Dahmer – Ryan Murphy risponde finalmente alle accuse: “abbiamo provato a contattare le famiglie delle vittime”

Mostro – la storia di Jeffrey Dahmer continua a far parlare di se nonostante il debutto su Netflix sia avvenuto più di un mese fa, il 21 settembre. Uno dei motivi al centro della polemica è il mancato coinvolgimento delle famiglie delle vittime, alcune delle quali hanno attaccato lo show, affermando di essere state traumatizzate dalla ricostruzione minuziosa dei delitti dei loro parenti e di aver vissuto nuovamente il dramma della loro perdita. In queste ore, però, è intervenuto sull’argomento il creatore dello show, Ryan Murphy.

Mostro – la storia di Jeffrey Dahmer: Ryan Murphy risponde alle accuse di non aver coinvolto amici e familiari delle vittime

Dahmer Ryan Murphy risponde alle accuse -Cinematographe.it.

Ryan Murphy ha quindi cercato di smorzare le numerose polemiche intorno al suo prodotto, respingendo gran parte delle accuse ricevute. Lo showrunner ha poi messo in evidenza i numerosi tentativi della produzione di mettersi in contatto con le famiglie delle vittime, che però non si sono mai mostrate particolarmente collaborative: “Nel corso dei tre, tre anni e mezzo che abbiamo passato a scriverla e a lavorarci sopra, abbiamo circa 20 delle famiglie e degli amici delle vittime, cercando di ottenere un input, cercando di parlare con le persone, e non una sola di queste ci ha mai degnato di una risposta. Quindi abbiamo fatto molto, molto affidamento sul nostro incredibile gruppo di ricercatori che…non so nemmeno come abbiano trovato un sacco di questa roba. Ma per noi è stato un continuo sforzo giorno e notte per scoprire la verità di queste persone.”

Leggi anche Mostro – la storia di Jeffrey Dahmer, la famiglia di una vittima si scaglia contro la serie Netflix: “Riaccende vecchi traumi”

Le famiglie delle vittime avrebbero quindi scelto deliberatamente di ignorare la produzione di Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer, scegliendo di non collaborare. Almeno stando alle parole di Ryan Murphy. Rita Isbell – sorella di Errol Lindsey, assassinato da Dahmer nel 1991 – ha però messo più volte in evidenza di non essere mai stata contattata da Netflix:Non sono mai stata contattata per lo show. Penso che Netflix avrebbe dovuto chiederci come ci saremmo sentiti o se avrebbe potuto crearci problemi. Non mi hanno chiesto nulla. L’hanno semplicemente fatto e basta. Ma non ho fame di soldi, ed è di questo che tratta questo show, Netflix che cerca di guadagnarci.” Dichiarazioni condivise e ribadite anche da Shirley Hughes, madre di Tony Hughes, assassinato sempre nel 1991. Se la parole di Ryan Murphy corrispondano quindi al vero o siano semplicemente una risposta di circostanza non si saprà mai. Ciò che è certo è che Murphy ha colpito nuovamente nel segno, creando uno show destinato a far discutere ancora a lungo.

Tags: Netflix