False Flag – stagione 2: torna la fiction israeliana su FOX

La seconda stagione di False Flag sarà trasmessa su FOX a partire da martedì 21 maggio 2019.

Torna su FOX la fiction israeliana con la sua seconda stagione, False Flag, in onda a partire dal 21 maggio 2019

Sarà trasmessa a partire dal 21 maggio alle 22:00 su FOX (canale 112 di Sky) la seconda stagione di False Flag, una fiction israeliana tra le più apprezzate in tutto il mondo. Tra drama, giallo e thriller, questo nuovo appuntamento è stato presentato in anteprima al Festival di Berlino. I riflettori ritornano puntati sull’investigatore Ethan Kopel, che si troverà al centro di una nuova indagine relativa a un apparente caso di attacco terroristico.

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Dietro alla creazione della serie ci sono due donne: la produttrice Maria Feldman e la sceneggiatrice Leora Kamenetzky. Quest’ultima ha affermato:

Due donne si sono trovate ad architettare una storia che molto spesso è appannaggio di creatori maschi forse perché le donne in Israele fanno il servizio militare obbligatorio. Mi interessa molto la politica, e naturalmente tutto ciò che fa il Mossad è un’estensione della politica del Paese. Raccontarla vuol dire mettere in scena un dramma in cui non si può dipingere la realtà solo in bianco e nero. A me interessa molto raccontare gli interessi celati dietro le apparenze e i comportamenti apparentemente normali. Perché raccontare questi personaggi significa occuparsi dei cittadini di Israele, dei territori o dell’intero Medio Oriente, intrappolati in una situazione di costante terrore. Scriverne per me peraltro è terapeutico.

Maria Feldman ha spiegato:

False Flag è uno show sull’identità e riguarda la paura che abbiamo tutti in Israele di incappare un giorno in un evento drammatico che può cambiare per sempre la vita. A me i servizi segreti interessano non solo perché amo John Le Carré e il mondo delle spie, ma anche perché danno ulteriore profondità alle domande che pone la serie su chi siano veramente le persone, quali segreti abbiano e quali relazioni coltivino. Abbiamo cercato di dare rappresentazione alle diversità che compongono la popolazione israeliana. Così, ad esempio, è nato il personaggio della madre ultraortodossa, perché la religione sta assumendo un ruolo sempre più importante nella vita pubblica. Ma la società israeliana ha anche squarci di apertura, a Tel Aviv, dove le coppie omosessuali vivono liberamente. Così è nata Dikla, una ragazza lesbica che è figlia proprio di quella donna molto religiosa e quindi è costretta a nascondere tutto alla madre.