Pierfrancesco Favino a Roma per presentare Comandante: l’incontro aperto al pubblico
Pierfrancesco Favino saluterà il pubblico presente in sala per la proiezione di Comandante.
Dopo aver aperto l’80a edizione del Festival di Venezia e aver vinto la Coppa Volpi e svariati Nastri d’Argento, Premi Flaiano, Globi d’Oro, Ciak d’Oro e Golden Graal, il film Comandante di Edoardo De Angelis, con protagonista Pierfrancesco Favino, è arrivato nelle sale italiane. Tra pochi giorni a Roma si terrà un evento imperdibile per tutti i fan del poliedrico attore, il quale accoglierà il pubblico presente in sala a una proiezione.
L’appuntamento è fissato per sabato 11 novembre alle ore 19:00. La location è l’UCI Porta di Roma. Pierfrancesco Favino saluterà il pubblico presente in sala per la proiezione di Comandante.
Di cosa parla Comandante, il nuovo film di Pierfrancesco Favino
La storia inizia durante la Seconda guerra mondiale, quando Salvatore Todaro comanda il sommergibile Cappellini della Regia Marina alla sua maniera: prua rinforzata in acciaio per improbabili speronamenti, colpi di cannone sparati in emersione per affrontare faccia a faccia il nemico e un equipaggio armato di pugnale per impossibili corpo a corpo. Nell’ottobre del 1940, mentre naviga in Atlantico, nel buio della notte si profila la sagoma di un mercantile che viaggia a luci spente, il Kabalo, che in seguito si scoprirà di nazionalità belga e che apre improvvisamente il fuoco contro il sommergibile e l’equipaggio italiano.
Scoppia una breve ma violenta battaglia nella quale Todaro affonda il mercantile a colpi di cannone. Ed è a questo punto che il Comandante prende una decisione destinata a fare la storia: salvare i 26 naufraghi belgi condannati ad affogare in mezzo all’oceano per sbarcarli nel porto sicuro più vicino, come previsto dalla legge del mare. Per accoglierli a bordo è costretto a navigare in emersione per tre giorni, rendendosi visibile alle forze nemiche e mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei suoi uomini. Quando il capitano del Kabalo, sbarcando nella baia di Santa Maria delle Azzorre, gli chiede perché si sia esposto a un tale rischio contravvenendo alle direttive del suo stesso comando, Salvatore Todaro risponde con le parole che lo hanno reso una leggenda: “Perché noi siamo italiani”.
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