5 film da vedere se ti è piaciuto The Substance
Alla riscoperta di titoli simili al body horror più affascinante dell'anno.
Senza dubbio tra i titoli più interessanti dell’annata cinematografica del 2024, The Substance diretto dalla regista francese Coralie Fargeat ha fatto sobbalzare la critica e i cinefili per la sua carica seducente e ambigua, in bilico tra body horror e satira sullo showbiz. Ma quali sono quei film che potremmo definire simili o con qualche analogia rispetto a questo affascinante e controverso film con Demi Moore e Margaret Qualley protagoniste? Scopriamolo nella nostra cinquina di titoli che dovreste assolutamente recuperare.
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I temi e lo stile di The Substance
Il seducente e coinvolgente film della regista francese è un anomalo body horror che si mescola alla commedia nera e allo psicodramma tragico, in cui al centro vi è la parabola decadente di una star dello showbiz (interpretata da una Demi Moore in grande spolvero) e l’ossessione per il culto della bellezza, e come esso sia veicolato dagli standard mediatici, attraverso il terrore per il tempo che passa. Insomma, The Substance è senza dubbio un prodotto ambizioso che però riesce a mescolare leggerezza e tragicità, i toni dell’orrido e quelli dell’angoscia psicologica. Sul piano estetico, prettamente formale, il film sembra essere in grado di cambiare registro, passando da atmosfere quasi lynchiane (nella parte finale c’è spazio, ad esempio per una sorta di citazione ad Elephant Man, ma potremmo trovare anche elementi sullo sdoppiamento femminile, presenti in Mulholland drive) ad altre ricercatezze che richiamano espressamente il cinema di Stanley Kubrick e per stare in tempi più odierni, al cinema di un altro grande esteta e provocateur, quale Yorgos Lanthimos. In tal senso l’uso della prospettiva centrale in diverse inquadrature e l’eleganza con cui sono tratteggiati gli spazi in interni ne sono un esempio da considerare.
Andiamo, dunque, a scoprire quali possono essere quei film che possono avere validi punti di contatto con il film della Fargeat, segnalandovi una cinquina di titoli.
1. Society – The horror (1989)
Grande Cult del cinema dell’orrore, il film di Brian Yuzna è uno dei primi esempi di cinema dell’orrore corporale (o anche noto come Body Horror) ad usare il filone per imbastire una satira sociale, in questo caso contro l’ipocrita borghesia americana degli anni ’80. Celeberrima la parte conclusiva del film, in cui veniamo catapultati in una vera e propria sequenza orgiastica di corpi che si fanno e disfano, che si liquefanno e si rigenerano con una carica bizzarra ed ironica. Un qualcosa di cui, probabilmente, dovrà essersene ricordata anche la stessa Fargeat per la parte conclusiva del suo The Substance, pur veicolato in modalità differente e per parlarci di altro.
2. La Morte ti fa bella (1992)
La storia, nell’arco di diversi anni, di due amiche-rivali di Beverly Hills. Una scrittrice (Goldie Hawn) e un’attrice (Meryl Streep), ossessionate dalla paura di invecchiare, comprano da una seducente e misteriosa “maga” (Isabella Rossellini) un elisir di lunga vita che le rende praticamente immortali.
A farne le spese l’uomo che le “sopporta” da anni (Bruce Willis), marito della seconda e attratto dalla prima, alcolizzato e ben pagato medico chirurgo.
Commedia nera che nel 1992 fece buona presa per gli effetti digitali (della Industrial Light & Magic di George Lucas) e per l’ispiratissimo cast, in cui le due dive Streep e Hawn giganteggiano istrionicamente e in maniera autoironica.
Il risultato è una commedia brillante e pepata, sebbene non poi così provocatoria negli intenti satirici, ma a suo modo pungente, imperniata sulla ostilità e le invidie femminili, ma anche sulla determinata forza di coalizione che può scaturire dal “gentil sesso”.
Ma, ad accomunare anticipatamente questa brillante black comedy e il recente The Substance è soprattutto la sua piccola riflessione sulla società delle apparenze e sull’accettazione del proprio corpo e del tempo che muta drasticamente.
3. ExistenZ (1999)
Allegra Geller ha ideato il gioco di realtà virtuale eXistenZ, che prevede l’uso di un dispositivo semiorganico (un gamepod) collegato a un cordone pseudombelicale, da inserire nel corpo dei giocatori mediante un foro nella spina dorsale. Ted Pikul, dipendente dell’Antenna Research, la salva da un attentato durante una dimostrazione pubblica. Entrati nel gioco, i due attraversano un labirinto di esperienze fittizie al termine delle quali si scopre che tutto era un altro gioco virtuale (transCendenZ), ideato da una casa rivale.
Curioso fantascientifico thriller in cui David Cronenberg gioca col corpo e la tecnologia, quasi abolendo quest’ultima, le macchine ormai sono “giocattoli corporali”, la realtà virtuale non può scindere dalla nostra dimensione in un vortice pessimistico. L’aspetto bidimensionale (tra due mondi paralleli) accomuna questa pellicola di fine anni ’90 a The Substance, in cui le dimensioni parallele sono quelle vissute rispettivamente dalle due protagoniste, scaturite dallo stesso corpo, mediante il corpo, proprio come nell’opera di Cronenberg, in cui il corpo umano diviene viatico per nuove esperienze e nuovi mondi.
4. The Lobster (2015)
In The Substance si potrebbe dire che c’è qualcosa del cinema di Yorgos Lanthimos, soprattutto nell’estetica, fatta di eleganti movimenti di macchina e di una ricerca prospettica ereditata da Stanley Kubrick (non a caso, alcune inquadrature e scenografie sembrano ricordare Arancia Meccanica e Shining). Non bastasse la raffinatezza formale, tra il film della regista francese e il cinema del regista greco possiamo trovare una certa analogia sulla voglia di essere controversi e, quindi, di affrontare di petto temi di sviluppo sociale. Nel caso di The Lobster, uno dei migliori film del regista greco, possiamo espandere questa analogia con The Substance al fattore “metamorfosi”. Non a caso, nel film del 2015, con protagonista Colin Farrell, il tema centrale è quello di essere “omologati” a delle regole sociali (non poter essere più single), pena la trasformazione, previa clinica, in un animale di propria scelta. Il cambiamento corporeo, quindi, è l’ago della bilancia per essere “tollerati” da una società che impone un diktat assurdo.
5. Replace (2017)
Un altro titolo piuttosto interessante che dovreste recuperare se avete apprezzato The Substance, è questo thriller horror rimasto piuttosto inedito ai più. La storia è quella di una ragazza che soffre di amnesia e scopre di star subendo un feroce invecchiamento della pelle, iniziando da una mano. In cerca di un rimedio, trova empatia e affetto dalla giovane affascinante vicina, di cui finisce per innamorarsi. Ma, presto dovrà trovare estremi rimedi ai mali estremi. Ancora il tema del cambiamento corporeo e quello del passare del tempo, del terrore dell’invecchiamento, sono alla base di questo film di piccola produzione, in cui c’è lo zampino (in co-regia) di Richard Stanley, noto ai più per Demoniaca e Il colore venuto dallo spazio.
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