Io, loro e Lara: la colonna sonora del film di Carlo Verdone
Io, loro e Lara è un film del 2010 scritto e diretto da Carlo Verdone. Con questa pellicola, l'attore romano ha voluto distaccarsi dalla commedia classica, indirizzandosi su temi etici e una morale più profonda.
Nel film, Verdone interpreta padre Carlo Mascolo, un prete missionario che, per superare il momento di crisi di fede, decide di tornare nella sua città natale, Roma. Qui avrà a che fare con i suoi impegnatissimi fratelli Bea (Anna Bonaiuto) e Luigi (Marco Giallini) e con suo padre (Sergio Fiorentini), che si è risposato con la sua badante Olga (Olga Balan).
I tre fratelli, prevenuti nei confronti della nuova matrigna, fanno di tutto per allontanarla dalla propria famiglia, finché un giorno muore accidentalmente. Il padre, sapendo dell’astio dei figli nei confronti della donna, li rimprovera di non averla mai trattata con rispetto e questi ultimi, per farsi perdonare, accolgono in casa propria la figlia della defunta, Lara (Laura Chiatti).
Questo rivoluzionerà la vita della famiglia, soprattutto per un grande segreto di Lara (che vedrà la partecipazione straordinaria di Angela Finocchiaro) che li coinvolgerà tutti quanti per aiutarla e si concluderà con il ritorno in Africa di padre Carlo.
Io, loro e Lara: la colonna sonora di Fabio Liberatori
La colonna sonora originale è formata da diciannove brani, composti dall’arrangiatore, pianista e produttore Fabio Liberatori. Per tutta la durata del film, sentiremo quindi, in sequenza, le seguenti canzoni: L’Africa di Carlo, La città Che sorride, Umori paralleli, Pensieri e turbamenti, Mambo con la moldava, Affetti lontani, Gli occhi di Lara, Piccoli furti, Una scelta sbagliata, A cena da Madou, World citizen – I Won’T be disappointed, un prete in discoteca, All that you give, I mille volti di Lara, Una giornata caotica, La grande messinscena, Una decisione sofferta, Come sedurre un prete, Dinah & The beautiful blue.
I titoli sono una descrizione delle scene che vengono presentate proprio in quel momento, a partire dall’Africa di Carlo che introduce il film con un ritmo calzante e con i cori che richiamano le tribù africane. A rafforzare tale sensazione, la musica è accompagna da alcune foto scattate dal protagonista durante la sua permanenza in Africa. Subito dopo, una musica veloce tra sintetizzatori e note delicate, richiama la frenesia della vita di città, in contrapposizione a quella precedente.
Per tutto il film, il compositore gioca con i suoni elettronici. Particolarmente degna di nota è la musica della scena in discoteca. Padre Carlo in un locale da ballo ci regala una scena piacevolmente divertente, con in sottofondo proprio un tipo di musica dance cadenzata dall’ausilio di percussioni.
Liberatori è anche in grado di creare atmosfere oniriche, come dimostra nel momento della “scoperta” del lavoro di Lara, durante un pedinamento di Carlo. La ragazza, vestita da ancella dell’antica Roma, è seguita da un suono angelico e che stimola la curiosità verso ciò che sta per accadere. Il suono magico delle tastiere accompagna spesso i dialoghi tra Carlo e Lara. Si tratta di suoni pacati e melodie lente che ben ci trasmettono la sensazione di intesa tra i due.
Chi è Fabio Liberatori e il suo rapporto con Carlo Verdone
Non è la prima volta che Liberatori collabora con Verdone, per il quale ha curato le colonne sonore di altri film, tra cui Gallo Cedrone, Interventi alla colonna e Posti in piedi in paradiso. Inoltre, è stato anche uno dei fondatori degli Stadio, con i quali ha composto Vorrei, C’è e Un fiore per Hal, canzoni note al grande pubblico, e ai cinefili, per essere state incluse proprio in altri film di Carlo Verdone, ovvero I due carabinieri, Acqua e sapone e Borotalco.
Il suo curriculum è di tutto rispetto: oltre ad aver frequentato corsi di pianoforte, composizione e direzione d’orchestra con i Maestri Paolo Renosto, Nicola Samale e Fausto Razzi, e diplomandosi con quest’ultimo presso il Conservatorio Alfredo Casella, ha utilizzato per primo generatori elettronici nell’ambito della composizione musicale.
La sua esperienza inizia tra session in studio ed esibizioni in locali notturni, e grazie alla formazione di un proprio trio di musica progressive. Impara quindi a suonare bene le tastiere e ha l’occasione di seguire Mia Martini in due tour. Da questo momento lavora al fianco di importanti autori della musica leggera italiana, tra cui Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Ron, Ivan Graziani, Claudio Baglioni, Luca Carboni e Paola Turci.
Il suo operato nel cinema riguarda le colonne sonore di documentari e film, per i quali ha anche ottenuto premi come il David di Donatello, il Nastro d’Argento, il Premio Colonna Sonora della critica cinematografica e il Premio Sonora. Tra i registi con cui ha collaborato figurano, oltre a Carlo Verdone, Luciano Salce, Maurizio Ponzi, Carlo Vanzina, Francesca Marciano, Peter Marcias, Claudio Bonivento, Stelio Passacantando. Ha inoltre curato l’edizione italiana delle canzoni tratte dai film Il mio vicino Totoro e Ponyo sulla scogliera, entrambi di Hayao Miyazaki, Pom Poko e Una tomba per le lucciole di Isao Takahata e alcuni effetti sonori per I sospiri del mio cuore di Yoshifumi Kondo.