Sense8: 4 motivi per recuperare la serie tv Netflix prima dell’episodio finale
Venerdì 8 Giugno debutta su Netflix l'episodio speciale che sancirà la fine della serie creata dalle sorelle Wachowski. Ecco perché recuperare Sense8.
Sense8 sta per giungere al termine. La serie TV firmata Netflix messa a disposizione sulla piattaforma a partire dal 5 giugno 2015, si concluderà con un episodio speciale della durata di due ore venerdì 8 giugno 2018. Una conclusione forzata, dovuta alla cancellazione da parte dei piani alti e presa molto male da tutto il pubblico che segue la serie, lo stesso pubblico che poi ha chiesto a gran voce, un episodio che potesse dare una degna conclusione ad una serie che ha sicuramente lasciato il segno.
Non ha forse lasciato il segno in termini di ascolti, ma ha segnato un capitolo importante nel mondo delle serie TV.
Per chi ancora non ha avuto modo di iniziare la serie, c’è ancora il tempo di recuperarla, per potersi vedere l’ultimo episodio speciale senza incorrere in troppi spoiler.
Per questo indichiamo quattro motivi, non cinque, solo quattro, a spiegare perchè Sense8 non può mancare nel palmares di un appassionato di cinema e di serie tv.
1.La qualità della fotografia
La fotografia e le immagini che si vedono sin dal primo episodio sono riassumibili in una sola parola: immersione. Un’immersione totale in una fotografia di altissima qualità, con un girato che segue i protagonisti nelle 8 città in cui loro vivono sparse in tutto il mondo, con delle deviazioni anche in Italia. La videocamera li segue, con loro gli sfondi, paesaggi, luci, persone, tutto inserito in un contesto così realistico da far sembrare allo spettatore di esserci dentro, e di essere il nono sense8.
Ogni scena e dettaglio viene valorizzato nel girato: una festa notturna sulla spiaggia mette in risalto i fuochi d’artificio in mezzo al cielo nero e i corpi dei protagonisti che ballano con vestiti colorati.
Le terrazze, che siano affacciate su Mumbai, Londra o Capri sono una finestra, sono un panorama che va ben oltre alla sempliche estetica, ma diventa un concetto più ampio di essere umano libero nel mondo.
2. La colonna sonora
In molti casi è il motivo per cui gli spettatori si sono avvicinati alla serie TV, per il diffondersi virale di alcune musiche legate a clip delle puntate. In molti casi è anche il motivo per cui ha iniziato a stregare, perchè se nelle prime puntate ha una partenza un po’ lenta che serve da introduzione di tutti i personaggi e della trama, dalla quarta puntata della prima stagione la trama inizia ad ingranare. Accompagnata da What’s up, brano di 4 Non Blondes del 1992, che viene inserita nell’episodio forse nel modo più riuscito e di impatto che si sia mai visto nelle serie TV.
Con i protagonisti che in ogni parte del mondo in cui si trovano iniziano a canticchiare le parole del testo, fino a quel And I scream from the top of my lungs What’s going on? urlato a squarciagola come se fosse un richiamo di aiuto, ma anche il principio di una presa di coscienza verso quello che davvero gli stava accadendo.
3. I personaggi
Semplicemente potenti. Sì, i personaggi. Una potenza narrativa, una caratterizzazione così profonda da essere il vero collante di tutta la trama. Una trama che è sicuramente accattivante ma non abbastanza intricata o fantascientifica da stupire gli amanti del genere abituati a ben altro. Però poi ci sono loro, questi otto impauriti personaggi, chiusi nei loro mondi pieni di difficoltà, incomprensioni e storie difficili. Che da vivere soli in mezzo ad una società di lupi, si ritrovano improvvisamente ad essere 8, uniti, in sintonia, invincibili, non tanto a livello sovrannaturale, ma proprio dal punto di vista caratteriale.
Nella seconda stagione, in un monologo corale memorabile, si chiedono proprio Chi sono io? Loro sono 8, sono un tutt’uno nel corso di ogni episodio, pur non perdendo ciascuno le proprie caratteristiche principali.
Nessun personaggio è stereotipato, i loro tratti distintivi sono loro una parte di quello che poi nel corso degli episodi si può vedere di loro.
Lito non è solo un egocentrico attore terrorizzato da essere se stesso, Wolfgang non è solo un picchiatore solitario, Sun non è solo una silenziosa donna koreana con etica e morale inattaccabili, Kala non è solo una ragazza indiana schiava della sua tradizione, Nomi non è solo una hacker transessuale che ha faticato ad accettarsi, Will non è solo un poliziotto di quartiere con la faccia da bravo ragazzo e Riley non è solo una timida islandese in cerca di se stessa.
4. Il messaggio sociale
E poi, il motivo più importante. Sense8, è ormai un manifesto, sociale, politico, nel senso più ampio che queste parole possano avere.
Ha esplorato ogni aspetto dell’emotività umana in sole due stagioni e ventun episodi. Ha esplorato sopratutto quegli aspetti che rendono gli essere umani più fragili e vulnerabili nei confronti della società e nei rapporti relazionali. Sense8 Gli ha mostrati in ogni episodio in modo schietto, evidente, poi ha fatto in modo che i personaggi si rinforzassero, grazie anche all’aiuto dei compagni di cerchia, in modo anche da far capire che non sempre ce la possiamo fare da soli. E che chiedere aiuto, non è per deboli, ma serve anche a farci scoprire nuovi mondi e nuove realtà.
Sense8 ha messo l’amore universale sul piccolo schermo, ha messo l’abbattimento di ogni pregiudizio, la libertà sessuale e l’abbattimento di ogni barriera su etnia e orientamento sessuale.
Sense8 potrà anche terminare gli episodi dopo venerdì 8 giugno, ma grazie al suo messaggio, continuerà a circolare per tanto tanto tempo.