Mike Nichols: i 5 migliori film del regista de Il Laureato
I 5 film da non perdere del grande regista.
Il 6 novembre 1931 nasceva a Berlino uno dei registi di maggior successo nel firmamento mondiale, Michael Igor Peschkowsky, alias Mike Nichols! Nel corso della sua lunga e brillante carriera il cineasta ha realizzato una serie di vere e proprie gemme, ancora oggi passate in chiaro sui nostri teleschermi. Se ti piacerebbe saperne di più, crediamo non ci sia nulla di meglio se non gustarti direttamente i suoi migliori lavori: di certo, sarà tempo ben speso! Ecco quali che, a nostro avviso, sono i 5 film assolutamente imperdibili.
Il genio di Mike Nichols ha attraversato e, anche oggi che non c’è più, le sue opere ne testimoniano le straordinarie doti di regista
Chi ha paura di Virginia Woolf?
Partiamo dall’opera prima di Mike Nichols. Tratto dall’omonima messa in scena teatrale di Edward Albee, Chi ha paura di Virginia Woolf annovera interpreti straordinari nel cast e una trama capace di non invecchiare mai. Marta (Elizabeth Taylor), che l’alcolismo, l’insoddisfazione e un generale senso di noia hanno resa isterica e inasprita, e George (Richard Burton), un professore di storia, sono una coppia di sposi non più giovani che portano avanti una vita monotona in una piccola età del New England.
Una notte, di ritorno insieme ad una giovane coppia di amici, Nick (George Seagal) e sua consorte Honey (Sandy Dennis) cominciano a litigare rinfacciandosi le cose più orrende, insultandosi pesantemente fino a giungere a parlare dell’esistenza di un figlio mai nato. Dopo la sfuriata e partiti gli ospiti, la vita ripiomba nella solita routine, ma i due hanno la sensazione di avere recuperato un migliore senso della realtà e di aver ritrovato un po’ di loro stessi.
Il laureato
Passiamo a Il laureato, inserito dall’American Film Institute al settimo posto della classifica dei migliori cento lungometraggi statunitensi di sempre nel 1998.
Scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso, la pellicola si basa sull’omonimo romanzo di Charles Webb ed è incentrata su Benjamin Braddock (Dustin Hoffman), rampollo di una ricca famiglia americana, che, dopo il conseguimento della laurea, torna a casa e si innamora di una ragazza, la signorina Robinson (Anne Bancroft). Rimane celebre la colonna sonora cantata da Simon & Garfunkel.
Piume di struzzo
Se i primi due titoli consigliati sono usciti nelle sale durante gli anni Sessanta, adesso è tempo di fare un netto balzo in avanti e fermarci al 1996, quando vene rilasciato Piume di Struzzo.
Tratto dall’opera teatrale La cage aux folles di Jean Poiret e remake del celebre film Il vizietto di Édouard Molinaro, racconta di Val (Dan Futterman), un giovane prossimo alle nozze con la figlia di un conservatore. Nel tentativo di preservare l’immagine, chiede al padre Armand (Robin Williams) e al suo compagno Albert (Nathan Lane) di fingersi eterosessuali nel corso della visita dei futuri suoceri.
I colori della vittoria
A distanza di due anni da Piume di struzzo, è arrivato I colori della vittoria, tratto in tal caso dall’omonimo romanzo a chiave Primary Colors: A Novel of Politics, ispirato alle vicende reali di Bill Clinton. Presentato fuori concorso al 51esimo Festival di Cannes, mostra un governatore di uno Stato del sud (una delle versioni migliori di John Travolta) in corsa per la presidenza, intento ad affrontare gli aiuti con il supporto della moglie e dell’assistente.
Closer
Infine, eccoci a Closer (2004). Tratto dall’omonima opera teatrale di Patrick Marber, la rappresentazione è ambientata a Londra, dove le sorti sentimentali di uno scrittore si intrecciano con quelle di un’incantevole fotografa e di un affascinante medico. Ancora una volta i nomi scritturati sono di grido, da Jude Law a Julie Roberts, passando per Natalie Portman e Clive Owen.