Jim Belushi ora coltiva cannabis: “Avrebbe potuto salvare mio fratello John”
Secondo Jim Belushi, che ora coltiva cannabis, la marijuana avrebbe potuto salvare il fratello John, morto a 33 anni per un'overdose.
Per Jim Belushi la marijuana avrebbe potuto salvare il fratello, grazie alle sue capacità curative
Sì, rileggiamo insieme il titolo perché può suonare un po’ troppo particolare. Dopo aver abbandonato ormai da alcuni anni la recitazione, Jim Belushi – protagonista della celebre La vita secondo Jim e dei più recenti Twin Peaks 3 e La ruota delle meraviglie – ha cominciato a dedicarsi alla coltivazione di cannabis in Oregon. In un’intervista per promuovere la seconda stagione di Growing Belushi, una docu-serie dedicata proprio alla sua nuova attività, ha affermato che la marijuana, considerate le sue proprietà curative, avrebbe potuto salvare il fratello John, morto a 33 anni nel 1982 per un overdose di cocaina ed eroina.
“È un’ottima medicina, ti dà energia e ti rende davvero creativo“, sostiene Jim Belushi nel corso dell’intervista. “Mio fratello è morto per una overdose e io penso davvero che se si fosse fatto di erba sarebbe ancora vivo. Perché è un ottimo medicinale“. Secondo Belushi, la battaglia del fratello con la droga sarebbe cominciata a causa di una encefalopatia traumatica cronica (CTE), cioè a causa di un danno al cervello causato da un ripetuto trauma cranico. “Credo che avesse la CTE a causa del football e che molti aspetti del suo comportamento siano derivati da quello“.
Già lo scorso anno Jim Belushi si era espresso circa i benefici della cannabis: “Credo che la marijuana sia utile non solo contro l’Alzheimer, le emicranie, lo stress post-traumatico, le crisi epilettiche, il mal di schiena e il dolore, ma esalti anche il sapore del cibo, il tocco della pelle della tua amante, il suono della musica. Ti rende più sensibile alla musica e al ritmo, che è una cura per lo stress post-traumatico, ma che ti fa anche stare meglio. Ti rende euforico in certi momenti. Anche questi sono benefici della cannabis“.