The Startup – Accendi il tuo futuro: la storia vera alla base del film
The Startup - Accendi il tuo futuro: la storia vera alla base del film di Alessandro D'Alatri.
Un ragazzo alla fine delle superiori. Incertezze, paure e sogni. Questo è il punto da cui incomincia The Startup – Accendi il tuo futuro (2017) se non fosse che al centro del film di Alessandro D’Alatri non c’è solo un racconto di formazione e maturazione ma anche e soprattutto la vera storia di Matteo Achilli (Andrea Arcangeli) – che ha seguito e sostenuto la produzione del film –, il giovane fondatore di Egomnia, social network per chi cerca lavoro che si basa sul merito.
The Startup – Accendi il tuo futuro: tutto parte dall’ingiustizia sociale
Il regista parte dagli inizi del diciannovenne Matteo, alle prese con l’esame di maturità, con l’impegno nel nuoto agonistico, con l’amore per Emma. Qualcosa però non va, all’improvviso viene a sapere che il padre ha perso il lavoro, che il suo allenatore sceglie di portare alle gare il suo antagonista – che non fa i suoi tempi, che non è bravo come lui ma che ha un solo pregio, i soldi di papà -; è l’ingiustizia sociale a dare inizio alla piccola storia che poi diventerà grande. Realizzare una startup che colleghi le aziende e il mondo del lavoro ai giovani che lo cercano; così niente più favoritismi, nepotismo, corruzione. L’elemento che distingue Egomnia da tutto il resto è il metro di giudizio, il merito su cui si costruisce l’intero progetto.
The Startup, si divide in due parti: una ambientata a Roma, dove Matteo è nato, l’altra a Milano. Partito dalla borgata, fatta di degrado e malvivenza, arriva a Milano, alla Bocconi; non è importante cosa studi ma dove studi, questo diventa il mantra di Matteo. Poche sono le ore che Matteo passa in Università, deve creare, creare e creare, Egomnia diventa per lui un’ossessione, parla della startup, riflette sulla startup, vive per la startup. Quel diciannovenne pieno di ideali, di ribellione e di desiderio di fare qualcosa per cambiare l’ordine delle cose, diventa un ragazzo borioso in giacca, un altezzoso ragazzino che si crede Atlante (il dio che tiene sulle spalle il mondo) e che dimentica a poco a poco da dove è arrivato, chi l’ha aiutato.
The Startup – Accendi il tuo futuro: Matteo il Zuckerberg italiano (?)
Matteo proviene da una famiglia normale, ha un’idea, nata al liceo e poi ci lavora e la lancia mentre frequenta la Bocconi. Matteo è un ragazzo vivace, propositivo, un “rivoluzionario” che è stato raccontato dai giornali come il Zuckerberg italiano – non a caso mentre si vede il film di D’Alatri non può che tornare in mente The Social Network di David Fincher -, è l’unico socio e amministratore della startup Egomnia srl. Achilli è una figura complessa e discussa, come complessa e discussa è la storia del suo progetto, nato per aiutare i ragazzi come lui e diventato uno specchio per rappresentare e celebrare se stesso.
The Startup sa cos’ha tra le mani, avere come protagonista il ragazzo comparso sulle testate di tutto il mondo, incluso dalla BBC nella serie The Next Billionaires, di raccontare la nascita della startup che nel 2013 ha fatturato 285mila euro ma più di qualcosa non torna nel film di D’Alatri. Ciò che emerge è un ragazzino insopportabile che si è montato la testa, un imprenditore che sì si è fatto da solo ma che diventa un pomposo creatore di slogan.
The Startup non dice niente, non è un’agiografia, non è una storia profonda e complessa degli eventi e non è neppure un film di genere che narra una generazione che cerca di costruirsi il proprio futuro. Questa è un’impresa non riuscita che inciampa con una prima parte che sembra voler andar in una direzione (la costruzione di un grande nome) e con una seconda che ad un certo punto inizia a correre perché il tempo sembra essere troppo poco (le cose incominciano ad andare male per il giovane). Vorrebbe raccontare la fondazione del sociale network del merito, vorrebbe raccontare una realtà spesso ignorata ma ciò che ne viene fuori è una pallida narrazione da fiction di poco valore. La storia resta interessante infatti ma diventa sullo schermo un banale racconto di un ragazzino con delle ambizioni che fa qualcosa di buono, inciampa e poi si rialza.
The Startup – Accendi il tuo futuro: unmoralismo semplice e comodo
The Startup è un classico film di questo tipo, non valorizza però Matteo Achilli e neanche porta fuori qualcosa di nascosto, ma dà luce alle piccole o grandi cose della vita del protagonista andando oltre a quelle veramente importanti. Come piace molto ad un certo cinema italiano la pellicola veste i panni di un moralismo semplice e comodo, quello di un ragazzo che, dopo aver raggiunto un facile successo, cade non ottenendo i risultati sperati, e mostra chi aveva tutto ed ora è solo. Il protagonista ritorna dove tutto è iniziato e ritrova i suoi ideali e The Startup finisce proprio nel momento in cui sarebbe stato più interessante seguire Matteo Achilli, nel momento in cui tutto ciò per il quale aveva lavorato, duramente, senza sosta, sembra essere svanito. Si racconta dunque a metà la storia di Matteo che punta a creare un’azienda globale pur mantenendo la casa madre in Italia.