Squid Game, Lee Jung-jae: “La serie è per adulti. I bambini non devono guardarla”
L'attore coreano è stato premiato, tra l'altro, dal presidente del Consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo.
Ospite del Florence Korea Film Fest, l’attore coreano di Squid Game Lee Jung-jae ha difeso a spada tratta la serie Netflix
“Questa serie è dedicata solamente a un pubblico maggiorenne, non so come dei bambini abbiano potuto vederla, sono dispiaciuto che i ragazzi usino la violenza“. A dichiararlo Lee Jung-jae. L’attore coreano, ospite del Florence Korea Film Fest, ha commentato le critiche rivolte alla serie Netflix Squid Game, considerata da molti troppo violenta e diseducativa. Dopo il rilascio della prima stagione, avvenuto lo scorso settembre, in vari paesi del mondo si sono verificati casi di emulazione, soprattutto tra i giovani. “Penso serva un maggiore controllo e diversificazione tra i programmi che possono vedere gli adulti e quelli che possono essere visti dai minori. In Squid Game, vediamo molti tradimenti e aggressioni, però le persone non vogliono questi comportamenti, perché pensano che ci sia ancora il bene nel mondo. Molti youtuber guardano il telefilm e pensano che non si deve fare così, c’è una morale. Il messaggio di Squid Game, quindi, è corretto, non vuole incitare alla violenza, ma andare contro la violenza“, ha aggiunto Lee Jung-jae.
L’attore coreano, premiato quest’oggi dal presidente del Consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo, che gli ha consegnato il Pegaso, simbolo del Consiglio regionale, e la bandiera della Regione, ha rivelato uno dei suoi progetti futuri, ovvero avere la possibilità di lavorare in Italia. “Spero di poter lavorare in Italia con un buon regista. Viaggio molto e girando in Italia ho pensato che sarebbe interessante girare scene qui, ma come in Europa, in Inghilterra. Hollywood è la Mecca del cinema, non lo nego, ma mi piacerebbe fare qualcosa di particolare, creare progetti interessanti in giro per il mondo“, sono state le sue parole.