Dal Roma Fiction fest al Torino Film Festival: programmi ricchi e di rilancio
Si è chiusa ieri sera la nona edizione del Roma Fiction Fest (11-15 novembre 2015). Un’edizione nuova, di rilancio e rivolta alla serialità mondiale. Meno opere italiane, maggiore varietà e qualità. Due reunion, una per Sandokan nel ricordo di Sollima e una per i dieci anni di Un medico in famiglia. Tanta letteratura, storia e Paesi. Tutto quasi perfetto se non fosse per le date! L’Associazione Produttori Televisivi e la Fondazione Cinema per Roma hanno già la soluzione pronta in tasca: la prossima festa delle serie televisive si svolgerà, come in origine, nella prima settimana di luglio. E terminato “il red carpet” (che preferivamo pink) si conferma il budget che per la nona edizione è stato confermato in un milione e 200mila euro di cui 800mila dalla Regione Lazio e 400mila dalla Camera di Commercio di Roma.
APT e Fondazione Cinema per Roma “ritengono positivo e promettente il bilancio complessivo dell’iniziativa, con particolare riguardo alla sua formula editoriale e progettuale che ha ottenuto anche quest’anno l’apprezzamento degli operatori di tutto il comparto dell’audiovisivo, una più viva attenzione della stampa nazionale e il gradimento del pubblico intervenuto”. Se sui numeri ci sarebbe tanto da discutere (e anche sulla location), un plauso va certo alle masterclass, da Jason Reitman a Steven Van Zandt, da Andrew Davies a Paul Haggis. E una piccola sorpresa, per metà italiana, è stato l’evento dedicato a Medici. Masters of Florence , serie in otto puntate prodotta da Lux Vide e Big Light Productions. Il rinascimento italiano, il suo patrimonio artistico, storico e culturale in un period drama internazionale che ha come protagonisti il premio Oscar Dustin Hoffman e il bello e talentuoso Richard Madden (volto di Game of Thrones). “Conoscevo il nome dei Medici ma nulla di più – ha dichiarato il giovane attore al Roma Fiction Fest. Ho imparato molto dallo script e molto dai libri che raccontano di questa famiglia, La scrittura di Frank ha reso vive queste persone, si è letteralmente tuffato nella storia creando personaggi davvero all’avanguardia per l’epoca. Il concetto più importante della serie è che questa insegna a fare qualcosa per un bene superiore, a non occuparsi solo di se stessi e di quello che si vuole egoisticamente, siamo sempre concentrati su questo oggigiorno. Invece, è bellissimo pensare che sia esistita una famiglia come questa, che ha dedicato la propria vita a far qualcosa di superiore, che è durata centinaia di anni, che ha portato ricchezza a tutti. Noi ormai non pensiamo più così, non pensiamo più nei termini di ‘cosa succederà tra trecento anni?’. Loro lo hanno fatto, non sono stati egoisti”.
Torino Film Festival: un programma ricco, vario, interessante per appassionati, curiosi e cinefili.
Dalla serialità del “piccolo” passiamo al grande schermo. Occhi puntati verso il 33. Torino Film Festival (20-28 novembre 2015). Una kermesse che si preannuncia “una cosa grande”, per il suo programma ricco, vario, interessante per appassionati, curiosi e cinefili. Ed è “poker” per l’Italia che è in Concorso al Torino Film Festival con quattro titoli: il mondo degli extracomunitari di Colpa di comunismo di Elisabetta Sgarbi; la mamma impicciona di Mia madre fa l’attrice diretto da Mario Balsamo; il fantasy con Racconti dell’orso di Samuele Sestieri e Olmo Amato; la cronaca siciliana di Lo Scambio per la regia di Salvo Cuccia.
“Apriamo con Suffragette, ci sarà una notte horror, le star saranno la madrina Chiara Francini, Julien Temple e Terence Davies”, ha annunciato la scorsa settimana la direttrice del Torino Film Festival Emanuela Martini. Impossibile non attendere la notte del 22 novembre, quando i cinema Massimo di Torino ospiterà la notte horror. “Perché non proviamo a fare la notte horror? – ha continuato Emanuela Martini. L’idea mi è nata perché molti anni fa andavo in Inghilterra e c’era un cinema a Piccadilly che tutto il giorno faceva film porno e dalle 20,30 fino alle 8 del mattino faceva la notte horror. I classici li ho visti lì. Ti davano un pacchettino col cibo e c’era la macchina del caffè aperta tutta notte. Ci sono tanti appassionati di horror e fantascienza, io per prima”.
Dalla fiction al Torino Film Festival, sperando nel cinema come arte, cultura e intrattenimento. E in queste ora, come piacevole distrazione.