Zerovskij – Solo per amore: “Dare di più al pubblico”, parola di Renato Zero

Arriverà nelle sale il 19, 20 e 21 marzo come evento speciale,  Zerovskij – Solo per amore, lo spettacolo scritto, ideato, diretto e anche interpretato da Renato Zero. Distribuito da Lucky Red, l’ultima fatica del cantante romano nasce per stupire il pubblico e per raccontare la visione del mondo dello stesso Renato Zero, attraverso un’esperienza completamente diversa.

Un’opera che era nell’aria da molto tempo e sulla quale Zero stava riflettendo bene: l’intento infatti era quello di uscire dalla costrizione dei 5 minuti di una canzone, per arrivare al pubblico in maniera diversa e più forte: “Bisognava uscire fuori e regalare al pubblico del pane fresco, dargli questa soddisfazione, dargli qualcosa di più”.

Uno spettacolo poi, che ha visto Renato Zero in tour per tutta l’Italia, con al seguito più di 200 persone tra orchestra, coro, ballerini, attori e addetti ai lavori. Come ha ammesso lo stesso cantante: “È stato bello attraversare l’Italia con questi tir carichi di umanità, rispetto e grande stima, con tutta l’orchestra, il coro, i ballerini e gli attori: è stata una convivenza straordinaria, una passeggiata meravigliosa”.

Zerovskij – Solo per amore rappresenta una novità non solo per l’artista, ma per tutto il panorama italiano. Uno spettacolo che esce fuori da ogni schema, per rivelarsi in tutta la sua originalità: “Io sono contento di essere ancora libero di decidere della mia vita, artistica e personale; di avere ancora il dono di poter raggiungere le persone con qualunque mezzo, per arrivare alla gente fragrante e sincero”. Del resto sperimentare non è mai stato un problema per il cantante che, ancora una volta, riscrive le regole, portando in scena un spettacolo unico e prendendosi ovviamente dei grandi rischi:

“Se uno ha voglia di fare esperienze non può stare lì a subire le pressioni del mercato o le tendenze della moda. Questa volta, vista l’esperienza e la buona fede dell’artista, il pubblico deve accettare il cambiamento non per ragioni di sudditanza ma solo per il coraggio dell’artista stesso che, invece di vivere di rendita, va a rischiarsi l’osso del collo. E tutto sommato, come alla lunga ho avuto ragione delle paillettes e dei lustrini, anche oggi posso tentare questa carta della piccola rivoluzione musicale e personale. Nella mia vita sono stato attore, ballerino, fantasista, ho fatto una bella vagonata di esperienze e con Zerovskij ho messo a frutto tutte queste attività”.

Zerovskij – Solo per amore: la nascita del personaggio, il bisogno di raccontare il mondo

Protagonista dello spettacolo è Zerovskij, il capostazione della Stazione Terra, dove si incontrano e si scontrano tutti gli uomini e le donne del mondo, impersonati da Adamo e Eva, ma anche Amore, Odio, Tempo, Morte e Enne Enne, un giovane ragazzo, figlio di nessuno. A Zerovskij il compito di mantenere l’ordine, di star vicino a tutti i personaggi, di aiutarli. Come dichiara lo stesso Zero:

“Penso che ci siano più Zerovskij in giro di quanto crediamo, più capostazione come lui che militano in questo pianeta. Ovviamente non sono figli della politica e quindi non fanno parte del godimento di una mensa sicura tutti i giorni e dell’approvvigionamento di abusi e di false identità. Zerovskij non fa parte di quel mondo lì, Zerovskij è anarchico proprio fisiologicamente. Tanto è vero che alla fine scopriamo che è un angelo e non ha fatto nessun ammiccamento, non si è mai concesso a piaceri nei confronti del padreterno o della vita. Zerovskij per me è un modo anche di rivalutare le ombre e le incertezze di tanti esseri umani che dovrebbero essere incoronati, quelle persone che si fanno un mazzo così per esistere, per difendere un amore, una famiglia, i propri figli. Questi Zerovskij che avete visto qui dentro, sono quelli che stanno là fuori e che hanno desiderio di essere liberati, liberate Zerovskij!”

Il compito di Zerovskij però non è quello di dare speranza gratuitamente: lui non offre lasciapassare o passaporti di sorta, ma vuole semplicemente far comprendere, a se stesso e alla platea, che nel mondo sta accadendo qualcosa di pericoloso e che tutti noi dobbiamo fare tutto il possibile per cambiare la situazione. Per capire la condizione dell’uomo di oggi, basta pensare alla raffigurazione che Renato Zero dà dell’Amore nel proprio spettacolo:

“Abbiamo collocato i personaggi nella loro veste naturale. Qualcuno aveva l’idea che l’Amore fosse un Apollo, un Dio greco inarrivabile: noi invece l’abbiamo messo su una sedia a rotelle, a causa della sofferenza che deve patire per avere a che fare con la scelleratezza di certi umani, con la loro pretesa di mettere l’amore nella condizione di essere pagato o remunerato. Quell’amore lì, nessuno sarebbe disposto a portarselo a casa”.

Ma anche la cultura ha un ruolo fondamentale nell’ottica di Renato Zero e, mentre nello spettacolo viene annunciata dall’altoparlante proprio la morte della cultura, il cantante ammette che nella nostra società esiste un problema molto grave: “La musica è stata tolta dalle scuole per paura che desse troppa linfa ai ragazzi, che li facesse diventare troppo sensibili e acuti nel capire quello che li circonda: quella è un’operazione che andrebbe fatta, riportare la musica nelle scuole, soprattutto alle elementari e medie, dove la sensibilità è maggiore”.

Alla fine di Zerovskij – Solo per amore, il capostazione sembra aver portato a termine la propria missione, ma Renato Zero non ne è convinto: in un futuro prossimo Zerovskij potrebbe continuare in qualche modo a ed essere vivo e tornare a sindacare sulle nostre vite. D’altronde, come lo stesso Zero ha dichiarato: “Mi dispiace per voi ma Zerovskij non s’accanna facilmente, è uno tosto, è uno che vuole i suoi spazi, la sua ferrovia non si tocca”. Chissà quindi se ci sarà un sequel di questo fantastico e unico spettacolo.

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