Leyla Bouzid: per Una storia d’amore e di desiderio ho studiato musica ed erotologia
Presentato al Festival di Cannes 2021, Una storia d'amore e di desiderio esce nelle sale dal 25 marzo 2022.
Una storia d’amore e di desiderio è in uscita nelle sale italiane a partire dal 25 marzo 2022 grazie a Cineclub Internazionale. Il film, presentato all’interno della Semaine de la critique della scorsa edizione del Festival di Cannes, ha già ricevuto diverse lodi. Parla di amore, di consapevolezza, di differenza e di due persone – apparentemente simili ma in realtà molto diverse – che si incontrano e si scontrano. Abbiamo assistito alla conferenza stampa del film, durante la quale la regista Leyla Bouzid ha svelato diversi dettagli sulla propria pellicola.
Il Rahim di Sex Education come attore protagonista
“È stato difficile trovare un attore che interpretasse Ahmed [il protagonista maschile]. Doveva avere la forza aggressiva di chi viene dalle banlieue, ma anche la capacità sensuale che il personaggio mostra nel film. La scelta alla fine è ricaduta su Sami Outalbali, che nella vita reale è molto diverso da come appare nel film, dato che non è affatto timido. Ma l’ho visto in una piccola serie di Philippe Faucon [si tratta di Fiertés, miniserie del 2018] in cui recitava un ruolo un po’ osé e gli ho telefonato. Abbiamo parlato, gli ho spiegato su che tipo di sensualità e di erotismo avrebbe dovuto lavorare per interpretare questo ruolo e lui si è dimostrato subito molto contento. Dopo un lungo lavoro di casting, ho capito che aveva le caratteristiche giuste per questo tipo di personaggio. Tra l’altro, è stato contemporaneamente scelto anche per la seconda stagione di Sex Education [come Rahim Harrak], in cui interpreta un ruolo molto diverso da questo. Ma abbiamo lavorato insieme sul copione, abbiamo letto la sceneggiatura per settimane e discusso ogni dettaglio del personaggio. Molto importante è anche il ruolo di Farah, interpretata da Zbeida Belhajamor che è la prima volta che recita in un film. Lei e Sami si sono conosciuti durante il casting, mostrando subito un’ottima intesa, ma non ho voluto far fare loro nessuna esercitazione insieme perché mantenessero quella distanza che si vede nel film“.
Il personaggio di Ahmed in particolare conosce un percorso di crescita e di maturazione che lo porta alla scoperta di se stesso e dell’altro. Ma è un percorso difficile. Ahmed si mostra fin da subito quasi bloccato nei suoi rapporti con Farah. Ma il film è volutamente vago sui motivi che spiegherebbero il suo comportamento. “Il personaggio di Ahmed è molto complesso, quindi anche le ragioni che stanno alla base del suo comportamento sono complesse e il film non vuole dare una ‘spiegazione tecnica‘. Sicuramente c’è una componente personale nel suo blocco, perché vediamo che gli altri ragazzi della banlieue invece sono molto aperti. Gli manca un sistema di valori a cui possa fare riferimento, dato che la madre lavora spesso e il padre è depresso e non gli trasmette nulla. Per questo motivo, oltre al fatto che nel quartiere non si vedano ragazze come lei, Farah gli fa paura e lui reagisce in quella maniera“.
Leyla Bouzid parla di Una storia d’amore e di desiderio, il film presentato a Cannes 2021 tra letteratura araba e musica
Un’attenzione particolare è riservata alla musica e alla letteratura araba, entrambe componenti essenziali di Una storia d’amore e di desiderio. La musica – fondamentale nel film d’esordio di Layla Bouzid, Appena apro gli occhi – Canto per la libertà – mantiene una sua centralità in almeno tre momenti del film: “Al concerto, nella scena del sassofonista che suona sulle rive della Senna e durante la cena del matrimonio. La cantante che si esibisce durante il concerto è Ghalia Benali, che aveva un ruolo nel mio primo film e che qui fa quello che fa veramente come mestiere, cioè la cantante. È perfetta per film perché canta la poesia araba. Per quanto riguarda il sassofonista, lui è un mio amico e non ha mai composto musica per film, ma quando mi ha fatto ascoltare questo brano ho subito voluto inserirlo“.
Infine la letteratura araba, che permea tutto il film ed è punto d’incontro e di scoperta dei due protagonisti. Chiediamo alla regista se può dirci qualcosa in più a riguardo: “Sono cresciuta studiando in un liceo in Tunisia la letteratura araba cortese. Per esempio, la storia di Majnun e Leyla è molto nota, una sorta di Romeo e Giulietta del mondo arabo. Poi mi sono imbattuta in un’altra versione della storia in cui Leyla va da Majnun e lui la rifiuta perché non vuole distrarsi dalla sua poesia e questo mi è sembrato molto interessante. In vista del film ho iniziato a studiare altre parti della letteratura medievale araba e ho scoperto diversi manuali di erotologia non solo tunisini ma anche egiziani e iracheni che non sapevo esistessero e che risalivano in certi casi addirittura all’ottavo secolo. Questo corpus di opere mi è servito molto per scrivere il film“.