Alien: Ridley Scott è piuttosto critico nei confronti della serie tv
L'opera, che è totalmente ideata da Noah Hawley, è ambientata sulla Terra e nello stesso universo degli altri titoli della saga.
Alien ha debuttato al cinema nel 1973
Alien è senza ombra di dubbio una delle saghe più famose della storia del cinema: il primo film, uscito nel 1979 con la regia di Ridley Scott ha dato vita ad un viaggio fantascientifico incredibile, tra l’orrore e la psicologia, capace di regalarci personaggi memorabili come Ellen Ripley interpretata da Sigourney Weaver. Dopo il primo lungometraggio si sono susseguiti Aliens – Scontro finale (1986) di James Cameron, Alien³ (1992) di David Fincher ed infine Alien – La clonazione (1997) di Jean-Pierre Jeunet. Detto questo, il film-maker che ha ideato il franchise da zero, ha deciso di esplorare, con due prequel ovvero Prometheus (2012) e Alien: Covenant (2017), l’origine degli Xenomorfi, con scarsi risultati al botteghino.
Ecco perché Ridley Scott, avendo visto due insuccessi così palesi a livello economico, ha detto la sua anche sulla nuova serie televisiva di Alien ideata da Noah Hawley (Fargo, Legion) e che vede come produttore esecutivo lui stesso. In una recente intervista per The Independent, ha spiegato che, a detta sua, la realizzazione tv non sarà mai e poi mai al livello del film originale del 1979. Questa parole, però, vanno un secondo contestualizzate. Lo stesso autore ha infatti svelato che, lavorando agli ultimi due titoli della saga, si è reso conto che il franchise con gli anni si è logorato, perdendo sempre di più la magia iniziale e ciò, inevitabilmente, ha portato ad una diminuzione degli ascolti.
Detto questo, vedremo se effettivamente la serie di Alien possa essere all’altezza dell’originale e se la produzione finalmente si deciderà di portare avanti il franchise principale con un quinto lungometraggio che nell’ultimo periodo ha subito tanti annunci e smentite, specialmente su chi doveva effettivamente occuparsene (Neil Blomkamp uno tra questi).