Resident Evil 2, il remake punto di partenza per una grande saga cinematografica?
Uscito già in Europa e Nord America, il remake Resident Evil 2 sembra avere ottime chance di rinvigorire la famosa serie videoludica, ma in molti si chiedono se questo si rivelerà uno spunto per riportare in auge anche la corrispettiva saga cinematografica
Nel 1998, Resident Evil 2 usciva per le console PlayStation di prima generazione ed entrava di diritto nella storia dei videogiochi classificandosi come uno dei migliori survival horror di sempre. L’enorme successo ottenuto non passò inosservato a Hollywood, e in particolare alla Sony Pictures Entertainment, che ci vide un’enorme possibilità per rinnovare il genere ormai superato degli zombie sfruttando le caratteristiche vincenti del gioco e adattandole a una storia nuova e, soprattutto, a un’inedita protagonista femminile.
Pochi anni dopo, nel 2002, arrivava così nei cinema l’adattamento cinematografico diretto da Paul W. S. Anderson con Milla Jovovich e Michelle Rodriguez, il quale inaspettatamente riuscì a sbancare i botteghini di tutto il mondo e a generare la bellezza di cinque sequel e di un reboot attualmente in corso della serie. L’eccitazione per la saga cinematografica sembra essersi un po’ assopita con il passare degli anni a causa della mancanza di nuove idee per continuare la narrazione, ma forse l’uscita del remake videoludico Resident Evil 2 porterà una ventata d’aria fresca e un nuovo interesse da parte dei fan.
Lo scorso 11 gennaio Capcom, la compagnia creatrice della serie ludica, ha rilasciato un piccolo assaggio di quello che ci aspetterà in questo nuovo capitolo e, a dimostrazione del fatto che l’amore per la saga è ancora fortemente presente, ben 3 milioni di utenti a livello globale hanno scaricato la versione di prova, facendo così pensare che Resident Evil abbia ancora tanto da offrire (e da guadagnare). La rivisitazione di quel primo capolavoro horror riporterà i giocatori a Raccoon City che sarà vista ancora una volta attraverso gli occhi di due dei personaggi più amati della serie, ossia Leon Kennedy, recluta della polizia speciale, e Claire Redfield, in cerca del fratello Chris, personaggio principale del primo episodio. Un remake con alcuni contenuti originali che sfrutterà a pieno i moderni passi avanti nella grafica digitale, ricreando ambienti conosciuti ma con un realismo mai visto prima, nuovi pannelli di controllo ed agghiaccianti effetti sonori di sottofondo che faranno riscoprire il mondo di Resident Evil come se si trattasse della prima volta.
Resident Evil 2 può essere il punto di partenza per una saga cinematografica degna di nome?
Le aspettative per questo remake sono estremamente alte da parte dei fan della serie ma altrettanto elevato è l’interesse che si è generato negli ultimi mesi che fanno ben sperare nel successo di questo nuovo capitolo. A questo punto, la domanda più interessante che in molti si pongono non è tanto se il successo sarà al livello del capostipite della serie, bensì cosa questo possa significare per la continuazione della saga video ludica e, d’altro canto, anche di quella cinematografica che sembra ormai essere arrivata agli sgoccioli. Nel maggio del 2017 è stato annunciato che il reboot della saga era in fase di sviluppo e che James Wan, regista della saga di The Conjuring e del recente Aquaman, sarebbe stato coinvolto in veste di produttore. In seguito, Wan si è slegato dal progetto ed è così subentrato al suo posto Johannes Roberts, il quale ha poi posticipato l’inizio delle riprese di questo reboot ai primi mesi del 2019 in modo da permettergli di girare il sequel del suo 47 Metri.
Con un inizio già travagliato ancora prima di cominciare, il reboot di Resident Evil non parte certamente nel migliore dei modi ma, forse, esso potrà prendere qualche piccolo spunto narrativo dal videogioco appena uscito, non tanto a livello di sviluppo narrativo quanto dal punto di vista concettuale. Intanto, proprio in questi giorni il sito americano Deadline ha riportato la notizia che Netflix è pronta a dare il suo personale contributo alla saga attraverso la creazione di una serie TV che adotterà lo stesso stile utilizzato dai precedenti film e che esplorerà a suo modo i meccanismi interni della Umbrella Corporation e del nuovo ordine causato dallo scoppio del virus T.
Nel frattempo, Resident Evil 2 servirà da importante strumento per riportare piena attenzione sulla saga. Il remake punterà su tutti quegli aspetti che hanno creato il successo del primo capitolo, dalla macabra ambientazione a un’esplorazione dei luoghi carichi di tensione fino a un’attenta analisi dei meccanismi di sopravvivenza, ma rinnovandoli ed esasperandoli per poter ottenere una nuova reazione da parte di un giocatore ormai saturo dei soliti usurati schermi che non generano più alcuna paura ma solamente prevedibilità e disinteresse. Solo il tempo ci dirà se questa è la maniera giusta per rinfrescare e portare ancora avanti la saga oppure se è arrivato il momento di mettere la parola fine a quella che è stata la serie sugli zombie più famosa di sempre.