Il Trono di Spade: George R.R. Martin rivela l’unico cambiamento che apporterebbe

L'autore de Le Cronache del ghiaccio e del fuoco ha risposto a una domanda scottante.

L’autore de Le Cronache del ghiaccio e del fuoco, la saga su cui si basa Il Trono di Spade e il suo prequel House of the Dragon, ha ben chiaro cosa cambierebbe dei romanzi. O, almeno, questo è quello che ha scherzosamente affermato George R.R. Martin durante un recente incontro alla Oxford Writer’s House.

Lo scrittore americano ha spiegato, in un certo modo, perché non è ancora uscito l’attesissimo Winds of Winter, il sesto libro della saga che i fan praticamente chiedono da quando è uscito A Dance with Dragons, ormai 13 anni fa. Naturalmente, dovremo aspettare ancora un po’ per poterlo leggere, visto che non ha ancora una data di uscita.

Leggi anche Il Trono di Spade, Kit Harington non ha visto House of the Dragon: “Non riesco proprio a guardarlo”

George RR Martin - il trono di spade cinematograpge.it

Durante una sessione di domande e risposte, la moderatrice gli ha chiesto se cambierebbe qualcosa riguardo ai suoi romanzi: “Se potessi cambiare anche solo una cosa di uno dei miei libri… li finirei”, risponde Martin tra il serio e il faceto, prima di raccontare una breve storia della sua giovinezza su uno scrittore che ammirava moltissimo, il defunto Gene Wolfe.

L’autore del ciclo Il libro del Nuovo Sole frequentava il gruppo di scrittori di cui faceva parte Martin, il quale racconta di come arrivava con una pila di pagine dei suoi manoscritti affinché gli altri potessero leggerle e dare i loro contributi:

“Quando finì il quarto libro, fu in grado di vedere cose nel primo libro che non si adattavano più: dove il libro si era allontanato, dove era cambiato… così poté tornare indietro e rivedere il primo libro. E solo quando ebbe finito di rivedere i quattro libri, Gene consegnò il quarto e la serie fu acquistata e pubblicata.”

Naturalmente, George R.R. Martin chiarisce che Gene Wolfe poteva permettersi di aspettare a vendere l’opera completa, tra l’altro perché aveva già un lavoro stabile come redattore in una rivista, mentre lui in quei primi anni di carriera viveva delle storie che vendeva. Di libro in libro. Quindi è un po’ invidioso che l’autore de L’ombra del torturatore poteva permettersi questo lusso, almeno in quel momento:

“È una cosa che invidio, ma non l’ho mai fatto e non lo farei mai, nemmeno adesso. Che tu ci creda o no, non mi prenderò tutto quel tempo per scrivere The Winds of Winter perché penso di essere Gene Wolf adesso. Mi sarebbe piaciuto finirlo anni fa, ma sì, questa è la cosa più importante che penso che cambierei.”

Leggi anche House of the Dragon – Stagione 2, ecco in quale episodio appare il volto di George R.R. Martin