Reacher, star ammette di aver ricevuto molte critiche dai cristiani: “Come osi girare scene di sesso e parlare di Gesù?”

Il protagonista di Reacher è un cristiano devoto, una posizione che ha attirato critiche da parte di alcuni fedeli.

Alan Ritchson è molto chiaro su un punto: bisogna distinguere l’attore dal personaggio. Il protagonista di Reacher è un cristiano devoto e dichiarato, una posizione che ha attirato critiche da parte di alcuni fedeli, per i quali il contrasto tra la sua fede e il comportamento del suo personaggio sullo schermo è difficile da accettare.

In un’intervista per GQ, Ritchson – attualmente impegnato con la promozione della terza stagione della serie d’azione di Prime Video – ha raccontato di essere stato criticato da alcuni cristiani per le scene di sesso presenti in Reacher, dato che il personaggio non è sposato. Per l’attore, però, si tratta semplicemente di separare la vita reale dal lavoro.

“Le persone hanno un rapporto strano con i personaggi di fantasia, come se fossero reali. Io non ho problemi a fare questa distinzione. Molti cristiani mi dicono: ‘Come puoi girare scene di sesso extraconiugale in TV e poi parlare di Gesù?’. Mi dispiace, ma dubito che questo sarà un argomento di conversazione quando sarò alle porte del Paradiso!”

Ritchson sottolinea anche che queste scene sono rare, e che l’unica davvero esplicita è stata nella prima stagione. Ma al di là di queste critiche, l’attore non ha mai avuto problemi a esprimere la sua fede, né a denunciare ciò che considera ipocrisia in certi ambienti cristiani.

Un esempio lampante è stata la sua dura critica alla Chiesa cattolica, riportata da The Hollywood Reporter. Nello stesso reportage, ha parlato anche di esperienze personali molto difficili, come la sua lotta con le droghe (soprattutto l’MDMA) e un tentativo di suicidio. Una crisi profonda, nata dalla disperazione, ma che alla fine ha segnato un punto di svolta nella sua vita.

“Viviamo in una cultura che ha paura di parlare della morte, persino di pronunciare la parola ‘morte’. Ma comprendere la nostra mortalità è fondamentale. Per raggiungere la nostra versione migliore, dobbiamo accettare che la morte faccia parte della nostra vita. Io sono stato fortunato a viverlo in prima persona. Posso attribuire tutto ciò che è accaduto dopo a quel momento. Molte persone hanno paura di affrontarlo o non si rendono conto che è un passaggio inevitabile.”