I 5 migliori film di Alfred Hitchcock
Un riassuntivo, ma esaustivo, elenco dei migliori film del "maestro del brivido"
Considerato uno dei più grandi maestri della storia del cinema, Alfred Hitchcock è uno di quei registi che inevitabilmente hanno segnato la settima arte con diverse pellicole, alcune delle quali divenute vero e proprio oggetto di culto e di studio. Noto come “il maestro del brivido”, ha realizzato un notevole numero di pellicole fin dagli anni ’20 del periodo muto, approdando in America a dirigere nel 1940 il suo primo film a stelle e strisce, Rebecca – la prima moglie, che ottenne anche il premio Oscar per il miglior film e per la miglior fotografia. Ma quali sono, in un campionario molto prolifico e stimabile di titoli, quelli che potremmo considerare i cinque migliori film di Alfred Hitchcock?
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Alfred Hitchcock, il maestro del brivido
“Il maestro del brivido”, riconosciuto a tutti gli effetti tra i più grandi registi della Storia del Cinema, Sir Alfred Joseph Hitchcock è, senza ombra di dubbio uno dei principali “metteur en scene” del mezzo filmico. Creatore di sequenze come in pochi hanno saputo (o sanno) fare, il regista inglese, trapiantato ad Hollywood, esordisce nel 1922, con Number 13, una pellicola muta, ad oggi considerata perduta e, probabilmente, incompiuta. Risale, invece, al 1927 il suo primo lascito ad oggi considerato reperibile, ed è Il pensionante, un horror d’atmosfera con echi del cinema espressionista tedesco e reminiscenze della cronaca nera che si rifà alle gesta di Jack lo squartatore. Da qui nasce il “creatore di sequenze” (come quella realizzata in soggettiva dal soffitto/pavimento con il protagonista che cammina avanti e indietro), è nato un prototipo del maestro del brivido.
Dopo alcune pellicole realizzate negli anni ’30, tra cui vanno segnalate il primo film sonoro Blackmail – Ricatto (1930) ed uno degli ultimi del periodo britannico, ovvero Sabotaggio (1936), storia di terroristi e di poliziotti di Scotland Yard, in cui ancora una volta Hitchcock regala almeno una grande sequenza, quella in autobus col pacco bomba. Quindi, il regista si trasferisce ad Hollywood, dove alle dipendenze del produttore David O. Selznik realizza il classico dramma gotico Rebecca – la prima moglie (1940). Qui inizia un vero e proprio excursus fatto di pellicole di notevole spessore, che qualche decennio dopo, grazie all’influenza di Francois Truffaut e dei Cahiers du Cinema otterranno le credenziali di vero e proprio cinema d’autore. Pellicole come Il sospetto (1941), Notorious (1946), Nodo alla gola (1948), L’altro uomo (1951), Il delitto perfetto (1954), La finestra sul cortile (1954), L’uomo che sapeva troppo (1956), La donna che visse due volte (1958), Intrigo internazionale (1959) Psyco (1960), Gli Uccelli (1963) sono considerate vere e proprie perle del cinema del filone noir e thriller. E pertanto, un campionario ricco tra cui scovare i papabili migliori film di Alfred Hitchcock. Ma, di seguito stiliamo quei cinque titoli che più di tutti spiccano. E lo faremo in ordine cronologico.
1. Nodo alla gola (1948)
Due giovani intellettuali compiono un omicidio, strangolando un loro amico e rinchiudendo il corpo in una cassapanca nel salone, a poche ore da un ricevimento, in cui verranno anche i genitori della vittima ed un professore dal mirabile intuito.
Rope (traducibile come nodo) è un delizioso esempio di teatro cinematograifco, un’opera con unità di tempo e luogo, in cui tutto funziona alla perfezione, dalla fluidità delle riprese (dieci pianosequenza montati con mirabile ingegno), alle scenografie in interni con lo sfondo in vista sulla città, fino ai dialoghi sofisticati e sottilmente macabri (almeno per l’epoca), concludendo con le interpretazioni.
Uno dei capolavori del suo decennio, quindi inevitabilmente tra i migliori film di Alfred Hitchcock, probabilmente uno dei più ingegnosi a livello di messa in scena, innovativa per l’epoca e godibilissima ancora oggi, nei suoi soli 80 minuti di durata.
Sebbene, non sempre tra i suoi titoli più ricordati.
Curiosa anche come riflessione sulla sofisticatezza del male, sul labile confine tra genio e perfidia.
2. La finestra sul cortile (1954)
Costretto su sedia a rotelle, con la gamba ingessata, per un incidente sul lavoro, un fotografo (James Stewart) passa le giornate a osservare il palazzo di fronte, popolato da inquilini di vario tipo, alcuni piuttosto singolari.
Quando, un bel giorno di inizia a sospettare che un dirimpettaio abbia assassinato la consorte. Inizia, così, a spiarlo con costanza, fino a che il sospetto diviene sempre più forte.
Rear windows è uno dei capolavori degli anni ’50, quindi indubbiamente uno dei migliori film di Alfred Hitchcock, un gioiello di regia e sofisticata costruzione della suspance, molto dinamico seppur di ambientazione statica, interamente da camera.
Una ingegnosa rappresentazione sull’atto di guardare, condita da humour sottile che, talvolta, stempera i toni nei canoni di una deliziosa commedia brillante.
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3. La donna che visse due volte (1958)
Considerato tra i 100 film più belli della storia del cinema, da molte classifiche, come quella della rivista Sight & Sound, questo Vertigo (che fin dal titolo restituisce il senso di vertigine che affligge il protagonista) è senza dubbio uno dei vertici di Hitchcock, un film complesso e attraente sul piano dell’intreccio, nel suo gioco psicologico che crea fitta tensione, in cui il piano narrativo gioca perfettamente sia sulle debolezze e sulle angosce della donna che sulle fobie e i timori del suo protagonista. Al suo interno troviamo più di una sequenza di notevole riuscita, come il prologo sui tetti, la scena sul campanile a metà film o quella pop delirante del sogno vertiginoso del suo protagonista, il suo grande attore feticcio James Stewart.
4. Psyco (1960)
Una giovane impiegata ruba 40.000 dollari da un cliente e si mette in fuga, in auto. Durante la notte buia e tempestosa si rifugia in un Motel, sperduto. Qui troverà la sua fine, uccisa sotto la doccia.
Il Motel, gestito da un mite e solitario giovanotto, con una madre ossessiva e sinistra che vive, nascosta, in casa si ritrova presto visitato da un detective e dalla sorella della vittima.
La verità nel Motel non è come sembra.
Psyco fu il film della consacrazione definitiva a “maestro del brivido” per Hitchcock, con quello che per l’epoca fu definito un vero e proprio “shock movie“, definizione ormai decisamente trapassata e obsoleta, ma il capolavoro resta invariato nella sua forma anche pur senza destare il medesimo effetto che destava all’epoca.
Partendo dal “colpo di teatro” che fa fuori ancor prima di metà pellicola la protagonista, nella magnifica scena della doccia (iconografia pura ormai), la sinistra ambientazione raggelante che da li in avanti avranno gli alberghi, i motel e le catapecchie in tutta la storia del cinema, la performance di Anthony Perkins, uno dei più ambigui e “teneri” psicopatici della storia, in ultimo ma non ultime le musiche tese di Bernard Herrmann fanno di quest’opera un qualcosa di leggendario nella memoria collettiva.
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5. Gli Uccelli (1963) tra i migliori film di Alfred Hitchcock
Primo animal thriller della storia del cinema, The birds è un film squisitamente teso che si apre con toni da commedia e si avvia ad un crescendo di scene madri (come quella nella cabina telefonica, in cui la protagonista, Tippi Hedren, è minacciata da orde di volatili) fino all’apoteosi finale che va a sfociare in un epilogo inquietante, tra i più cupi e suggestivi della storia del cinema.
La bellissima fotografia di Robert Burks e la buona riuscita di effetti visivi e meccanici, gli effetti sonori e le prove degli attori, perfezionano il quadro di un film epocale. E, pertanto da considerare tra i migliori film di Alfred Hitchcock.