LFFEC17 – The Little Hours: Jeff Baena e il cast parlano del film basato sul Decameron di Boccaccio
È stato presentato al Lucca Film Festival e Europa Cinema 2017 The Little Hours, il film di Jeff Baena basato sul Decameron di Giovanni Boccaccio, made in Garfagnana.
Nel corso del Lucca Film Festival e Europa Cinema 2017 si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell’anteprima italiana di The Little Hours, film di Jeff Baena con Aubrey Plaza, Alison Brie, Dave Franco, Kate Micucci, Nick Offerman e John C. Reilly girato fra Garfagnana e Valle del Serchio e presentato al Sundance Film Festival 2017.
All’evento erano presenti il presidente del Lucca Film Festival Nicola Borrelli, il regista e sceneggiatore Jeff Baena, la protagonista e produttrice Aubrey Plaza e il produttore Alessandro Bertolucci, che hanno presentato questo film basato sulla novella del Decameron di Giovanni Boccaccio dedicata a Masetto da Lamporecchio.
The Little Hours: una piccola grande produzione made in Garfagnana
La conferenza stampa è stata aperta da Alessandro Bertolucci, che ha dichiarato che il merito dell’approdo della produzione di The Little Hours è tutto da attribuire al regista Jeff Baena, il quale ha fortemente voluto girare nella provincia di Lucca, proponendo una storia tratta da una novella del Boccaccio.
Il cineasta ha poi proseguito dicendo “Amo profondamente Lucca, una delle mie città preferite, ed è stato giusto fare l’anteprima italiana proprio qui.” e presentando alcune foto di scena e poster del film disegnati da lui stesso per il Sundance. Alessandro Bertolucci ha poi svelato il grande lavoro di ricerca alla base del film, fatto soprattutto dallo stesso Jeff Baena, che ha voluto vedere un’infinità di posti, nell’eventualità di incontrare persone che potessero dare informazioni rilevanti sui costumi e i modi di vivere dell’epoca, aspetto fondamentale per avere una visione complessiva utile per la costruzione della pellicola.
Nicola Borrelli e Alessandro Bertolucci hanno rivelato che la produzione ha avuto un grande impatto sul territorio, grazie anche alla grande disponibilità dei comuni e delle amministrazioni.
Sono infatti stati coinvolti in The Little Hours 13 attori statunitensi e 20 attori locali, e altre 60 persone italiane sono stati aggregate come maestranze. Bertolucci ha inoltre sottolineato l’importanza per le produzioni nostrane di riuscire a distaccarsi dall’egemonia romana, in modo da garantire più opportunità e diversità. Borrelli ha proseguito il discorso dicendo che per il Lucca Film Festival questo evento rappresenta la quadratura del cerchio, perché quando si arriva ad avere sul territorio produzioni internazionali è sempre una grande vittoria.
A seguire ha preso la parola la protagonista Aubrey Plaza, che ha così parlato a proposito delle difficoltà nell’interpretare una monaca:
“Io sono cresciuta circondata da suore, ho frequentato la scuola cattolica e il mio primo lavoro è stato fare la receptionist in una convento, quindi il contesto è stato familiare.”
A seguire ha preso nuovamente la parola il regista Jeff Baena, che ha parlato della fedeltà di The Little Hours rispetto all’opera di Boccaccio:
“La mia intenzione era catturare l’essenza dalla cinepresa e sono stato molto rispettoso della storia originale. Ho avuto un approccio più olistico che letterale. Quella del Decameron la trovo una storia semplice da capire, una storia buffa, e in quanto americani ci siamo approcciati a essa con rispetto e reverenza. Volevo rendere alcuni degli elementi boccacceschi e mescolarli con mio gusto.”
A seguire, Aubrey Plaza ha parlato del suo ruolo di produttrice di The Little Hours, rivelando che si è occupata principalmente di pre produzione e di selezione del cast. L’attrice ha proseguito dicendo che è stata una collaborazione intensa, anche se lei e il regista sono una coppia nella vita. Jeff Baena ha poi proseguito dicendo che lui non ha mai girato un film senza Aubrey Plaza e che non ha intenzione di farlo, aggiungendo che il film è dedicato a lei ed è un tributo al suo talento, una lettera d’amore alla sua compagna, che ritiene un’attrice eccezionale. Il regista ha poi dichiarato di avere voglia di tornare ancora in italia e di girare qualcosa nei dintorni, perché la sua storia d’amore con Lucca è rilevante e il territorio si presta come scenario cinematografico nel suo piccolo.
Aubrey Plaza ha poi rivelato il motivo del titolo The Little Hours:
“Troviamo un prete nel film che dice la messa in varie parti della giornata, le sei scansioni della giornata, e cercando come si chiamassero queste piccole scansioni in inglese ho scoperto che si chiamano proprio the little hours”.
L’attrice ha poi concluso la conferenza parlando della difficoltà di passare in un brevissimo lasso di tempo dal suo ruolo nella serie televisiva Legion a quello di The Little Hours:
“Sono due ruoli molto diversi. La tempistica è stata interessante, ho finito Legion a febbraio e subito dopo sono venuta in italia per iniziare The Little Hours, oltretutto mentre mi preparavo per legion e anche per The Little Hours leggevo cose diverse, da cose più cupe alla Bibbia, ma è stato divertente. Io mi immergo nella storia totalmente dando il massimo, e il motivo per cui mi piace lavorare lontano da casa sulle location è che concentro tutta me stessa sul ruolo.”