L’avete riconosciuto? Raccontò una favola ambientata in America, amava gli spaghetti e conquistò il mondo con un dollaro
Non ha diretto un gran numero di film, ma ha comunque lasciato un segno indelebile.
Il suo genio ha conquistato il pubblico di ogni parte del mondo
Ha rilanciato un intero genere e riportato l’Italia alle vette della cinematografia in tutto il mondo, collaborando con alcuni dei più grandi attori dell’epoca. Orgogliosamente figlio di Roma, dove è nato ed è morto, all’età di 60 anni, ha lasciato un segno indelebile e ancora oggi in tanti lo ricordano come un vero e proprio maestro. E, in effetti, un maestro Sergio Leone lo è realmente stato, con il suo modo di realizzare film dall’enorme successo di pubblico, non solamente nei confini nazionali, ma sulla scena globale, pure negli Stati Uniti, dove affermarsi è notoriamente più complicato.
Nato il 3 gennaio del 1929, sotto il segno del Capricorno, è ritenuto uno dei maggiori cineasti di ogni epoca, particolarmente apprezzato per le pellicole del genere spaghetti-western.
Nonostante abbia diretto pochi lungometraggio, lo stile di Sergio Leone ha influito su intere generazioni e contribuito alla seconda giovinezza del western negli anni Sessanta, grazie a titoli quali la cosiddetta “trilogia del dollaro” (composta da Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto, il cattivo). Inoltre, con C’era una volta il West, Giù la testa e C’era una volta in America (rivoluzionario nel lessico dei gangster movie) ha dato forma alla “trilogia della fiaba”.
Il contributo lasciato ha permesso a Sergio Leone di ricevere, inoltre, prestigiosi riconoscimenti, tra cui il David di Donatello per il miglior regista con Giù la testa nel 1972, il David René Clair nel 1984, il Nastro d’argento al regista del miglior film con C’era una volta in America nel 1985, oltre alla candidatura al David di Donatello e al Golden Globe. Si è spento il 30 aprile 1989 per un attacco cardiaco. Il 9 ottobre 2014 gli è stato attribuito un premio speciale alla memoria della Fondazione Italia USA alla Camera dei deputati.