Ni una más: trama, trailer cast e storia vera che ha ispirato la serie Netflix

La serie esplora temi tristemente familiari e mette in luce le difficoltà che le vittime di violenza sessuale incontrano nel cercare giustizia

Ni Una Más, la nuova miniserie spagnola di Netflix, affronta con coraggio il tema della violenza sessuale contro le donne. Composta da otto episodi, la serie racconta la storia di Alma, una diciassettenne interpretata da Nicole Wallace, che intraprende una battaglia personale per denunciare gli abusi sessuali avvenuti nella sua scuola.

La serie si apre con un gesto audace di Alma: appende uno striscione ai cancelli della scuola con la scritta: “Attenzione! C’è uno stupratore qui dentro!”. Questo atto di ribellione è il punto di partenza di una trama che esplora le difficoltà e le resistenze che Alma deve affrontare per portare alla luce la verità. Dopo aver scoperto che Berta, una ex compagna di scuola, è stata violentata ripetutamente dal loro insegnante di storia, ancora professore della stessa Alma, la protagonista decide di agire. Creando un profilo social falso, @Iam_colemanmiller, Alma condivide gli abusi subiti da Berta per sensibilizzare l’opinione pubblica e denunciare il colpevole.

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Quanto c’è di vero in Ni una más?

Anche se Ni Una Más non si basa su eventi reali, trae ispirazione dal romanzo omonimo di Miguel Sáez Carral, pubblicato nel 2021. Tuttavia, il profilo social creato da Alma prende il nome da due donne realmente esistite: Daisy Coleman e Chanel Miller, entrambe vittime di violenza sessuale che hanno lottato per ottenere giustizia e hanno contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica.

Daisy Coleman e Chanel Miller: due icone della lotta contro la violenza sessuale

Daisy Coleman, citata in Ni Una Más, è stata una fervente attivista contro la violenza sessuale. La sua storia è raccontata nel documentario di Netflix Audrie & Daisy. A soli 14 anni, Daisy fu violentata dal diciassettenne Matthew Barnett durante una festa a Maryville, Missouri. La sua decisione di denunciare l’aggressione nel 2012 attirò l’attenzione nazionale, ma il caso fu archiviato e Barnett si dichiarò colpevole solo di un’accusa minore. Nonostante la battaglia legale, Daisy continuò la sua attività di sensibilizzazione fondando l’organizzazione no-profit SafeBae per contrastare la violenza sessuale nelle scuole. Purtroppo, nel 2020, Daisy si tolse la vita.

Anche Chanel Miller, citata in Ni Una Más, è una figura importante nella lotta contro la violenza sessuale. A 22 anni, fu aggredita sessualmente da Brock Turner alla Stanford University durante una festa di confraternita nel 2015. Il caso attirò l’attenzione mediatica a causa della lieve condanna di Turner: sei mesi di prigione, di cui ne scontò solo tre. Chanel ha raccontato la sua esperienza nel libro autobiografico Know My Name, diventando una voce influente per le vittime di violenza sessuale e per la riforma del sistema giudiziario.

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