Gli Anelli del Potere – Stagione 2, svelati i segreti oscuri dietro questo engimatico personaggio!
Gli Anelli del Potere, non bisogna sottovalutare il potere e il ruolo di un personaggio apparentemente secondario.
In un’intervista esclusiva con CBR, l’attore Trystan Gravelle ha svelato come ha plasmato il suo ritratto di Pharazôn nella Stagione 2 de Gli Anelli del Potere. Nel nuovo capitolo della serie, Pharazôn ha preso il trono dalla Regina Míriel e si appresta a guidare Númenor verso una nuova era. Tuttavia, la sua ascesa al potere sembra segnata dalla tirannia, poiché la sua brama di dominazione rischia di trasformarlo nel villain che temeva di diventare.
Gravelle ha discusso le sue fonti d’ispirazione per il personaggio, rivelando come la sua interpretazione di Pharazôn sia stata influenzata da pensatori storici e filosofi. Tra le sue letture ci sono Il Principe di Niccolò Machiavelli, L’Arte della Guerra di Sun Tzu, La Repubblica di Platone e le meditazioni di Marco Aurelio. Questi testi hanno fornito a Gravelle una base solida per comprendere la complessità e la pragmatica del personaggio.
Gli Anelli del Potere, Pharazôn è u villain o un filosofo utilitarista?
“Ho trovato particolarmente interessante Il Principe di Machiavelli,” ha spiegato Gravelle. “È una guida alla sopravvivenza per tempi pericolosi e precari, molto più avanzata per il suo tempo. Questo è il tipo di intelligenza che penso Pharazôn possieda.”
L’attore ha anche citato il libro di Henry Kissinger sulla leadership, che esplora come i leader storici abbiano dovuto reinventare le loro nazioni dopo conflitti devastanti. Questo parallelo è particolarmente rilevante per Pharazôn, che si trova a dover ricostruire e ridefinire Númenor dopo una guerra persa.
Gravelle ha rivelato che il personaggio di Pharazôn non è superstizioso e si avvale di un approccio pratico e utilitarista. “Pharazôn usa il Quenya non per nostalgia, ma per essere efficace,” ha detto l’attore. “È pragmatico e fa uso di tutto ciò che può aiutarlo a ottenere il risultato desiderato, inclusi i Palantír.”
La scelta di Pharazôn di toccare il Palantír, nonostante il suo pubblico disprezzo per gli artefatti elfi, è stata una manifestazione della sua natura utilitarista. “Non si tratta di superstizione per lui. È disposto a usare qualsiasi strumento a sua disposizione per migliorare la vita del suo popolo e la direzione in cui si muovono.”
Gravelle ha anche riflettuto su cosa possa aver provato Pharazôn vedendo Sauron attraverso il Palantír. “Pharazôn è un uomo colmo di orgoglio, e scoprire che Sauron potrebbe averlo superato intellettualmente potrebbe essere umiliante per lui,” ha osservato l’attore. “Tutti noi, in fondo, siamo tormentati da emozioni che cerchiamo di gestire e Pharazôn non fa eccezione.”
Gravelle ha offerto uno sguardo profondo sul personaggio di Pharazôn, evidenziando come la sua complessità e il suo pragmatismo lo rendano uno dei villain più affascinanti della serie. Con ogni mossa calcolata e ogni scelta strategica, Pharazôn continua a dimostrare che la sua ambizione potrebbe benissimo portarlo a un destino oscuro, ma inevitabile.