Carrie diventerà una serie Prime Video grazie a Mike Flanagan, il regista che meglio ha capito Stephen King

Carrie di Stephen King diventa una serie televisiva diretta dal genio dell'horror Mike Flanagan.

Prima del 1974 nessuno aveva sentito parlare di Stephen King. Tuttavia, a 27 anni, l’uomo che in seguito sarebbe stato considerato il “Re dell’horror”, stava per smettere di pubblicare racconti sulle riviste e iniziare a vendere milioni di romanzi di Carrie, il suo primo grande successo, che non avrebbe mai pensato potesse nemmeno finire sugli scaffali delle librerie. Racconta infatti che, mentre lo scriveva, era “apatico e a disagio”. Ha finito per superare i quattro milioni di copie vendute, soprattutto dopo il film di Brian De Palma. Adesso, 50 anni dopo, il pubblico ne vuole ancora.

Dopo tre film, un seguito (il famigerato Carrie 2: The Wrath), un musical e un episodio di Riverdale in suo onore, Carrie affronta ora la sua sfida più dura, secondo Variety: la sua conversione in una serie televisiva diretta, ovviamente, da Mike Flanagan. Questo sarà il suo quarto adattamento dello scrittore del Maine dopo Il gioco di Gerald, Doctor Sleep e l’ancora inedito The Life of Chuck, e lo farà per la prima volta in formato serie, appositamente per Prime Video, come parte del suo accordo dopo aver lasciato Netflix.

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La serie, anche se possiamo già immaginarla, è descritta come “una rivisitazione audace e attuale della storia della studentessa emarginata Carrie White, che ha trascorso la sua vita in isolamento con la madre prepotente. In seguito alla morte improvvisa e prematura di suo padre, Carrie ritrova se stessa alle prese con lo strano mondo della scuola superiore pubblica, uno scandalo di bullismo che dilania la sua comunità e l’emergere di misteriosi poteri telecinetici”.

Flanagan, una delle voci più importanti dell’horror odierno, scriverà, dirigerà e produrrà la serie. Non è la prima volta che sentiamo parlare della serie. In effetti, nel 2002 si diceva già che Carrie sarebbe diventata una serie televisiva, anche se in quel caso si trattava di un seguito che avrebbe continuato l’adattamento televisivo di Bryan Fuller. Il progetto non ebbe successo e finì per essere archiviato, ma nessuno può – o dovrebbe – dire di no al genio di Mike Flanagan.

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