Recensione da letto – Spectre
– Allora?
– Mmm?
– Hai qualcosa da dire, darling?
– Oh, Spectre… Su di te, è difficile dire qualcosa di sensato.
– È perchè mai? Sono un film così complicato?
– No, ma sei un film di James Bond. Voi di Casa Bond siete praticamente un genere a parte.
– Mettiamo le cose in chiaro, dolcezza: sei un fan di James Bond o no?
– Più sì che no, Spectre. Non sono uno di quei maniaci che conoscono a memoria ogni dettaglio di ogni film, e non spendo cifre a tre zeri in cimeli e vestiti “come Sean Connery in Dalla Russia Con Amore”. Però i film li ho visti tutti, più volte.
– Allora non devo averti fatto troppo schifo. Ho visto bene il sorrisone che hai fatto, all’inizio, quando Bond si cambia il vestito e molla la donna nella camera d’albergo.
– Oh, sì…
– E lo stesso vale per il corpo a corpo nel treno tra Bond e Mr. Hinx…
– Hai ragione, Spectre. Al fan che è in me sei piaciuta, non posso negarlo. Anzi, mi sei piaciuta più Skyfall, guarda un po’.
– Già, Skyfall. Non sei come gli altri, allora? Non pensi “Sì Spectre, non sei male, ma Skyfall è meglio”?
– Oh, piccola. Non te la devi prendere… Il paragone tra voi è imprescindibile, siete praticamente Part 1 e Part 2.
– Beh, insomma…
– Comunque: so di essere una voce fuori dal coro, ma a me Skyfall non è piaciuto più di tanto. Tanto ha voluto piacere ai fan e strizzare l’occhio ai classici della serie che ha dimenticato di essere coerente. Forse ti dà qualche punto nelle scene d’azione, quello sì, ma niente di più.
– Ma anch’io strizzo l’occhio. Lo smoking bianco? Il gatto di Blofeld? Che diamine, la Rolls-Royce Silver Wraith del ‘48 che lo viene a prendere nel mezzo del deserto, con tanto di autista nero politicamente scorretto?
– Tutto vero. Ma facciamo un passo indietro…
Casinò Royale è un film superbo e rivoluzionario: apre magistralmente la strada al Bond del nuovo millennio, e sicuramente Sam Mendes ha raccolto molto di ciò che Martin Campbell ha seminato.
– Giusto. Film strabiliante ma Bond “consapevolmente” acerbo.
– Quantum of Solace è stato il passo falso. La macchia sul vestito che tutti vedono ma di cui nessuno parla. Anche tu, dolcezza: accenni a tutti gli altri film della serie, ma quasi mai a questo.
– È un argomento di cui a Casa Bond non parliamo volentieri. Passiamo oltre.
– Arriviamo Sam Mendes, sul quale ricade il compito di far quadrare il cerchio, di mettere insieme il vecchio e il nuovo. Per far ciò, Mendes si arruffiana il pubblico: infarcisce il Skyfall di rimandi più o meno velati alle glorie del passato, non senza qualche falla nella sceneggiatura e qualche caduta di stile. Come ho detto, tu e Skyfall siete due film legati stretti. Ma sei tu, Spectre, a regalare a questa generazione il suo James Bond.
– Potrei arrossire…
– …e lo fai soprattutto nella prima mezz’ora, a partire da un piano sequenza semplicemente splendido, da un Daniel Craig mai così a suo agio nel personaggio e da citazioni e strizzatine d’occhio che ci sono, certo, ma sono eleganti, sottili e non vanno ad intaccare la coerenza interna della narrazione. Se Skyfall era un film “alla Bond”, tu sei un Bond Movie, e uno dei migliori.
– Quindi non ti ha infastidito che Monica Bellucci resti in scena solo il tempo di farsi sedurre da 007 e di passargli un’informazione?
– Nulla di strano. È quello che è successo ad una buona metà delle Bond Girl…
– E Bond che riesce ancora a sparare come un tiratore scelto dopo che gli hanno trapanato il cranio?
– Sospensione dell’incredulità. Che di solito, a Casa Bond, comincia con la locandina. Vuoi sapere cosa non mi è piaciuto?
– Mmm…
– Il tuo finale, Spectre. Dopo un’inseguimento che è la scena d’azione più piatta del film, Bond decide di risparmia il suo arci-nemico, responsabile di tutte le sue sofferenze, e se ne va sorridente tra le braccia della dolce biondina.
– Beh, se la metti così…
– Eh sì. Sei un buon film con un finale deludente. Ed è anche il motivo per cui sei un ottimo Bond Movie ma “solo” un buon film. E davvero, Spectre, mi hai fatto divertire, ma spero che tu sia l’ultimo Bond di questa serie. Daniel Craig e Sam Mendes hanno fatto un lavoro egregio, ma hanno detto tutto quello che avevano da dire. Per Bond 25 servirà linfa nuova.
– Non c’è che dire, ti sei spiegato…
– Questo significa che ti fermi a dormire con me?
– Può darsi. È rimasta qualche bottiglia di Bollinger del ’73?