Tre uomini e una gamba: la colonna sonora del film di Aldo, Giovanni e Giacomo
Tre uomini e una gamba è un film del 1997, diretto da Aldo Giovanni e Giacomo e Massimo Venier, una pellicola che è entrata nel cuore e nel quotidiano di cinefili e non, un road movie interpretato dal trio comico che si ritrova avanti e dietro la cinepresa per la prima volta per una loro pellicola, con la partecipazione di Marina Massironi, Carlo Croccolo e Luciana Littizzetto.
La particolarità di questo film è che è avvolto dalla musica, la colonna sonora è la compagna di un viaggio che attraversa l’Italia e non è solo un semplice sottofondo. In molti momenti sostiene le scene più ridicole, le completa, le arricchisce e determina il percorso comico e narrativo di un film che riesce a far ridere e commuovere a distanza di anni.
Tre uomini e una gamba ci traghetta nella vita di tre scapestrati, tre amici che si ritrovano a lavorare al Paradiso della Brugola, un negozio di ferramenta, il cui proprietario è un imprenditore romano, Eros Cecconi, suocero detestato e temuto da loro. Una mattina Aldo Giovanni e Giacomo partono per un viaggio che li porterà ad attraversare tutta l’Italia, da Milano a Gallipoli, luogo in cui Giacomo si appresterà a sposare l’ultima figlia del Cecconi e per il quale dovranno portare con loro il suo amatissimo cane Ringhio e una scultura acquistata dall’imprenditore, una gamba di legno di un tale Garpez, di grandissimo valore.
Le musiche sono state in parte curate dai Negrita, loro la meravigliosa Ho imparato a sognare, che determina i battiti finali, ma andiamo per ordine. Tre uomini e una gamba essendo un viaggio comincia proprio con i tre protagonisti in macchina che cercano la musica in cassetta adatta per accompagnare quei primi momenti assieme.
Una delle prime canzoni che si sentono, anche se per poco tempo, è Stile libero di Claudio Sanfilippo, ma quasi subito viene rimpiazzata dai gusti ben più eclettici di Giacomo, che sceglie un pezzo di musica italiana, Anima mia de I Cugini di Campagna, una cassetta che sarà prontamente gettata fuori dal finestrino da Giovanni, chiaramente disgustato dalla scelta di suo cognato.
Giacomo ci prova ancora una volta, andando sempre sul genere tricolore ma questa volta targato Roberto Vecchioni con la sua Luci a San Siro, che scatena così tante emozioni in Giovanni da minacciare la sua lucidità alla guida e quindi non adatta al momento.
Poi Giacomo mette su Vesti la giubba da I pagliacci, e sembra che quel tipo di musica, il bel canto si adatti perfettamente al loro viaggio, portando Giovanni anche a qualche sterzata di troppo.
Ma entriamo nel vivo, la vera colonna sonora che unisce la pellicola sotto un’unico spartito è Hot Wheels di Phil Palmer, che si percepisce molto nelle scene finali e che accompagna i tre protagonisti nella loro scelta di abbandonare tutto e tutti, lasciando che la loro vita si compisse attraverso scelte diverse, con persone diverse ed emozioni reali.
A questo punto poniamo l’attenzione su una canzone di Vinicio Capossela, Che coss’è l’amor, capolavoro della musica italiana e momento epico del film che è quasi insulso da sottolineare: per riconquistare la gamba del Garpez, finita nelle mani di alcuni marocchini sulla spiaggia, il trio assieme a Marina propone di sfidarli con una partita di calcio sulla spiaggia, Italia – Marocco all’ultimo sangue.
Ed è proprio dei Negrita la canzone più emozionante di Tre uomini e una gamba
Con Ho imparato a sognare siamo alla fine, questa canzone conclude la pellicola con frammenti del loro viaggio da quelli più emozionanti agli sketch comici più esilaranti. L’arrivo a Gallipoli è la fine di qualcosa ma anche l’inizio di un’altra, Giacomo torna a sperare di avere un avvenire più roseo, e con lui anche Aldo e Giovanni.
Giacomo si è innamorato, ha capito cosa non vuole dalla sua vita e quelle immagini traghettano lo spettatore in tutte le loro peripezie, quando hanno conosciuto Marina, al mito della mela, all’ospedale con la maglia di Sforza, alla rapina notturna per riavere la gamba, alla partita di calcio, all’attesa perenne del meccanico, al cinema d’autore ed è proprio li che tutti assieme comprendono che devono prendere una decisione dura e che sarebbe stata davvero meglio per tutti.