Il Signore degli Anelli, i creatori sulle critiche al cast: “Che problema c’è se un elfo è nero?”
"Chi sono queste persone che si sentono così minacciate o disgustate dall'idea che un elfo sia nero o latino o asiatico?".
Il team della serie Amazon de Il Signore degli Anelli parla delle critiche mosse dai lettori di Tolkien, specialmente quelle legate al colore della pelle dei nuovi interpreti
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere di Amazon Prime Video arriverà sulla piattaforma streaming il prossimo 2 settembre, ma già i fan di J.R.R. Tolkien stanno criticando il casting. Vanity Fair ha presentato in esclusiva le prime immagini della serie, rivelando il volto di nuovissimi personaggi che entreranno a far parte della terra di Mezzo, tra questi un elfo nero. Immancabili le critiche verso la scelta di inserire nella storia personaggi non caucasici, come la stupenda trilogia cinematografica di Peter Jackson ci ha abituati. 22 membri del cast e una storia che spazia dalle profondità delle Montagne Nebbiose al regno elfico di Lindon, l’isola di Númenor e la Seconda Era della terra di Mezzo sono tutte da scoprire in questo nuovo show targato Amazon. Ma saprà accontentare anche i fan dai gusti più difficili?
Gli showrunner Patrick McKay e JD Payne erano ben consapevoli delle pressioni legate alla creazione di uno spin-off dell’iconica serie. La serie Amazon presenta una vasta gamma di diverse star della Terra di Mezzo, vedremo il ritorno di personaggi già conosciuti e amati, come Galadriel ed Elrond, ma ne vedremo anche di nuovi, creati appositamente per la serie. C’è l’elfo silvano Arondir, interpretato da Ismael Cruz Córdova, la prima persona nera a interpretare un elfo in un progetto cinematografico legato al nome di Tolkien. C’è Bronwyn, un guaritore umano interpretato dall’attore anglo-iraniano Nazanin Bonjadi; Sophia Nomvete, prima donna nera che interpreta un nano in un progetto de Il Signore degli Anelli, e molti altri ancora. “Ci è sembrato naturale che un adattamento del lavoro di Tolkien riflettesse l’aspetto reale del mondo”, ha affermato Lindsey Weber, produttrice esecutiva della serie. “Tolkien è per tutti. Le sue storie parlano delle sue razze immaginarie che fanno del loro meglio quando lasciano l’isolamento delle proprie culture e uniscono le forze”.
Ma non tutti sono propensi ad accettare elfi di colore. Quando lo studio ha pubblicato una foto del suo cast multiculturale, Amazon è stata immediatamente travolta da commenti al vetriolo di fan scontenti per via del colore della pelle degli interpreti scelti per lo show. “Ovviamente sapevamo che ci sarebbero state pressioni e critiche” ha detto a Vanity Fair la studiosa di Tolkien Mariana Rios Maldonado, “ma la domanda è: da chi? Chi sono queste persone che si sentono così minacciate o disgustate dall’idea che un elfo sia nero, latino o asiatico?“
Il regista JA Bayona – alla regia dei primi due episodi – ha paragonato la trama de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere a quella del suo background culturale cresciuto in Spagna: “Abbiamo avuto una dittatura per 40 anni, quindi si notano le ripercussioni della guerra e l’ombra del passato. Penso che tutto questo riguardi le ripercussioni della guerra. C’è un’idea che sembra molto fedele a Tolkien, che è l’intuizione. Galadriel ha l’intuizione che le cose non si sono aggiustate, e c’è ancora qualcosa in agguato. Riesci a immaginare di tornare in un mondo così amato e affrontare la qualità dei film di Peter Jackson? Eravamo, tutto il tempo, molto consapevoli delle enormi aspettative”.