa-guerriera Raya è chiamata all’avventura, ma per salvare il regno ha bisogno di tornare a fidarsi di chi lo abita. Le premesse del nuovo film d’animazione Disney ricalcano la tradizione e si inscrivono nei rinnovati crismi dell’epica fantasy dedicata ai più giovani. Diversità, emancipazione, grandi ideali. “Un mondo diviso invitato a riunirsi”, questo il proposito alla base di Raya e l’ultimo drago. “Inaspettatamente attuale”, hanno avuto modo di definirlo i suoi registi Don Hall (già premio Oscar per Big Hero 6) e Carlos Lopez Estrada.
Il primo dei film Walt Disney Animation Studios ambientato in un mondo a immagine e somiglianza della cultura sud-est asiatica, Raya e l’ultimo drago arriverà su Disney+ dal 5 marzo, con l’accesso vip.
Il regista e i doppiatori parlano di Raya e l’ultimo drago, il film animato Disney che racconta un nuovo mondo di eroine
Raya e l’ultimo drago è un viaggio di riscoperta, anche culturale. Dopo che la calamità ha spazzato via il popolo di Kumandra, Raya è rimasta sola. Alla ricerca del drago Sisu, ultima speranza per il regno, ritrova se stessa ma soprattutto il valore degli altri. “Un viaggio che amplia la mente”, ha affermato il regista Carlos Lopez Estrada. “Ma che aiuta anche a fuggire in un altro mondo”. Le possibilità di perdersi nella variegata Kumandra, composta da cinque diverse lande, sono davvero numerose, anche perché pensate sulla varietà di paesaggi del sud-est asiatico. “Ci siamo innamorati del senso di appartenenza di questi luoghi, dove importa il noi invece che l’io nonostante le molteplici culture che le abitano”, hanno raccontato registi e sceneggiatori, ricordando però che è stata la storia a guidarli e non “l’urgenza di inserire quote di appartenenza”.
Non manca dunque l’importanza delle tradizioni culturali, rinnovate anche dalla presenza di eroine omaggio al sud-est asiatico. “Raramente i nostri figli possono identificarsi con eroi del grande schermo”, sottolinea Qui Nguyen, sceneggiatore di origini vietnamite. “Speriamo che questo film possa essere un nuovo modello”.
La doppiatrice Adele Lim parla di Raya e Namari: storie opposte con uguali destini
Una storia corale e senza centro. Sì, Raya è la protagonista. Ma lo stesso potremmo dire di Namaari, “Il personaggio che più evolve”, come l’ha teneramente definita la sua doppiatrice Adele Lim. Namaari è infatti la contendente di Raya per il controllo della gemma del drago Sisu, ma ha come lei l’unico obiettivo di ricondurre all’armonia il regno. Due punti di vista, due modi, due attitudini opposte per un uguale risultato. Namaari è così l’idea che ogni storia è uno sguardo sul mondo, e che in ogni momento dovremmo trovarci pronti a cambiare prospettiva. “La loro è un’amicizia particolare”, ha raccontato Adele Lim in relazione al rapporto tra Raya e Namaari, in principio amiche e poi divise, “sono attirate l’una all’altra e a loro modo si assomigliano”. Le sfumature di pensiero, anche politiche, che muovono le due antagoniste rendono Raya e l’ultimo drago un racconto imprevedibile e avvincente, costruito sulle urgenze comuni di una stessa comunità. “Gli antieroi migliori sono quelli che riusciamo a capire” ha riassunto Don Hall, prendendo a esempio virtuoso il successo di Black Panther.
Un mondo incantato di personalità buffe e imprevedibili
Il viaggio di Raya vede un compagno d’eccezione: il drago Sisu. Ma l’ultimo della mitologica specie non è un barboso saggio, anzi. “Dal punto di vista visivo, l’intera squadra addetta all’animazione ha dato vita al drago facendo sì che, ogni volta che la vediamo, Sisu cresca e diventi più divertente e sciocca, ma anche più affettuosa e premurosa. Sisu è un personaggio incredibilmente stimolante e motivante, e spero che molte persone si identifichino con lei”. La difficoltà infatti era proprio nel creare “un personaggio che possedesse una conoscenza ancestrale, ma anche un umorismo incredibile”. Una sfida colta nel vivo e portata a termine da un design che rivede la tradizione fantasy e incontra necessità narrative. Non è solo Susu ad animare lo schermo con imprevedibile ironia. I compagni d’avventura di Raya sono una sorpresa continua, come il bambino di 10 anni di nome Boun, che è anche uno scaltro imprenditore; il formidabile gigante Tong; e una bimba ladruncola di nome Noi con la sua banda, composta da alcune creature inusuali chiamate Ongi.
Raya e l’ultimo drago è su Disney+ dal 5 marzo, accesso vip a pagamento.