Mostro – la storia di Jeffrey Dahmer, la famiglia di una vittima si scaglia contro la serie Netflix: “Riaccende vecchi traumi”
Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer racconta la storia vera del cannibale di Milwaukee, morto in carcere nel 1994.
Ryan Murphy sta portando avanti da anni una prolifica collaborazione con Netflix. La nuova serie scritta ed ideata dallo showrunner è infatti appena approdata sul catalogo della piattaforma e appartiene al genere true crime tanto caro agli abbonati del servizio. Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer, disponibile appunto dal 21 settembre, ha già conquistato pubblico e critica, diventando uno dei prodotti più visti del mese. Successo però minato dalle polemiche delle famiglie delle vittime del cannibale di Milwaukee, il quale è stato condannato all’ergastolo per crimini indicibili (violenza sessuale, necrofilia, cannibalismo e squartamento).
Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer – la famiglia della vittima Errol Lindsey si scaglia contro Netflix
A scagliarsi contro Netflix per la crudeltà mostrata nella serie tv è stato in particolare Eric Perry, cugino di una delle vittime di Dahmer – interpretato nello show da Evan Peters -, Errol Lindsey. Ciò che viene rimproverato al servizio streaming è l’indelicatezza nel rendere noti i dettagli personali delle vittime e il non essere stati coinvolti nella realizzazione del progetto, che riaccende vecchi traumi che si sperava fossero ormai sopiti:
Non sto dicendo a nessuno cosa guardare, so che l’interesse dei media per i true crime è enorme, ma se davvero volete sapere cosa ne pensano le vittime, la mia famiglia (gli Isbell) è furiosa per questo show che riaccende vecchi traumi ancora e ancora, e per cosa? Di quanti film/spettacoli/documentari abbiamo bisogno? Quindi quando dicono che lo stanno facendo ‘nel rispetto delle vittime’ o che stanno ‘onorando la dignità delle famiglie’, nessuno li contatta. I miei cugini si svegliano ogni tot di mesi con un sacco di chiamate e messaggi e sanno che c’è un altro show su Dahmer. È crudele.
Eric Perry ha affidato il suo sfogo ad un post su Twitter, social media andato letteralmente in tilt a causa dei post sulla serie, divenuta in brevissimo tempo uno dei trend della piattaforma. Al momento nessun altro familiare delle vittime si è fatto avanti. Jeffrey Dahmer è morto in carcere nel 1994 e da allora il suo caso è diventato uno dei più famosi, studiati e rappresentati per quanto riguarda il macabro mondo dei serial killer.