Loki: Tom Hiddleston racconta l’ultimo giorno di riprese della prima stagione
Di fronte a tanta incertezza a causa del covid, l'attore inglese si è lasciato andare ad un racconto commovente.
Loki è sicuramente una delle serie televisive di Marvel Studios che più è riuscita a catturare il pubblico non solo e soltanto grazie alla presenza dell’istrionico Tom Hiddleston (Il serpente dell’Essex, Midnight in Paris), ma anche per un trama intricata che finalmente svela qualche dettaglio in più sul concetto di Multiverso. Lo show, facente parte della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe, ha sicuramente contribuito in modo diretto a spiegare elementi inediti dell’universo de La Casa delle Idee, rivelando finalmente come funziona esattamente tempo all’interno dell’MCU. Detto questo, dopo un’apprezzata prima stagione, la realizzazione andrà avanti con nuovi episodi anche tenendo conto la conclusione rimasta in sospeso.
Loki fa parte della Fase 4 dell’MCU
Mentre attendiamo novità riguardo lo sviluppo della seconda stagione di Loki, anche se qualche immagine su internet è già trapelata, come riportato in una recente intervista per il Gentleman’s Journal, lo stesso Tom Hiddleston ha raccontato il suo ultimo giorno di riprese della prima stagione, che è stato un momento davvero toccante.
L’ultimo giorno sul set della prima stagione di Loki, dopo l’ultimo scatto, tutti noi, senza istruzioni, sembravamo stare in cerchio, senza un posto dove andare, con il lavoro fatto, e applaudivamo. È difficile descrivere la sensazione di sollievo, della gratitudine che abbiamo provato l’uno per l’altro, per ogni membro del nostro cast e della nostra troupe. Le riprese erano state interrotte dall’inizio della pandemia di Covid-19 a un terzo del nostro programma programmato – ci siamo bloccati per cinque mesi – e abbiamo ripreso dopo quella prima pausa per riprendere esattamente da dove avevamo interrotto e per finire la trama.
Per le successive dodici settimane, tutti coloro che hanno lavorato su Loki sono rimasti in una bolla contenuta. E finire quegli ultimi mesi è stato, per la maggior parte di noi, durante quel periodo, il nostro unico contatto umano. Quell’ultimo giorno, abbiamo superato la pandemia e abbiamo raccontato la nostra storia, prima che fosse reso disponibile qualsiasi vaccino contro il Covid-19, e con una compagnia, un cast e una troupe, che – secondo la mia esperienza – si sono supportati a vicenda con un spirito, cura e gentilezza in un modo che non ho mai visto prima. ‘Qualunque cosa accada a questa serie’, ho pensato, ‘in qualunque modo vada, la sua realizzazione è stata significativa. C’è un significato nel fare’.