Riccardo Camilli su Peggio per me: il film girato con 7 mila euro che l’ha fatto tornare bambino
Per il film indipendente Peggio per me, il protagonista, sceneggiatore, regista e montatore Riccardo Camilli risponde alle domande inerenti il film insieme agli altri protagonisti.
Peggio per me è una fiaba urbana che, tra nostalgia degli anni ’80 e riflessioni profonde sulla depressione, racconta la storia di un uomo, Francesco, salvato da se stesso: un se stesso di dodici anni. Il film, in sala da giovedì 12 Luglio, è stato presentato alla stampa presso la sede Anica a Roma e, a seguire, l’autore e protagonista poliedrico del film, sia in scena che in tutto il processo creativo dell’opera, Riccardo Camilli, ha risposto alle domande. Al suo fianco il fratello, Claudio Camilli, che nel film interpreta il suo amico d’infanzia Carlo; Tania Angelosanto, che interpreta Anna, ex moglie del protagonista; Alessandra Ferro, che veste i panni della mamma di Francesco, e il distributore Giovanni Costantino, presidente di Distribuzione Indipendente.
La storia produttiva di questo film è eccezionale: è stato girato con un budget di soli 7 mila euro, di cui 1000 trovati con crowdfunding. Quali sono le motivazioni alla base?
Riccardo Camilli: “L’istinto di sopravvivenza. Io purtroppo non posso vivere senza fare un film per un tempo troppo lungo e, poiché ho provato a fare il cinema industriale, quello con un budget, ma per un motivo o per un altro (non ero “un nome”, o non ero nel target…) i miei progetti non trovavano un riscontro tra le produzioni strutturate, ho smesso di aspettare risposte di altri e l’ho fatto. Quando inizi a scrivere un film diventa una specie di ossessione, perciò devi fregartene di quello che pensano gli altri. Ti devi concentrare su te stesso ed andare per la tua strada.”
Claudio Camilli, quanto è stato difficile lavorare facendosi dirigere dal proprio fratello?
Claudio Camilli: “Molto facile devo dire. Avevo la strada spianata, l’ho sempre seguito, ha iniziato lui a fare cinema ed io mi sono appassionato seguendolo, per cui la mia passione è cresciuta con la sua, quindi ci capiamo al volo. È facile per me lavorare con lui”
Riccardo Camilli: “Vi ricordo che Claudio, oltre a lavorare con me, ha un suo percorso di attore molto particolare, lavora anche con altri registi e si sperimenta in sfide anche molto diverse”
Com’è stato, invece, per le attrici lavorare in un film incentrato perlopiù su figure maschili?
Tania Angelosanto: “Le donne di Riccardo Camilli sono sempre donne molto vere, hanno i loro lati nevrotici, sono donne innamorate, ma anche furiose, sono reali. Lui è capace di raccontare le donne. Ed io mi diverto sempre nel lavorare con lui.”
Alessandra Ferro: “È stato facile, perché è bello lavorare con Riccardo. È un regista sui generis, quasi inizialmente non dà direttive, ti dà un copione e ti lascia libera di esplorarlo e farlo tuo, dopo dà delle piccole indicazioni di aggiustamento, ma è molto rispettoso. È stato facile!”
C’è stato un tentativo, in qualche modo, di tornare bambini?
Riccardo Camilli: “Io mi ritengo sempre un bambino. Non ho dovuto fare nessuno sforzo! Amo anche lavorare con i bambini e mi piace l’idea di vedere e raccontare come sarei da padre (che non sono). Cerco di avere sempre un approccio fanciullesco.”
È davvero così difficile fare cinema in Italia? Bisogna essere degli eroi per farlo?
Riccardo Camilli: “Io francamente non so che idea farmi del cinema in Italia. Vedo tanta gente bravissima che non lavora per anni, che aspetta per anni risposte. Io non so come si arrivi a fare un film con un budget vero, ci ho provato, un paio di volte ci sono andato anche molto vicino, ma puntualmente mi sono arrivati rifiuti con argomentazioni a volte anche assurde, come un produttore molto importante che una volta mi ha detto che se avessi fatto un film con un budget avrei perso la mia purezza del racconto. Oppure che non sono abbastanza cattivo. Io sono arrivato al punto in cui, rassegnato, ho iniziato a farmi i film da solo, addirittura a volte affittandomi il cinema per poterli proiettare. Ad un certo punto lo devi fare per sopravvivere. Io sono molto orgoglioso di quello che ho fatto e sto facendo!”
Cosa direbbe il te bambino di 12 anni vedendoti adesso?
Riccardo Camilli: “Sarebbe contentissimo. Felice ed orgoglioso di me.”
Quale sarà l’iter distributivo del film?
Giovanni Costantino: “Il film verrà presentato il 5 luglio durante le giornate del cinema a Riccione e poi uscirà in sala il 12 Luglio. A seguire faremo uscire il dvd con Cecchi Gori Home Video, con cui abbiamo chiuso un contratto. Ci piace scegliere di raccontare storie che abbiano una profondità del racconto e non puntare soltanto all’appeal commerciale. E questo film ha una grande profondità nel racconto.”