Il Trono di Spade: Jessica Chastain e la “controversia” con Sansa Stark
Ecco cosa ha recentemente scritto l'attrice in un post social de dicato alla serie.
La notizia contiene grossi spoiler della stagione otto de Il Trono di Spade pertanto non proseguite oltre se non avete visto l’episodio quattro
Il Trono di Spade è arrivato all’ottava stagione di messa in onda e nel corso del week end appena trascorso è andata in onda la quarta puntata. Alla fine di questa puntata il personaggio di Sansa Stark dice una cosa che all’attrice Jessica Chastain non è piaciuta affatto. Gli autori hanno scritto Sansa in questo modo, nel controverso momento del quarto episodio della stagione finale, intitolato “The Last of the Starks”. Durante una conversazione tra Sansa (Sophie Turner) e il Segugio (Rory McCann), il secondo dice a Sansa che la ragazza avrebbe potuto evitare tutto il dolore fisico e le forti emozioni alle quali è stata forzatamente sottoposta, se avesse lasciato la King’s Landing con lui nella seconda stagione. E Sansa gli risponde: “Senza Littlefinger e Ramsay e tutto il resto, sarei rimasta un uccellino per tutta la vita.”
Dopo aver ascoltato questa frase Jessica Chastain, che ha lavorato insieme all’interprete del personaggio di Sansa Stark, Sophie Turner, in X-Men: Dark Phoenix, ha scritto questo post via social:
Jessica Chastain
@jes_chastain
Lo stupro non è uno strumento per rendere più forte un personaggio. Una donna non ha bisogno di essere vittima per diventare una farfalla. L’uccellino è sempre stata una fenice. La sua forza è una caratteristica soltanto sua. E sua soltanto.
#Game of Thrones
Rape is not a tool to make a character stronger. A woman doesn’t need to be victimized in order to become a butterfly. The #littlebird was always a Phoenix. Her prevailing strength is solely because of her. And her alone.#GameOfThrones pic.twitter.com/TVIyt8LYxI
— Jessica Chastain (@jes_chastain) May 7, 2019
L’ottava stagione de Il Trono di Spade è attualmente in onda su Sky Atlantic e mancano solamente due puntate per scoprire chi, alla fine dei giochi, comanderà i sette regni.