Sergio Rubini a Roma FF16: “I De Filippo? Volevo che fossero i Beatles”
Nella penultima giornata del Roma FF16, Sergio Rubini presenta assieme al cast I fratelli De Filippo, il film che racconta la vera storia di Eduardo, Peppino e Titina De Filippo.
Una gestazione di sette anni per raccontare il De Filippismo, quel certo modo d’essere – lo definisce il regista, Sergio Rubini, raccontato da Peppino in quel libro velenoso che è Una famiglia difficile. Se Eduardo nascondeva i propri casi, trasformando i drammi personali nell’arte drammaturgica, Peppino li trattava come gossip, manifestando tutto il suo veleno attraverso dichiarazioni taglienti. Il regista, assieme ai co-sceneggiatori Carla Cavallucci e Angelo Pasquini, hanno raccontato in nuce le proto-ferite del trio, riempiendo i silenzi a lungo abusati con la ragionevolezza che meritavano.
“È una storia che andava raccontata” dice il regista. “Mio padre mi portò al Teatro Piccinni di Bari a vedere Eduardo che faceva Sabato, Domenica e Lunedì. Per me la parola teatro coincide da sempre con Eduardo, e viceversa. In età adolescenziale mio papà aveva una compagnia filodrammatica in cui debuttai come Nennillo, in Natale a casa Cupiello. Poi a Bari conobbi Peppino, in occasione di due suoi spettacoli. Gli portai una tessera di socio onorario della mia compagnia. Quando gli raccontammo dello spettacolo che stavamo portando in scena, Peppino cominciò a dirci che le battute più belle erano le sue. Mi sono chiesto come fosse possibile che questo signore, ultra settantenne, stesse lì a perdere tempo a parlarci male del fratello. Così ho compreso come quella tra i due fratelli fosse una ferita ancora aperta. Ogni giorno dal nobile palazzo Scarpetta, alle tre del pomeriggio un cameriere portava da mangiare ai De Filippo. L’anomalia di questo racconto mi ha portato a volerlo approfondire, così sono entrato nel merito di questa storia. Abbiamo una percezione dei De Filippo come personaggi museali e polverosi, invece sono stati donnaioli e rivoluzionari, capaci di tradire gli adulti per scavarsi la propria strada. Questa loro facciata sconosciuta andava raccontata, la loro condizione di emarginati che partendo dalle retrovie si sono costruiti da soli. Un esempio emblematico dell’Italia, un’Italia buona che riesce ad affermarsi grazie alla tenacia, creatività, industriosità. Volevo ritrarre il trio come i Beatles, ragazzi che decidono di farsi insieme da soli.”
Mario Autore, Domenico Pinelli e Anna Ferraioli Ravel sono Eduardo, Peppino e Titina ne I fratelli De Filippo, il nuovo film di Sergio Rubini
Ne I fratelli De Filippo Mario Autore, Domenico Pinelli e Anna Ferraioli Ravel interpretano rispettivamente Eduardo, Peppino e Titina. Gli abbiamo chiesto di raccontarci il timore e la voglia che hanno provato nell’accostarsi a queste icone gigantesche.
Mario Autore: “Questa è la domanda a cui non volevo rispondere. Si tratta di veri e propri miti, diversi l’uno dall’altro ma sovranazionali. Miti che hanno trasceso l’aspetto umano, anzi probabilmente questo è l’aspetto meno noto dei personaggi. Mi sono preoccupato, ho trattato l’argomento con le pinze. Ho avuto la fortuna che Eduardo non fosse un mito del mio percorso fattoriale e personale, l’ho studiato come drammaturgo ma questa distanza sentimentale mi ha permesso di approcciarmi al suo personaggio come se fosse storico, più che culturale, cercando di non imitare un personaggio che è impresso nella nostra memoria storica e collettiva come archetipo. Ho utilizzato piccoli tratti derivanti dalla sua storia personale, da quello che poteva leggersi tra le righe della sua produzione. Appoggiandomi a questi elementi sotterranei ho trovato le caratteristiche per evocarlo.”
Anna Ferraioli Ravel: “Parliamo di personaggi che fanno parte di un’iconografia trasversale alla storia moderna, e insisto sulla profonda contemporaneità che è stata la chiave per il lavoro che abbiamo fatto con Sergio. Abbiamo estrapolato l’essenza di questi personaggi, lavorando sulla reazione, senza un intento mimico. È stato da subito evidente quanto Sergio ricercasse l’identità, l’umanità. È stata un’esperienza di affratellamento, una solidarietà filmica ma soprattutto familiare. Ho cominciato interpretando Filomena Marturano appena diciassettenne, come esordio nei laboratori del liceo classico.”
Domenico Pinelli: “Voglio aggiungere solo una cosa. La fortuna è stata quella di non conoscere i personaggi che i fratelli erano all’epoca. Oggi, grazie a Sergio, siamo veramente una famiglia, non solo a parole.”
Biagio Izzo, che nel film interpreta Vincenzo Scarpetta, si mostra in una versione inedita rispetto al personaggio che spesso lo abbiamo visto interpretare. “Parlando degli anziani, Sergio ha creduto in me per un personaggio che non avrei mai pensato di interpretare. Vengo da un cinema diverso, Sergio è stato bravo a tirare fuori il dolore di un personaggio bello che ha combattuto, dentro e fuori. La ricchezza, il potere non ha nulla a che vedere con l’arte che avevano invece i “bastardini”, come li definiva Scarpetta. Ciò che mi fa venire i brividi è la persona straordinaria che è Sergio, è grazie a lui se oggi spero di cominciare un nuovo percorso, quello di un cinema serio.”
Prodotto da Pepito Produzioni, Nuovo Teatro, RS Productions in collaborazione con Rai Cinema, I fratelli De Filippo è distribuito nelle sale italiane da 01 Distribution, dal 13 al 15 dicembre 2021.