Game of Thrones: Kit Harington racconta il suo periodo più oscuro
L'interprete di Jon Snow ripercorre un momento non proprio felice della sua carriera e vita privata.
Game of Thrones è una delle serie più ricercate e strabilianti degli ultimi anni: stiamo parlando di uno show che, in qualche modo, ha portato indietro nel tempo il pubblico, negli anni in cui non esisteva il binge-watching e l’opere televisive si vedevano tutti insieme, come un’esperienza, dando adito a teorie, suggestioni e molto altro ancora. Tale fenomeno televisivo, andato in onda su HBO dal 2011 al 2019, per un totale di ben otto stagioni, ha rappresentato uno stupendo scenario che, purtroppo, con il passare delle stagioni ha perso un po’ di mordente con un finale che, a conti fatti, non è effettivamente riuscito a convincere tutti (nonostante comunque gli ottimi ascolti).
Game of Thrones è andata in onda dal 2011 al 2019, per otto stagioni
Ebbene, tra gli attori più importanti e sotto i riflettori di Game of Thrones c’è sicuramente Kit Harington, una star che, proprio grazie a Il Trono di Spade ha avuto un inizio di carriera strabiliante. L’interprete di Jon Snow, bastardo degli Stark (ma segretamente un Targaryen), ha però raccontato, in una recente intervista che ha tenuto per Hidden 20% Podcast (via CBR) che non è stato tutto rose e fiori, specialmente nel momento in cui il suo personaggio è morto temporaneamente per poi venire resuscitato da Melisandre (Carice van Houten), sacerdotessa del culto di R’hllor.
“Il mio periodo più buio è stato quando lo show sembrava concentrarsi così tanto su Jon quando è morto ed è tornato. Non mi piaceva che il focus dell’intero show fosse su Jon. Quando diventi il cliffhanger di uno show televisivo e di uno show televisivo probabilmente all’apice della sua potenza, l’attenzione su di te è dannatamente terrificante.”
Tale disagio di Harington, purtroppo, l’ha spinto quasi verso il suicidio, combattendo contro un lato oscuro che per fortuna è riuscito a domare. Insomma, Game of Thrones, per quanto sia stato un trampolino di lancio incredibile per la sua carriera, ha rappresentato al tempo stesso un duro scoglio difficile da superare.
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