Roberto Andò su Il bambino nascosto: da Silvio Orlando alla bellezza oltraggiata di Napoli

Intervista al cast e al regista de Il bambino nascosto, il film Fuori Concorso che ha chiuso la 78ma edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. 

Presentato Fuori Concorso durante la 78ma edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Il bambino nascosto è stato selezionato dalla direzione artistica come film di chiusura della Biennale. A presentare l’opera, il regista e sceneggiatore Roberto Andò, autore dell’omonimo romanzo edito da La Nave di Teseo (2020), lo sceneggiatore Franco Marcoaldi, il produttore Angelo Barbagallo e gli attori Silvio Orlando, Lino Musella e Giuseppe Pirozzi.

La scelta di adattarlo per lo schermo non è stata immediata, piuttosto è stato risolutivo l’intervento di Franco Marcoaldi, la cui penna ha da subito conferito una fisionomia più chiara alle pagine scritte da Andò. Con i film riesci a vedere i personaggi. Abbiamo optato per uno svuotamento nel passaggio dal romanzo al film”, sostiene lo sceneggiatore.

La trama di Il bambino nascosto ruota attorno a Gabriele Santoro (Silvio Orlando), un uomo che vive a Napoli e insegna pianoforte al Conservatorio San Pietro a Majella. La grigia monotonia del Maestro viene sconvolta dall’incontro con Ciro (Giuseppe Pirozzi), un bambino di dieci anni, figlio di un camorrista, che per sfuggire alle mire di un boss mafioso si nasconde nell’appartamento di Gabriele. Pur non conoscendo nulla della sua storia, il Maestro decide di ospitarlo. Ne nascerà  un rapporto intimo e familiare, una paternità surrogata vissuta nella segretezza delle mura domestiche.

Franco mi ha aiutato a distanziarmi dalla materia letteraria e a trovare un punto di vista che fosse più libero rispetto all’esito finale del romanzo“, ha raccontato il regista durante la conferenza stampa. “Com’era successo con Viva la libertà, il cinema ha imposto una diversa misura legata al rapporto domestico che si instaura tra il Maestro e il ragazzo, ai silenzi, alle pause“.

Roberto Andò parla del suo Gabriele ne Il Bambino Nascosto: “Silvio è un attore dell’anima”

Il bambino Nascosto - cinematographe.it

Roberto Andò tratteggia Silvio Orlando come un attore dell’anima. “In questa particolare storia mi sono lasciato sorprendere da tanti aspetti”, dice Silvio Orlando che nel film interpreta un uomo burbero, malinconico, lontano dagli affetti. “Angelo e Roberto mi hanno inviato la sceneggiatura, dopo cinque minuti ho chiesto il contratto. Il personaggio di Gabriele mi ha consentito di portare al cinema un uomo capace di fare un passo indietro, che è un po’ quello su cui lavoro da anni a teatro. Gabriele si condanna ad un’invisibilità – fisica e spirituale – finché l’arrivo di questa scheggia impazzita gli provoca una profonda voragine interiore”.

Una “metamorfosi dei destini” – come l’ha definita lo sceneggiatore – che origina quando Gabriele si impegna a nascondere il ragazzo da un destino già scritto col sangue, improvvisando – come soluzione estrema – una “vendetta velleitaria, mortifera, autoconclusiva“, sostiene Marcoaldi, che dà luce al personaggio sghembo di Gabriele. Il maestro apre realmente alla musica uno spiraglio di possibilità, arricchendo di suoni una casa muta, edificata sulla compressione emotiva e sulla frustrazione di non potersi esprimere liberamente.

Per l’autore e regista, la prigionia dei personaggi – quasi eroi nell’assumersi “un rischio consistente che neanche la legge riesce a respingere” – permette un incontro provvidenziale capace di avverare una nuova famiglia, diversa, non biologica. La solidarietà dei due protagonisti, abili nel colmare l’uno i vuoti emotivi dell’altro e distanti nell’età quanto nel modo di vivere, ha preso respiro durante le riprese. Ciro è un protagonista difficile, schivo, trattiene tutti i sentimenti e li sfoga in silenzi, a volte cupi altre aggressivi” afferma il giovane talento Giuseppe Pirozzi.

La meraviglia di Napoli in Il bambino nascosto

Foto di Lia Pasqualino

La storia raccontata è quanto mai attuale, complice una Napoli ambivalente, oscura, enigmatica, più cupa dell’immagine cui siamo abituati. “Francesco Rosi mi ha fatto conoscere questa meravigliosa città“, dice Roberto Andò. “Napoli è spesso vittima, come altre realtà, di un cliché. Io ho voluto invece raccontare la sua ritrosia, la sua malinconia, le sue ombre. Volevo che fosse raccontata dall’interno: Gabriele è un ospite di questo quartiere, guarda di sbieco dalla finestra, dalle scale, dall’occhiolino della porta. Il film racconta la bellezza oltraggiata. Per questo è interessante il personaggio interpretato da Lino Musella, ambivalente ma devoto al professore e alla musica“.

Il bambino nascosto è al cinema dal 4 novembre 2021 con 01 Distribution.