Mystic River: 10 curiosità sul film di Clint Eastwood
Il capolavoro, ispirato al romanzo La morte non dimentica, ha vinto due Premi Oscar, uno come Miglior attore protagonista assegnato a Sean Penn, uno come Miglior attore non protagonista vinto da Tim Robbins.
Mystic River è sicuramente uno dei lungometraggi più noti diretti da Clint Eastwood (I ponti di Madison County, Il cavaliere pallido), tra i capolavori maggiormente noti e premiati dell’autore americano. La realizzazione, in particolare, è stata presentata in anteprima al 56esimo Festival di Cannes senza ottenere, però, nessun riconoscimento. Detto questo, il titolo è stato premiato con ben due Oscar, uno come Miglior attore protagonista assegnato a Sean Penn (La sottile linea rossa, Carlito’s Way) e uno come Miglior attore non protagonista ottenuto da Tim Robbins (Le ali della libertà, La guerra dei mondi).
Mystic River è l’adattamento cinematografico del romanzo La morte non dimentica (titolo originale Mystic River, appunto) scritto da Dennis Lehane e pubblicato nel 2001. Una storia davvero intensa e commovente quella del trio composto da Dave Boyle (Tim Robbins), Sean Devine (Kevin Bacon) e Jimmy Marcus (Sean Penn) segnata da un misterioso rapimento e vecchi scheletri nell’armadio che riaffiorano a 25 anni di distanza. Andiamo a scoprire 10 curiosità sul lungometraggio.
1. La storia vera dietro Mystic River
Dennis Lehane, autore del romanzo che ha ispirato Mystic River di Eastwood, ha avuto l’intuizione per il libro ripensando ad un fatto che gli era accaduto quando era piccolo. Quando stava giocando in strada, gli si avvicinò un uomo fingendosi un poliziotto in borghese, offrendogli di accompagnarlo a casa. Per fortuna arrivò la madre prima che salisse in auto. Un evento che ricorda per certi versi il terribile evento centrale all’interno del testo (e anche nella pellicola).
2. Mystic River: la testardaggine di Clint Eastwood
La produzione del lungometraggio voleva a tutti i costi che il film fosse girato in Canada per abbassare i costi, ma Clint Eastwood si oppose fermamente a tale decisione. Probabilmente, avendo letto il romanzo d’origine, l’autore aveva capito che spostandosi una location così tanto differente dall’originale non si sarebbe mantenuta la medesima atmosfera. Per fortuna, alla fine il film-maker riuscì ad avere la meglio ed è effettivamente stato girato a Boston.
3. La bombola di ossigeno
In Mystic River una delle scene più intense e commoventi è il momento in cui Jimmy Markum (Sean Penn) scopre il cadavere della figlia, Katie. Per realizzare una sequenza perfetta, proprio Penn chiese alla produzione una bombola d’ossigeno che magari poteva essergli utile considerando l’alto livello emotivo della sequenza che ha appunto richiesto all’artista uno sforzo incredibile di interpretazione ed emozione allo stesso tempo.
4. Il predecessore di Kevin Bacon
Non tutti sanno che ancora prima che Kevin Bacon fosse coinvolto nella parte di Sean Devine, era stato chiamato Michael Keaton (Beetlejuice – Spiritello porcello, Batman). Poco prima dell’inizio delle riprese, Keaton ebbene diversi dissidi sia con la produzione che con Clint Eastwood, a tal punto che abbandonò il progetto. A posteriori, la scelta di Bacon è stata vincente e anche se l’attore non ha ottenuto nessun Oscar ci ha regalato una grande interpretazione.
5. Il finale ambiguo
Il finale di Mystic River è volutamente ambiguo: nella battute finali della pellicola, Jimmy uccide il suo amico Dave credendo che sia effettivamente lui il responsabile dell’omicidio della figlia. Il giorno dopo, Sean, che ricordiamo essere un poliziotto, va dall’amico, raccontandogli di aver scoperto il vero colpevole. Nelle battute finali vediamo la moglie di Dave cercare il marito con le famiglie degli altri due amici presenti nella stessa parata, ma distanti. Viene lasciata libera interpretazione allo spettatore se Jimmy andrà in carcere o no.
6. Mystic River e la libertà di Eastwood
Rispetto al romanzo originale, Clint Eastwood si è presa una libertà decisamente gigantesca. Nel libro non viene mai menzionato che l’altro uomo nell’auto in cui viene fatto salire il piccolo Dave è un prete. Tale aggiunta di Eastwood, in realtà, ha una precisa connessione con l’attualità visto e considerato che l’autore si è ispirato ad un reale scandalo di pedofilia che si è diffuso all’interno della Chiesa cattolica, in particolare a Boston.
7. La colonna sonora
La colonna sonora della realizzazione, in modo del tutto esclusivo, è stata composta interamente da Clint Eastwood stesso che si è voluto cimentare in questa particolare impresa. Il cineasta ha collaborato insieme a Lennie Niehaus, che ha lavorato in passato con Eastwood in altri suoi film, cercando di restituire il più possibile un’atmosfera angosciosa e sconvolgente. Ad ogni modo non è stata la prima volta che l’artista si lanciasse nel mondo musicale visto che ha diversi singoli all’attivo.
8. Il particolare cameo
Tornando alla scena della parata, decisamente molto simbolica e significativa, che per l’appunto chiude il film, è presente un cameo d’eccezione che è difficile da rintracciare. Nella sequenza in questione è infatti presente l’autore del libro, Dennis Lehane, che appare di sfuggita su una delle macchine che sfila durante il corteo.
9. L’incredibile somiglianza
Sean Penn disse in modo inequivocabile che il bambino che lo ha interpretato nella sua versione giovanile, ovvero Connor Paolo, era realmente somigliante a lui. A detta dell’attore, aveva uno sguardo che lasciava trasparire che aveva preso molte botte, ma che al tempo stesso ne aveva date altrettante. Il divo, classe 1990, è apparso recentemente nel film Flock of Four (2017) e anche nella serie televisiva The Resident.
10. Il film citato in Mystic River
In Mystic River c’è una citazione cinematografica davvero interessante. In una delle sequenze della pellicola, infatti, si vede Dave guardare sul divano, in televisione, il lungometraggio Vampires diretto da John Carpenter (Distretto 13 – Le brigate della morte, Christine – La macchina infernale) e scritto da Dan Jakoby (Double Team – Gioco di squadra, Il giustiziere della notte 3). Una scelta decisamente atipica che forse porta fuori strada lo spettatore considerando il contenuto orrorifico del lungometraggio visto su schermo.