Recensione da letto – Self/Less
*** SPOILER ALERT!!! ***
– Tutto qui, piccola?
– Come sarebbe “tutto qui?”
– Voglio dire… questo finale con la famigliola felice e riunita? Davvero, non potevi fare di più, Self/Less?
– Ma-ma… L’idea alla base della mia trama non è nuova, d’accordo, ma la realizzazione non è per niente male! Il ritmo della mia narrazione, gli attori… Non ti sono piaciuta proprio per niente?
– Beh, adesso non esageriamo. Qualcosa di te mi è piaciuto… Se fai un bel respiro e ti calmi magari ne possiamo parlare, dolcezza.
– Va bene, va bene, sono calma…
– Come hai detto, l’idea della trasmigrazione della mente non è nuova, film e serie tv ci hanno banchettato. È pur vero, Self/less, che tu non ti soffermi tanto sul meccanismo di cambio in sé, ma salti subito alle conseguenze. Come anche altri film di fantascienza fanno di questi tempi, vuoi prendere un’idea già vista e analizzarne aspetti e sfumature insondati.
– E fin qua siamo d’accordo.
– Altro aspetto positivo: Ryan Reynolds.
– Eh già, il ragazzo ci sa fare, vero?
– Scorre abbastanza bene, è convincente. Riesce ad approfondire un personaggio molto poco caratterizzato. Però è un attore che non sono mai riuscito ad inquadrare: ha sicuramente del talento, ma non ha mai trovato un ruolo che gli permettesse di andare oltre il livello “faccia da cagnolino abbandonato su fisico palestrato”. L’unica eccezione sono forse the “Buried” e “The Captive”, in cui ha tentato di uscire dai limiti della commediola romantica. Poi ovviamente, restiamo in attesa di “Deadpool”…
– Giusto, bene. Altre cose che ti sono piaciute?
– No, Self/Less. Le cose che mi sono piaciute finiscono qua.
– Oh…
– Anzitutto, Ben Kingsley.
– Cos’ha Ben Kingsley?
– Ha che l’ultimo ruolo decente che ha avuto è stato in “Iron Man 3”. E dico “decente” perchè voglio essere generoso.
È una cosa che non mi spiego: attori con una carriera di altissimo profilo alle spalle che si svendono in ruoli secondari, per lo più male interpretati. Voglio dire, piccola: è mai possibile che un attore che ha recitato in “Ghandi” e “Schindler’s List” decida di sputtanarsi con porcherie come “Ender’s Game”, come “Robot Overlords”? Come “L’ultima legione”, cristo santo, che è il film più brutto degli ultimi trent’anni!
– Eh, beh… Non è mica l’unico. Pensa a Morgan Freeman, a Michael Caine, a Samuel L. Jackson…
– Certo, è in buona compagnia. Ma prendi il tuo caso, Self/Less: non era meglio se la parte del protagonista da vecchio la faceva qualcun’altro? Magari un attore meno conosciuto ma che avesse ancora qualcosa da dire? Non è che ci sia carenza di attori capaci sopra i sessanta…
– D’accordo. Ben Kingsley dovrebbe ritirarsi in Florida e darsi alla pesca. Ma è solo uno dei membri del cast, no? Basta questo a fare di me un brutto film?
– No, piccola. Il tuo problema è che parti da degli ottimi presupposti, ma poi ti perdi per strada…
– Come sarebbe? Che vuol dire?
– Inizi come un buon film di fantascienza, ma poi diventi un thriller condito con qualche scena d’azione, con tanti saluti agli aspette e alle sfumature insondate di cui sopra… Potevi indagare il tema dell’immortalità, o la memoria cinetica del corpo, o il concetto di anima. Potevi tirare fuori qualche teoria farlocca e ammantarti di realismo scientifico, come ha fatto “Interstellar”.
E invece cedi al sentimentalismo: il protagonista che ha trasferito la propria anima nel corpo di un giovane aitante si affeziona alla moglie ed alla figlia del suddetto giovane aitante – sorpresa sorpresa! – fino a sacrificarsi e a restituire il corpo al proprietario originale, scegliendo l’oblio.
– E che c’è di male?
– Nulla, Self/Less. Se il tuo scopo era fare flop al box-office e fare una scorta annuale di recensioni negative, ci hai preso in pieno. A me, per i primi dieci minuti, sei piaciuta, se può farti piacere…
– Sei proprio un bastardo. Me ne vado.
– La porta è in fondo a destra, piccola. Io mi riguardo Ex-Machina, che almeno c’è Alicia Vikander…