Un ragazzo d’oro: frasi e citazioni del film con Riccardo Scamarcio e Sharon Stone
Un ragazzo d’oro è un film drammatico del 2014 scritto e diretto dal regista bolognese Pupi Avati (Il papà di Giovanna, Gli amici del bar Margherita, Il figlio più piccolo, Il cuore grande delle ragazze) con protagonista l’attore Riccardo Scamarcio e, per la prima volta in una produzione italiana, la star icona Sharon Stone. Insieme a Scamarcio e alla Stone il film si avvale delle interpretazioni di Cristiana Capotondi, Giovanna Ralli, Tommaso Ragno, Patrizio Pelizzi, Valeria Marini e Sandro Dori.
Nel ruolo del tormentato Davide Bias, il giovane Riccardo Scamarcio, vive la frustrazione di un creativo pubblicitario che vuole diventare scrittore e pubblicare il suo primo libro. Scontento della sua vita, dopo la morte del padre il ragazzo decide di trasferirsi a Roma e, grazie all’aiuto di una vecchia amica del genitore, l’editrice Ludovica interpretata da Sharon Stone, Davide si mette al lavoro sull’autobiografia dell’uomo, cercando una riconciliazione con la figura paterna.
Un ragazzo d’oro: frasi e citazioni dal film con Riccardo Scamarcio e Sharon Stone
Davide: “Io non torno a Milano.”
Silvia: “Perché?”
Davide: “Sai quella cosa che ti ho detto su mio padre… Mi ha lasciato una cosa molto importante da fare per suo conto, una cosa che lui pensava avrei potuto fare solo io, sì una cosa che posso fare solo io.”
Silvia: “Mi fai paura…”
Fidanzato con Silvia, interpretata dall’attrice Cristiana Capotondi, Scamarcio cerca invano di calmare le sue inquietudini, concentrandosi sulla realizzazione del libro.
Davide: “Lo vedi, qui c’è tutto. Tutto quello che serve al genio per creare quello che qui non c’è.”
Silvia: “Cioè?”
Davide: “Un capolavoro!”
Un’autobiografia che farà mettere un figlio nelle vesti del proprio padre, uomo che nella vita era stato sceneggiatore di film di serie B.
Davide: “È morto con la convinzione di aver fallito tutto.”
Silvia: “Non puoi lasciare da sola tua madre in questo momento. E’ tutto finito, la guerra con tuo padre è finita”.
Un ragazzo d’oro è l’esplorazione dell’interno di un figlio che scopre la giovinezza del proprio padre e che cerca di creare per la prima volta qualcosa di buono nella propria vita.
Davide: “Quello che posso dire è che ieri notte ho letto questa sceneggiatura che mio padre ha scritto quando aveva venticinque anni e nel leggerla scoprivo un suo modo di vedere le cose che francamente non immaginavo.
È difficile per me dirlo perché io e mio padre abbiamo avuto veramente un rapporto orrendo, ma alla fine di questa lettura mi sono commosso e ho pensato che potevo essere orgoglioso di questo mio papà ragazzo. Mi vergogno di questo film, che tradisce totalmente quanto aveva scritto mio padre. Vedi Beppe, se mio padre ti ha portato questo copione, come se fosse la sua cosa più sacra, più vera, lui era certo che tu non ne facessi una cosa come questa insomma… Lui te l’ha portato per cercare di salvarsi, hai capito? Invece tu l’hai tradito per l’ennesima volta!”
Davide: “Mi costerà una fatica enorme, ma so anche che io e te ce la possiamo fare.”
Davide: “Lo vedi, qui c’è tutto. Tutto quello che serve al genio per creare quello che qui non c’è.”
Silvia: “Cioè?”
Davide: “Un capolavoro!”