La forma dell’acqua – The Shape of Water: la magia della colonna sonora
La colonna sonora de La Forma dell'Acqua, composta dal celebre Alexandre Desplat, crea una simbiosi perfetta tra immagine e musica, descrivere meravigliosamente un sentimento senza forme, come l'acqua!
La forma dell’acqua – The Shape of Water rappresenta l’ennesimo grande trionfo per Guillermo Del Toro: pellicola in grado di generare pareri pressoché unanimi tra critica e pubblico, poiché racconta sentimenti universali, condivisibili da tutti, utilizzando la struttura della fiaba. L’entusiasmo generale è stato accompagnato da premi e nomination che vanno dal Leone d’Oro alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia a 13 prestigiose nomination all’Oscar, passando per due vittorie ai Golden Globe. Parte integrante del progetto è un nutrito cast tra cui spiccano Sally Hawkins, Octavia Spencer, Richerd Jenkins (tutti in corsa per l’ambita statuetta) e l’eccellente (e sempre più in ascesa) Michael Shannon.
La storia è modellata sul classico tema de “La bella e la bestia”, qui aggiornato agli anni ’60: la “bella” (Sally Hawkins) è una giovane donna affetta da mutismo che lavora presso un’organizzazione segreta americana e la “bestia” è la creatura anfibia/antropomorfa tenuta prigioniera per esperimenti dal malvagio Richard Strickland (Michael Shannon). Tra i due protagonisti si instaurerà, fin da subito, un’intesa che sfocerà in un vero e proprio rapporto sentimentale ostacolato, naturalmente, da chi vuole sfruttare l’essere per il proprio tornaconto. A quel punto, l’innocente protagonista dovrà prendere un’importante decisione.
Ecco che Del Toro (eccellente e visionario regista), partendo da un concetto semplice realizza un fantasy adulto, acuto ed estremamente incisivo. L’ambientazione storica e geografica si integra perfettamente nelle vicende narrate di cui l’autore traccia un brillante profilo etico e politico (la guerra fredda e, più generalmente, la percezione del diverso) attraverso scene ricche di suspense, azione e atmosfera. Il film non è solo un ottimo apologo sulla vacuità della discriminazione ma anche un grande e, in un certo senso, nostalgico omaggio al cinema e a un modo di fare spettacolo ormai andato perso (tra l’altro la protagonista vive sopra un cinema e col suo vicino di casa assiste, spesso, a musical televisivi).
La forma dell’acqua – The Shape of Water: Alexandre Desplat e sua prima grande collaborazione con Guillermo Del Toro
Per rappresentare al meglio tutto questo Del Toro, a parte le immagini, trova un valido sostegno nella musica, che avvolge il racconto in un misto di composizioni originali e canzoni d’epoca. La colonna sonora è di Alexandre Desplat: compositore francese che, dopo una gavetta nel suo paese natale, ha esordito a Hollywood, dove si è distinto prendendo parte sia a blockbuster (gli ultimi due capitoli di Harry Potter, The Twilight Saga: New Moon, Il curioso caso di Benjamin Button) che a film d’autore (The Queen, The Danish Girl e l’italiano Reality). Vincitore di un Oscar per Grand Budapest Hotel di Wes Anderson (di cui, da qualche anno, è diventato collaboratore abituale), si affaccia per la prima volta all’immaginifico universo del regista messicano ed insieme realizzano un lavoro sorprendente. Lo stesso autore ha più volte dichiarato quanto Desplat sia stato indispensabile per la riuscita del film: la colonna sonora incarna, di fatto, lo spirito della vicenda, risultando sognante, romantica e in grado di generare pathos nei momenti di tensione.
La forma dell’acqua – The Shape of Water: una colonna sonora intrisa di sogni e romanticismo
La scelta delle note porta ad una composizione suggestiva, misteriosa, straniante e nostalgica, accompagnando l’intero film così come si nota nel brano Elisa’s theme, caratterizzato da un superbo utilizzo dell’armonica e soprattutto del flauto.
La composizione, dagli echi fortemente romantici e poetici, descrive perfettamente l’animo e la personalità della protagonista Elise, interpretata da Sally Hawkins. Il brano viene inserito sapientemente nella pellicola, variando di tono in base alle situazioni, risultando fresco, allegro e mai monotono. Qui, in particolare, emerge lo stile francese dell’autore che conferisce identità alla musica.
The Creature: così la musica di The Shape of Water ci presenta il “mostro”
Il brano The Creature facente parte della soundtrack de La forma dell’acqua – The Shape of Water è breve ma perfetto nel suo genere: sottolinea l’entrata in scena della creatura. È una composizione oscura, intimidatoria ma sontuosa; i suoni appaiono e scompaiono proprio come il personaggio nella suddetta scena. Degno di nota è l’inizio del brano che ricorda, molto da vicino, il celeberrimo tema principale de Lo Squalo.
Il brano The Escape si protrae per 11 minuti ed è il più ricercato dal punto di vista dell’intensità e della tensione. Gli improvvisi cambi di tono riserveranno non poche sorprese al pubblico: minaccia, stasi, speranza e attesa sono i temi principali e vengono messi in musica in maniera egregia, risultando mai invasive (errore comune nelle pellicole thriller e d’azione). Altri titoli coinvolti nello sviluppo della storia sono Babalu e Chica Chica Boom Chic: il primo (già utilizzato brillantemente da Woody Allen in Radio Days) lo si ascolta nella scena in cui Elisa e il padre si recano al bar con il duplice scopo di trascorrere del tempo insieme e cercare un’opportunità lavorativa (il personaggio di Richard Jenkins realizza cartelloni pubblicitari disegnati ma l’avvento delle fotografie nel settore è alle porte); il secondo titolo è interessante poiché riguarda la psicologia del personaggio di Michael Shannon che, visitando un autosalone, acquista una Cadillac di cui non è affatto convinto, solamente perché presentata come “la macchina del futuro”. Importante ai fini della storia è anche The Silence of Love, presente nel momento in cui Elisa comincia a capire che la creatura da lei ospitata deve, necessariamente, tornare al suo habitat naturale: questa sequenza porterà alla successiva, nonché momento clou del film.
You’ll never know – Alice Faye al centro della scena onirica in La forma dell’acqua – The Shape of Water
You’ll never know è un motivo romantico presente in ben due occasioni: viene ascoltata da Sally Hawkins durante la visione di Vecchia San Francisco in televisione ed è protagonista della scena onirica in cui la protagonista (“la principessa senza voce” a cui è dedicato un altro titolo della soundtrack), non riuscendo ad esprimere i propri sentimenti tramite le parole (per via della sua condizione e dell’estraneità alla lingua dell’uomo anfibio), immagina una sequenza di ballo sulle note della canzone: una delle scene più incisive del film. Il brano è stato scelto per rappresentare la pellicola: la cantante Renée Fleming con l’apporto di Alexandre Desplat ne ha, infatti, inciso una cover (presente nei titoli di coda e successiva alla bellissima ed evocativa Overflow of love che delinea, definitivamente, il rapporto tra i personaggi principali).
La colonna sonora è un elemento predominante nel film La Forma dell’Acqua: pochi sono i momenti in cui è assente, poiché descrive un sentimento indefinibile e senza forme precise, come l’acqua!