Stargirl: lo showrunner sulle influenze spielberghiane della serie

Ecco cosa ha detto lo sceneggiatore e creatore della serie.

Stargirl è approdata sugli schermi televisivi USA ed è una serie piena di ottimismo e di riferimenti specifici alla famiglia

Stargirl è una serie che si basa, essenzialmente, sul concetto dell’unità familiare e della ricerca della giustizia ma, al contrario di quanto si vede in innumerevoli show della Detective Comics, c’è un ottimismo di fondo che pervade la storia, che è la cosa più importante per lo showrunner, Geoff Johns.

Lui infatti, ha plasmato il personaggio principale, Stargirl appunto, sulla sorella, scomparsa in giovanissima età in un incidete aereo. Ecco uno stralcio dell’intervista:

A causa del suo ottimismo, lo spettacolo ha un’atmosfera molto anni ’80 stile Spielberg.

JOHNS: Sì.

Hai avuto influenze dirette per la serie, la storia e il personaggio, in questo senso?

JOHNS: Sì. A livello di tono sicuramente. Prima iniziare il lavoro ho noleggiato un cinema ad Atlanta dove abbiamo girato lo spettacolo. Mi sono trasferito lì per i sei mesi della produzione e ho noleggiato un cinema per il cast e la troupe e abbiamo proiettato Ritorno al Futuro, che è uno dei miei film preferiti – se non il mio film preferito di sempre – e il tono di quella pellicola, come pure di E.T. e dei Goonies… Tutti mi hanno ispirato crescendo, e li adoro. Volevo un suggerimento di quelle cose dentro la serie o anche più di un semplice suggerimento. La JSA risale a un’era molto lontana e volevo inserire un po’ di nostalgia nella storia. Ho sempre amato quei film per il loro ottimismo, ma anche per le storie, per i viaggi nel tempo, le avventure, gli alieni… L’elemento del viaggio nel tempo è stata una cosa in più che ha contribuito ad accendere questa storia a livello emotivo rendendola qualcosa di ancora più speciale e più divertente da guardare. E le migliori storie di supereroi sono sempre simboliche o metafore di ciò che attraversiamo nella vita, no?Quindi, l’obiettivo era fare qualcosa di simile, ma in modo diverso dal passato, ovviamente. Volevamo sicuramente tornare un po’ agli anni ’80 e Glen Winter, che ha diretto il pilota, e Chris Manley, che è il DP, hanno cercato di creare qualcosa che avesse una vibrazione senza tempo, ma radicato nella scrittura di alcuni di quei classici che ho appena citato.

Fonte: Collider