The Boys: lo showrunner è “Davvero turbato dai parallelismi tra la serie e il mondo reale”

La quarta stagione di The Boys è ora in onda su Prime Video.

Eric Kripke, il creatore di The Boys, ha espresso recentemente una crescente inquietudine per i sorprendenti paralleli tra la sua serie e la realtà contemporanea. Con un mix esplosivo di critica sociale e umorismo nero, The Boys sembra continuare a riflettere e anticipare gli eventi del mondo reale in modo inquietante.

La stagione 4 di The Boys ha ottenuto un punteggio più basso su Rotten Tomatoes rispetto alle stagioni precedenti

The Boys stagione 4 - cinematographe.it

In una recente intervista con The Wrap, Kripke ha discusso la capacità della serie di predire e riflettere eventi della vita reale, sottolineando il disagio crescente che prova riguardo a questa tendenza. Un esempio recente è stato l’uscita della quarta stagione di The Boys, avvenuta poco dopo il processo a Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti, per violazioni finanziarie coinvolgenti la star dell’industria cinematografica per adulti Stormy Daniels. “Questo show ha una storia sempre più inquietante di riflettere la realtà in un modo o nell’altro”, ha commentato Kripke. “Ci sono dialoghi in The Boys, come quelli sui miliardari che manipolano la Corte Suprema per ottenere decisioni favorevoli, che mi inquietano profondamente. Non voglio essere nella stanza degli sceneggiatori di Satana. Sto iniziando a essere davvero turbato da questo.”

Nella nuova stagione 4, episodio 6 intitolato Dirty Business, The Boys ha toccato un nervo scoperto con il pubblico americano, debuttando strategicamente il 4 luglio. L’episodio ha presentato un piano diabolico di Homelander (interpretato da Antony Starr) e Sister Sage (Susan Heyward) per destabilizzare il governo degli Stati Uniti, parallelo alle tensioni politiche reali. “Non era intenzionalmente programmato per uscire il 4 luglio”, ha chiarito Kripke. “Abbiamo ricevuto l’annuncio delle date di messa in onda da Amazon solo poche settimane prima della première.”

Nonostante le critiche per la sua inclinazione politica e sociale, Kripke si è difeso vigorosamente dalle accuse di eccessiva “woke culture”, dichiarando a The Hollywood Reporter: “Non mi scuserò né mi tirerò indietro per ciò che stiamo facendo in The Boys

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Fonte: cbr
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