Halt and Catch Fire 3 – recensione season premiere

È finalmente giunta alla terza stagione il gioiellino di casa AMC, Halt and Catch Fire. La serie, immeritatamente ancora poco conosciuta, si riconferma, sin dalla season premiere, uno dei migliori prodotti televisivi attualmente sul mercato del piccolo schermo.

La terza stagione di Halt and Catch Fire è partita il 23 Agosto 2016 con una premiere di due ore

halt and catch fire

I primi due episodi andati in onda hanno delineato la base su cui si fonderà l’intera stagione. Anzitutto ha mostrato i cambiamenti che hanno interessato i protagonisti. Il quartetto Mutiny, composto da Cameron Howe (Mackenzie Davis), Donna (Kerry Bishè), suo marito Gordon Clarke (Scoot McNairy) e il loro uomo di fiducia, John Bosworth (Toby Huss), si è trasferito a Chicago. La società, in espansione, si trova in un momento propizio e le due donne sono fermamente determinate a rendere la loro creatura ancora più grande. Joe MacMillan (Lee Pace), dall’altra parte della città, ha fondato una sua società. La MacMillan Utility è impegnata attualmente nel lancio di un antivirus che sarà rilasciato gratuitamente agli utenti. Le vite dei protagonisti si vedranno nuovamente incrociate.

In Halt and Catch Fire si racconta la nascita di un mondo nuovo all’ombra di Steve Jobs

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Ambientata alla fine degli anni ’80, la serie si propone di raccontare l’avvento di un mondo nuovo. Il mondo che noi oggi conosciamo, in cui la tecnologia ci ha resi connessi gli uni con gli altri. Per farlo, però, si serve di una narrazione che non perde mai di vista il perno principale: le vicende dei protagonisti. La forza della serie creata da Christopher Cantwell e Christopher C. Rogers sta proprio in questo. L’ombra di Steve Jobs che aleggia nel personaggio interpretato da Lee Pace non surclassa una sceneggiatura sempre dinamica.

Joe MacMillan è, ancora una volta, il personaggio più interessante della serie

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Lee Pace riesce a dare a questo personaggio mille sfaccettature. All’inizio di questa terza stagione, lo vediamo ancora diverso rispetto alla stagione precedente. Joe ha ricominciato daccapo in una nuova città. I tormenti di quest’uomo paiono essere la benzina che lo fa andare avanti e che lo mette nuovamente in discussione. La sua tenacia e la voglia di esplodere non lo abbandonano mai. Eppure, c’è qualcosa di inesplorato e segreto che ancora non è salito a galla e che certamente rende il personaggio ancora più curioso. Lee Pace è perfetto in questo ruolo che sembra essergli stato cucito addosso.

Tecnicismi e il grande apporto femminile sono gli elementi più importanti di Halt and Catch Fire

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Dettagli di contesto ed ambientazione e i tecnicismi di carattere informatico, sono da sempre i pilastri Halt and Catch Fire. D’altra parte, una sceneggiatura accurata, comprensibile ma anche fresca e piena di energia, mantiene il ritmo degli episodi sempre molto alto. Merito di ciò va anche e soprattutto agli attori protagonisti. Oltre al già citato Lee Pace, non si possono non nominare anche gli altri colleghi. Donna e Cameron sono caratteri importanti all’interno della serie. Il loro rapporto e la loro relazione lavorativa e affettiva si è modificata ed è cresciuta nel corso di questi tre anni. Le differenze caratteriali si compensano e creano un team lavorativo vincente. Ora fanno squadra e mandano avanti una società che deve combattere contro un mondo troppo maschilista.

Rivoluzione informatica e rapporti che cambiano: Halt and Catch Fire 3 parte in quarta

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Questa terza stagione partita subito in quarta si presenta con un potenziale altissimo. Difficilmente riuscirà a deludere le aspettative. Persino i dettagli di contorno, come una perfetta colonna sonora non originale (ascoltabile QUI su Spotify), curata nei minimi particolari, condiscono un prodotto televisivo che meriterebbe una conoscenza maggiore da parte dei tv addicted. È davvero imperdibile.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.8

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