Squid Game: Netflix aveva intenzione di cambiare il titolo della serie
È stato l'autore a convincere il servizio a mantenere il titolo originale.
Secondo quanto riportato in una recente intervista, è stato l’autore di Squid Game a insistere perché il titolo originale fosse mantenuto
Visto l’enorme successo ottenuto dalla serie, che ha superato tutti i record di visualizzazioni del servizio on demand di Netflix, è difficile pensare che anche un solo aspetto di questa sia stato messo in discussione. Eppure, come rivelato in una recente intervista al The Hollywood Reporter da Minyoung Kim (il vice presidente dell’ufficio contenuti della sezione di Netflix dedicata all’estremo Oriente), prima della messa in onda il titolo Squid Game (in originale Ojingeo) non convinceva l’ufficio marketing.
L’esecutivo ha spiegato come il titolo di Squid Game faccia riferimento a un gioco realmente esistente in Corea che, negli ultimi anni, è diventato molto meno popolare. La paura della produzione era infatti quella che le nuove generazioni non comprendessero il riferimento e, pertanto, aveva proposto di rinominare lo show Round Six. Un titolo più generico, che contenesse un riferimento chiaro al concetto di gioco, era secondo loro da preferirsi. A impedire che questo cambiamento fosse messo in atto è stato Hwang Dong-hyuk, l’autore della serie; per quest’ultimo, il titolo è parte integrante dell’identità dello show ed è particolarmente efficace nel comunicarne l’essenza.
Le vicende narrate da Squid Game hanno luogo nella Corea del Sud dei giorni nostri e hanno come protagonista Seong Gi-hun, un uomo divorziato e sommerso dai debiti. Quando Seong viene invitato a giocare ad una serie di giochi tradizionali per bambini per vincere una grossa somma di denaro accetta senza esitazione e si ritrova in un luogo sconosciuto insieme ad altre 455 persone, tutte accumunate da una difficile situazione economica. I partecipanti sono tenuti sotto controllo da un corpo di guardie armate vestite di rosso. La presenza di queste è presto spiegata: alla conclusione del primo gioco (un, due, tre, stella!) il protagonista scopre che la punizione per chi perde è la morte.
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