Tornando a Est: il regista, Cesare Bocci e la vita prima della globalizzazione, “i viaggi erano un’avventura imprevedibile” [VIDEO]
La nostra intervista video al regista Antonio Pisu e all'attore Cesare Bocci su Tornando a Est, dal 13 febbraio al cinema.
A quattro anni di distanza da Est – Dittatura Last Minute, Antonio Pisu torna a raccontare la nuova avventura che vedrà coinvolti Pago, Rice e Bibi che, da Cesera, partiranno alla volta di un altro Paese dell’Est Europa, la Bulgaria. Convinti che tutto sia diverso ora che il Muro di Berlino è caduto e quei luoghi non sono più dominati da un regime autoritario, i tre amici sono mossi da una doppia motivazione: la corrispondenza amorosa di Bibi e dare una seconda possibilità a quel viaggio di due anni prima, che si era rivelato poi una devastante scoperta su quanto la loro idea dell Europa dell’Est fosse diversa. Ecco che il viaggio verso Sofia diventa un modo per realizzare una precedente vacanza lontano da casa, che in realtà non erano mai riusciti a fare. Tornando a Est li porta così in Bulgaria, tra crescita personale, nuovi elementi di pura ingenuità e un’ironia latente, ma i tre si ritrovano poi al centro di un’azione criminale che li metterà in serio pericolo. Con, a vestire nuovamente i loro panni, Matteo Gatta, Lodo Guenzi e Jacopo Costantini, al cast si aggiungono diversi volti, tra cui quello di Cesare Bocci.
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La ragazza con cui Bibi si scrive lettere da mesi e alla quale ha prestato anche dei soldi, non sembra contenta né interessata all’improvvisa sorpresa di Bibi, ma soprattutto appare spaventata e preoccupata. Nel tentativo dapprima di capire cosa stia accadendo, sentendosi Bibi ingannato e tradito, e poi di aiutarla a uscire da una situazione piena di rischi, i tre ragazzi di Cesena compiranno un altro viaggio che cambierà nuovamente le loro vite, questa volta per sempre, mettendoli di fronte non solo a ciò che accade attorno a loro nella città di Sofia, tra criminalità e traffici illeciti, ma anche a un bisogno interiore di prendere in mano la propria vita. Se il precedente viaggio in Romania li aveva, sul finale, travolti in una spirale di sofferenza e difficoltà, qui Pago, Bibi e Rice hanno una vaga, ma maggiore, idea di ciò che li aspetta e del fatto che non tutto sarà come pensavano, per quanto sia vero che le cose sono cambiate. Primi fra tutti sono loro a essere cambiati, non sono più dei giovanissimi con l’unica voglia di divertirsi e distrarsi. E questa folle, ironica, amara impresa in Bulgaria li metterà di fronte a delle scelte che li riporteranno a Cesena con una nuova consapevolezza di sé e degli altri.
Tornando a Est: video intervista al regista Antonio Pisu e all’attore Cesare Bocci
Antonio Pisu con Tornando a Est conclude il percorso interiore di ognuno dei tre protagonisti, chiudendo le varie storyline e dichiarando anche l’amore per il cinema, che condivide con uno dei personaggi presenti nel suo film. “Il desiderio del viaggio è dentro ognuno di loro, si sono lasciati alle spalle una grande avventura, vogliono in qualche modo riviverla, crescere come esseri umani e soprattutto vogliono vedere come l’Europa sia cambiata dopo la caduta del Muro di Berlino“, ha dichiarato il regista Antonio Pisu riferendosi al pretesto e alla reale ragione che porta i tre amici a partire di nuovo insieme. Tra le new entry più interessanti c’è la figura di un villain sui generis e del quale veste i panni Cesare Bocci. Iconico volto di Mimì nella serie tv Il commissario Montalbano e interprete di fiction come Commesse, Elisa di Rivombrosa, Provaci ancora prof!, Imma Tataranni – Sostituto procuratore, Margherita delle stelle e di film tra cui Giovanni Falcone, Almost Blue, Christmas in Love, Benvenuto Presidente!, Bentornato Presidente!, Nina dei lupi, insieme a moltissimi altri prodotti audiovisivi. L’antagonista di Tornando a Est è un italiano dall’accento particolare, quasi indefinito, con un look unico e inimitabile e una brutalità percepibile in ogni momento. “Interpretare un personaggio così distante e così complesso da costruire, perché lui è molto costruito, è una sfida che un attore vuole sempre accettare“, ha affermato Cesare Bocci “quando ci siamo chiesti come caratterizzarlo, abbiamo puntato sulla voce, sul dialetto e sull’aspetto, e questo ha creato un personaggio che sicuramente fa ridere, ma che mette anche un po’ di paura“, ha poi concluso l’attore.